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  • Editore: gouache (i. 580 x 380 mm), 1850

    Da: Linea d'acqua, Venezia, Italia

    Membro dell'associazione: ALAI ILAB

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    senza rilegatura. Condizione: ottimo. Raffinata gouache, con ampi margini. Foglio in ottimo stato di conservazione. Eccezionale coloritura coeva di straordinaria delicatezza. Stampata a Venezia, presso l'editore e proprietario Eugenio Testolini, che aveva sede in piazza San Marco n. 3. La tecnica della gouache, già praticata prevalentemente per eseguire bozzetti preliminari per grandi lavori a olio, nel Settecento si era diffusa soprattutto in area francese; dunque, a Venezia, questa lavorazione della tempera era considerata rara ed era stata adottata per la particolare luminosità perlacea che si otteneva. Bellissima cornice originale, con vetro antico.

    Codice articolo ABE-1688652016491

  • senza rilegatura. Condizione: ottimo. Splendida e rarissima incisione di inizio Settecento raffigurante la Chiesa della Salute a Venezia. La vista della chiesa è stata realizzata su due fogli, attraverso due matrici, e riproduce la ricca architettura ideata dal Longhena con un punto di fuga che entra nel portale della Salute mostrando anche gli interni della stessa attraverso un gioco di prospettiva eccezionale. Sullo sfondo si trovano inoltre delle mura in mattoni con due portali sormontati da statue, aperti sulla riva delle Zattere, e all orizzonte si scorge anche l isola della Giudecca. Nei due angoli in basso sono presenti due medaglioni: quello a sinistra raffigurante la Vergine Maria con sullo sfondo piazza San Marco e quello a destra il doge Nicolò Contarini. Foglio freschissimo e ottimamente inchiostrato con filigrana HS. In questa incisione, animata da numerose figure, viene ripresa la processione tenutasi in occasione della consacrazione della chiesa, costruita a seguito del voto fatto dal patriarca Tiepolo, dal doge Nicolò Contarini e dall'intera popolazione di Venezia per la fine della pestilenza che aveva colpito la città, nel 1631. Il disegno è stato eseguito dal veneziano Marco Boschini, ma la realizzazione della lastra è successiva, come dimostra la presenza del nome dello stampatore Domenico Lovisa attivo a Venezia nella prima metà del Settecento, tra il 1715 e il 1720. Probabilmente Boschini non vide il completamento della chiesa, avvenuto nel 1687, ma si basò sui progetti del Longhena. Marco Boschini, è stato un allievo dell'incisore Odoardo Fialetti e di Jacopo Palma il giovane. Cartografo, scrittore d'arte, incisore e pittore (anche se della sua attività pittorica non è rimasta alcuna testimonianza), Boschini è noto soprattutto per l'opera la Carta del Navegar Pitoresco (1660), scritta in quartine rimate in dialetto veneziano, dedicata all'arciduca Leopoldo Guglielmo. Elegante cornice ottocentesca.

    Codice articolo ABE-1688651401969

  • Pietro Monaco (1707 1772); Giovanni Battista Tiepolo (1696 1770)

    Editore: Acquaforte (l. 785 x 575 mm con cornice). Venezia, presso Innocente Alessandri e Pietro Scattaglia, 1740

    Da: Linea d'acqua, Venezia, Italia

    Membro dell'associazione: ALAI ILAB

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    senza rilegatura. Condizione: ottimo. Magnifica incisione di Pietro Monaco tratta dal dipinto di Gianbattista Tiepolo nella chiesa veneziana di Sant Alvise nel sestiere di Cannaregio. L opera Salita di Cristo al Monte Calvario, realizzata in piena maturità dell artista, appartiene a un trittico (1737-1740) raffigurante scene della Passione di Cristo, commissionato dal nobiluomo Alvise Cornaro. Nella Salita al Calvario di Pietro Monaco, Cristo è raffigurato al centro, dopo essere caduto sotto il peso croce, sollevata a fatica dai due sgherri, in una posa che ne accentua l enfasi drammatica. A questo contribuiscono l affastellarsi di figure in un caotico e variegato corteo, in cui si riconoscono Santa Veronica in primo piano a destra e la Vergine in secondo piano al centro. Successivamente l occhio viene condotto dalla folla, distribuita in ordine sparso e assimmetrico, verso il monte ove già si vedono le altre due croci. Foglio settecentesco in eccellente stato di conservazione e ottimamente inchiostrato. Dal punto di vista compositivo la scena, chiaramente ispirata alla maniera cinquecentesca, è caratterizzata da un grande gioco di contrasti. Nel 1732 Pietro Monaco appare già come un incisore affermato. Nel 1739 mandò alle stampe le prime incisioni che sarebbero poi state riunite nella Raccolta di centododici stampe di Pitture della storia sacra, la sua opera più famosa. Nel 1763 diede alle stampe l edizione definitiva della Raccolta, con riproduzioni non solo di dipinti antichi, ma anche contemporanei come quelli di Giovanni Battista Piazzetta, Giovanni Battista Tiepolo, Sebastiano Ricci, Giovanni Battista Pittoni e Angelo Trevisani. Originale anche l ordinamento delle opere, basato sulla data di realizzazione dell incisione e non sul racconto biblico. Cornice artigianale atelier Bruno Rizzato, Venezia.

    Codice articolo ABE-1687429829708

  • Emanuele Brugnoli (1859-1944)

    Editore: Acquaforte (i. 327 x 420 mm), 1919

    Da: Linea d'acqua, Venezia, Italia

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    senza rilegatura. Condizione: ottimo. Bellissimo foglio di inizio novecento, ottimamente inchiostrato. Bellissima veduta di Piazza San Marco affollata e, sulla facciata della Basilica, si stagliano le impalcature per l innalzamento e la ricollocazione delle sculture. Si tratta di un opera fatta in occasione del ritorno dei quattro Cavalli di bronzo della Basilica di San Marco, avvenuto al termine del primo conflitto mondiale. Le sculture, infatti, erano state trasferite in luoghi sicuri per sottrarli a eventuali danni da bombardamenti. Emanuele Brugnoli nacque a Bologna dove frequentò l Accademia di Belle Arti, allievo dello scenografo Valentino Solmi. Nel 1880 si trasferì a Venezia e nel 1912 divenne professore di acquerello e di incisione all Accademia di Belle Arti. Espose spesso alle Biennali di Venezia e alcuni suoi acquerelli furono acquistati dall imperatore tedesco Guglielmo II e dal re Vittorio Emanuele II. In questa opera si nota la particolare sensibilità e la grande abilità tecnica raggiunta dal maestro bolognese: con il solo tratto inciso riesce a restituire l'atmosfera di Venezia con calibrati diversi livelli di profondità, nettamente giustapposti, allo scopo di conseguire un deciso contrasto tra primo piano e sfondo, tra pieni e vuoti. Così si nota la fitta rete di tratti che disegnano la Basilica e le figure in ombra, contrapposta alla leggerezza e luminosità, per esempio, delle nuvole e del primo piano della piazza. Cornice coeva.

    Codice articolo ABE-1687429109496

  • Angelo Brombo (1893 1962)

    Editore: Olio su tela; 48,5 x 68,5 cm (con cornice 65,5 x 85,5 cm), 1900

    Da: Linea d'acqua, Venezia, Italia

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    senza rilegatura. Condizione: ottimo. Splendido dipinto della prima metà del Novecento, in cui è rappresentato uno scorcio insolito di Piazza San Marco: l artista presentata parte del bacino in cui sono ormeggiate le gondole, con una vista sulla parte finale delle procuratie. Sullo sfondo appaiono inoltre i Giardini Reali. Cornice d epoca in ottime condizioni. Angelo è uno degli artisti della laguna sud più apprezzati, le sue opere sono principalmente dedicate a Venezia e Chioggia. Attualmente i suo lavori sono presenti nelle collezioni del Museo Capitolino di Roma, nella collezione Comunale di Perugia, nonché in molteplici collezioni private del veneto.

    Codice articolo ABE-1687428504872

  • Mariano Fortuny y Madrazo (1871 - 1949)

    Editore: Acquaforte e acquatinta (i. 340 x 493 mm)

    Da: Linea d'acqua, Venezia, Italia

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    senza rilegatura. Condizione: ottimo. Bellissima impressione stampata su carta ad ampi margini, ottimo stato di conservazione. Firmata in basso a destra M. Fortuny y Madrazo. L incisione raffigura uno stretto canale di Venezia, visto da una barca appena passata sotto un ponte, di cui si vede una parte dell arco nell angolo superiore a sinistra. Si presentano, poi, i muri dei palazzi che costeggiano il canale, in lontananza un altro ponte. L opera è contraddistinta da toni cupi, neri e profondamente drammatici, ma allo stesso tempo realistici. L artista rappresenta con intensità le scalfitture e le pietre che contraddistinguono i palazzi affacciati sullo stretto canale. Rara incisione di Mariano Fortuny Y Madrazo, poliedrico artista spagnolo noto in tutto il mondo per la sua produzione tessile ispirata all Art Nouveau e ai broccati di seta di gusto orientale. Fortuny è una figura centrale nella storia dell arte incisoria europea, al pari del padre Mariano Fortuny Y Marsal e dei suoi connazionali Ribera e Goya. L incisione è una delle grandi passioni di Fortuny. Nasce contemporaneamente al viaggio a Bayreuth, a partire dal 1892, e certamente sotto l influenza di Rogelio de Egusquiza, pittore e incisore amico del padre. Essa rappresenta un importante sintesi di ricerca intellettuale e tecnica sperimentale. Accanto all eccezionale ciclo wagneriano, presente anche in pittura, gli altri temi trattati sono invece tipici della sperimentazione incisoria: sono i soggetti di veduta veneziana e i paesaggi. La tecnica permette a Fortuny di rincorrere in queste prove il dettaglio, mentre la ricerca formale soprattutto applicata agli studi architettonici rivela da un lato l influenza piranesiana e dall altro la curiosità fotografica per il taglio compositivo. Anche (e soprattutto) in questa tecnica artistica Fortuny pone una grande attenzione alla resa della luce, usando punte sottilissime e morbide (addirittura con l impiego delle setole dello spazzolino da denti) o affilate, atte a creare una trama complessa di segni, ove il rapporto tra le luci e le ombre costituisce un linguaggio e nello stesso tempo una texture. Una copia è conservata a Ca Pesaro. Cornice originale Atelier Bruno Rizzato. I Fortuny. Una storia di famiglia, 2019, pp. 332-333.

    Codice articolo ABE-1687426517475

  • Heinrich Walter; Adolphe Rouargue (1810-c.1870)

    Editore: l. 387 x 585 mm; [in basso a destra]: Imp. Lemercier [in basso a sinistra]: H. Walter lith. d après le des. de A. Rouage, 1850

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    senza rilegatura. Condizione: ottimo. Litografia della metà ottocento ad ampi margini, estremamente rara, in perfette condizioni. Bellissima veduta di Venezia a volo d uccello realizzata da Heinrich Walter su disegno di Adolphe Rouargue e impressa dall editore Lemercier. La pianta presenta una dettagliata descrizione della città, dei suoi palazzi e monumenti, ad eccezione del sestiere di S. Elena e della Giudecca. Numerose imbarcazioni a vela animano il canale in primo piano. Imprimeries Lemercier & Cie è stato un editore francese operante a Parigi tra il 1803 e il 1901. Si firmava anche come Affiches Artistiques Lemercier e Héliog. & Imp. Lemercier.

    Codice articolo ABE-1687425407626

  • Immagine del venditore per Saggio di naturali osservazioni sulla elettricità voltiana venduto da Linea d'acqua

    Giuseppe Baronio

    Editore: Milano presso Pirotta e Maspero stampatori-librai in S.Margherita., 1806

    Da: Linea d'acqua, Venezia, Italia

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    Libro

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    Brossura. Condizione: ottimo.

    Codice articolo ABE-1686843497702

  • Immagine del venditore per Les principales avantures de l'admirable don Quichotte, représentées en figures par Coypel, Picart le Romain, et autres habiles maitres: avec les explications des 31. planches de cette magnifique collection, tirées de l'original espagnol de Miguel de Cervantes venduto da Linea d'acqua

    Rilegato. Condizione: molto buono. Volume in -4°, pp. VIII, 330, [2], [31] cc. di tav. : ill. Splendida legatura in piena pelle coeva, piatti con filettature dorate. Dorso a cinque nervi impreziosito da impressioni in oro e tassello in marocchino rosso con titolo. Sguardie in elegante carta decorata, tagli dorati. Frontespizio a caratteri rossi e neri con vignetta raffigurante Don Chisciotte che affronta i mulini a vento, incisa da Jacob van der Schley. Splendido apparato iconografico composto da 31 tavole incise a piena pagina con didascalie in francese da Charles-Antoine Coypel (25), François Boucher (1), Charles-Nicolas Cochin Fils (2), Jacques-Philippe Le Bas (1) e Pierre-Charles Trémolières (2), nuove incisioni di Bernard Picart (12), Jacob van der Schley (13), Pierre Tanjé (5) e Simon Fokke (1). Opera in perfetto stato di conservazione. Testo in francese. Prima stampa di una delle più celebri edizioni illustrate del Don Chisciotte. La maggior parte delle scene furono dipinte da Coypel nel 1715-20, poi copiate come arazzi, quindi incise come lastre di grandi dimensioni, ridotte da Bernard Picart per questa edizione. Quasi tutte le tavole sono incise da Jacob van der Schley, alcune da Etienne Picart. I disegni vivaci e allegorici di Coypel hanno dominato l'immaginario collettivo, consolidando la sua reputazione di illustratore di Cervantes più influente del suo tempo. Tra il 1715 e il 1720 Charles Coypel (1694-1752), pittore di Luigi XV, realizzò una serie di 28 dipinti raffiguranti scene del libro che sono considerati i suoi lavori più importanti. Su indicazione di Coypel, nel 1723-24 vennero pubblicate 25 incisioni di grandi dimensioni di questi dipinti. "Non è eccessivo dire che la tradizione pittorica associata al capolavoro di Cervantes deve tanto a Coypel quanto a qualsiasi altro artista" (Ray, p. 13). È questa suite di incisioni, più sei di altri importanti artisti, che De Hondt scelse per il suo adattamento, reincise dai migliori illustratori di libri olandesi e francesi dell'epoca. Il testo anonimo francese di questa edizione, più che una nuova traduzione del romanzo originale, è una divertente versione abbreviata strutturata come un'antologia di 31 "avventure" tratte dall'opera originale di Cervantes e dalla sua continuazione composta da François Filleau de Saint-Martin (pubblicata per la prima volta tra il 1677 e il 1778). Finemente stampata in un bel carattere su carta di ottima qualità, è generalmente considerata la migliore edizione francese del XVIII secolo. De Hondt pubblicò anche un'edizione olandese nello stesso anno; altre edizioni, anche se in formato ridotto, uscirono nel 1774 (Bleuet, all'Aia) e nel 1776 (Bassompierre, a Liegi). Ashbee, An Iconography of Don Quixote, 1605-1895, 43; Brunet 1752; Cohen/de Ricci 216; Ray, French, 4. Grande quarto (302 x 240 mm). 31 tavole incise a piena pagina con didascalie in francese da Charles-Antoine Coypel (25), François Boucher (1), Charles-Nicolas Cochin Fils (2), Jacques-Philippe Le Bas (1) e Pierre-Charles Trémolières (2), nuove incisioni di Bernard Picart (12), Jacob van der Schley (13), Pierre Tanjé (5) e Simon Fokke (1), iniziali florilegi in xilografia, testatine e finalini. Bordi delle tavole usurati, tavole sfregate e leggermente macchiate di umidità, cerniere interne superficialmente rotte ma salde, marginale macchia di umidità ai frontespizi, contenuto in gran parte intatto, occasionali lievi macchie e lievi segni marginali al contenuto. Copia molto buona, generosamente marginata, su carta spessa, con le tavole ben impresse. N° di riferimento del venditore 159616.

    Codice articolo ABE-1686840857531

  • Immagine del venditore per Vues de Venise venduto da Linea d'acqua

    Marco Moro (1817 1885), Giovanni Pividor (1808 1872), Giovanni Borghesi

    Editore: Venezia, Giuseppe Kier, Editore Piazza S. Marco N. 117; In-4 oblungo (460 x 305 mm), 15 tav., 1840

    Da: Linea d'acqua, Venezia, Italia

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    Libro

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    Rilegato. Condizione: ottimo. Album in-4 oblungo (460 x 305 mm) contenente 15 tav. Splendida legatura coeva in mezza pelle avana con angoli, dorso liscio decorato con filettature d'oro. Piatti riccamente ornati da motivi floreali impressi, cornice di filetto dorato e titolo Vues de Venise in oro. Sguardie in elegante carta marmorizzata marrone. 15 tavole illustrate, corredate in basso dal nome dell incisore e del disegnatore, dai dati editoriali e dal titolo in italiano e francese. Le splendide vedute sono incorniciate la eleganti filettature con ornamenti floreali o geometrici agli angoli. Esemplare in eccellente stato di conservazione, unico sul mercato antiquario. Bellissima raccolta composta da 15 raffinate litografie, opera di Giuseppe Kier da disegni di Pividor, Moro e Borghesi. Ogni tavola è finemente arricchita con coloritura ad acquarello e gomma arabica e protetta da velina. Le scene sono animate da squisite macchiette che rappresentano la quotidianità veneziana. Le vedute sono tratte da diversi album editi da Kier e, nello specifico, da M. Moro Venezia Monumentale e Pittoresca, 1845 -1863; G. Pividor e G. Borghesi Collezione Delle Principali Vedute Di Venezia Disegnate Dai Migliori Artisti [c.1840] I soggetti sono: Il Molo | Le Mole Piazzetta S. Marco | Petite place St. Marc Piazza di S. Marco | Place St. Marc Basilica si S. Marco | Basilique St. Marc Interno della Chiesa di S. Marco | Intérieur de l Eglise de St. Marc Chiesa della Salute | Eglise de la Salute S.S. Giovanni e Paolo | St. Jean et Paul L Arsenale | L Arsenal Canal Grande - Palazzo Vendramin Calergi | Grand Canal - Palais Vendramin Calergi Il Ponte di Rialto | Le Pont de Rialto Pont des Soupirs | Ponte dei Sospiri Palazzo Foscari | Palais Foscari Corte del Palazzo Ducale | Cour du Palais Ducal Palazzo Cavalli a S. Vitale | Palais Cavalli à St. Vital Ca Doro a S. Sofia | Ca Doro à St. Sophie.

    Codice articolo ABE-1686826474805

  • Immagine del venditore per La Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso con le figure di Giambattista Piazzetta alla Sacra Real Maestà di Maria Teresa d Austria regina d Ungheria e di Boemia. venduto da Linea d'acqua

    EUR 14.000,00

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    Rilegato. Condizione: ottimo. Splendido volume in folio con legatura in piena pergamena con decorazioni e fregi dorati su piatti e dorso. Il volume presenta un antiporta allegorica con Apollo e le muse a cui segue il frontespizio in caratteri rossi e neri con vignetta calcografica raffigurante Venezia. Vi è poi il ritratto in trono di Maria Teresa d Austria inciso da Felice Polanzani; dopo la dedica, segue il privilegio di stampa. Ciascuno dei venti canti ha una propria antiporta incisa da disegno di Piazzetta; ogni canto è preceduto da una testata con motivi pastorali o mitologici che racchiude l argomento e un cul-de-lampe di grandi dimensioni. Capilettera animati in rame. Esemplare genuino di uno dei massimi capolavori dell editoria veneziana settecentesca, completo anche della lista degli associati, spesso assente. Questa celebre edizione della Gerusalemme liberata è stata oggetto di numerosi studi che si sono concentrati sul problema dell esistenza di due tirature della prima edizione o di due diverse edizioni (tutti gli esemplari recano uniformemente la data del 1745), distinte in base al ritratto di Maria Teresa e alle notevoli differenze tra le tavole calcografiche. Ad esempio, l assenza delle dediche ai nobili sotto le antiporte insieme ai relativi stemmi, indica che si tratta della seconda tiratura della Gerusalemme liberata pubblicata dall Albrizzi. Nella seconda, infatti, le dediche sono sostituite da versi del poema o dall argomento del canto). Dagli studi di Francesco Paolo Petronelli e di Denis Ton pubblicati nel catalogo della mostra Tiepolo, Piazzetta, Novelli. L incanto del libro illustrato nel Settecento veneziano (Padova, Musei Civici agli Eremitani e Palazzo Zuckerman) pare che si possano distinguere due edizioni dell opera, di cui la seconda fu probabilmente stampata dallo stesso Albrizzi intorno al 1760; la collazione tra i diversi esemplari, dimostra inoltre «l esistenza di alcune varianti legate alla prima [edizione], sì che il lavoro a cui Albrizzi attese nel corso e dopo la pubblicazione del volume si configura come un vero work in progress» (Denis Ton, Tiepolo, Piazzetta, Novelli , p. 170). Per il ritratto di Maria Teresa in particolare, «osservando la stampa è evidente che in questo caso si procedette a riutilizzare la lastra originale di Polanzani raschiandone il volto e inserendone uno più adatto all età dell imperatrice» (D. Ton). La presenza di questo secondo stato del ritratto in esemplari con le tavole e le altre incisioni delle prima edizione, come pure quella di esemplari compositi con «tavole, capo pagina e finalini appartenenti alle due diverse edizioni» potrebbe essere giustificata da una pubblicazione relativamente ravvicinata delle edizioni (Francesco Paolo Petronelli, Tiepolo, Piazzetta, Novelli , p. 37). Tra gli interrogativi ancora aperti resta inoltre l identità degli incisori di entrambe le edizioni. Per la prima edizione è certa la presenza del tirolese Martin Schedl (la sua firma si legge nell argomento del canto settimo e in due prove avanti la lettera, si veda la scheda di Denis Ton nel catalogo della mostra padovana, p. 174), il cui coinvolgimento fu dovuto anche a ragioni di opportunità politica, visto che era un personaggio vicino alla corte viennese. Resta aperta il dubbio sulla paternità dei finalini, dell antiporta, delle iniziali con veduta e della vignetta sul frontespizio. Nonostante il suo pregio, questa edizione costava all epoca otto zecchini (come attesta il fanalino del XX canto) cifra elevata ma non eccessiva per un volume di questo tipo. Per questo motivo il libro era molto diffuso tra bibliofili e collezionisti.

    Codice articolo ABE-1686823639158

  • Immagine del venditore per Il bacino di San Marco con il Palazzo Ducale; Canal Grande agli Scalzi. venduto da Linea d'acqua

    Michele Marieschi (1710-1743)

    Editore: Acquaforte; (308 x 443 mm); II su III - III Stato, 1761

    Da: Linea d'acqua, Venezia, Italia

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    senza rilegatura. Condizione: ottimo. I.Ottimo esemplare con buoni margini e brillante inchiostratura. Opera in perfetto stato di conservazione. Pittaluga (1952, p. 41) descriveva così l'opera [.] Palazzo Ducale, reso con mano lieve, attraverso un atmosfera di tramonto, che impreziosisce la sostanza delle cose, addolcendone i contorni . (Succi 1987, p. 57) L'incisione è tratta, con alcuni varianti, dal dipinto esposto alla Galleria Lorenzelli nel 1966 (A. Morassi, tavola 22, n. 21). Foglio tratto dall'album di Michele Marieschi Magnificentiores selectioresque urbis Venetiarum prospectus uscito nel 1741 e contenente 21 grandi vedute della città lagunare, di cui 16 lo stesso artista dichiara di avere inciso prendendo ispirazione dai propri dipinti. «[.] nel Marieschi v'è costante la preoccupazione della descrizione dei luoghi, resa viva e vibrante da quella dialettica chiaroscurale che non si risolve in luce, ma talvolta ha le squisitezze di pulviscolo atmosferico. In questo senso la tecnica incisoria del Marieschi fu più complessa di quella canalettiana» (cfr. Da Carlevarijs a Tiepolo, 1983, pp. 235 236). II. Ottima impressione stampata con segno forte e ben delineato, foglio a pieni margini. Bellissima impressione nel III stato su 4 dopo la comparsa del numero "13" in basso a sinistra e caratterizzata dal rafforzamento di numerosi tratti a bulino in particolare nel cielo, sulla cupola della chiesa di S. Simeone, e sulla casetta a destra della chiesa di S. Lucia. Questa incisione ha un particolare interesse documentario perché rappresenta, sulla destra, una serie di edifici (tra cui la chiesa di S. Chiara) che venne demolita nell'Ottocento per far posto alla stazione ferroviaria. Foglio tratto dall'album di Michele Marieschi Magnificentiores selectioresque urbis Venetiarum prospectus uscito nel 1741 e contenente 21 grandi vedute della città lagunare, di cui 16 lo stesso artista dichiara di avere inciso prendendo ispirazione dai propri dipinti. «[.] nel Marieschi v è costante la preoccupazione della descrizione dei luoghi, resa viva e vibrante da quella dialettica chiaroscurale che non si risolve in luce, ma talvolta ha le squisitezze di pulviscolo atmosferico. In questo senso la tecnica incisoria del Marieschi fu più complessa di quella canalettiana» (cfr. Da Carlevarijs a Tiepolo, 1983, pp. 235 236). Cornice originale Atelier Bruno Rizzato.

    Codice articolo ABE-1685627197841

  • Immagine del venditore per Campo di San Rocco; La Piazzetta. venduto da Linea d'acqua

    Michele Marieschi (Venezia, 1710 - 1743)

    Editore: Acquaforte (f1. 475x658 mm - f2. 395 x 543 mm) - I stato su IV, 1741

    Da: Linea d'acqua, Venezia, Italia

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    senza rilegatura. Condizione: ottimo. I. Ottima incisione realizzata con segno forte e ben delineato, foglio a pieni margini. Si tratta del primo stato di questa bellissima tavola, prima della numerazione e della completa rielaborazione della facciata della Chiesa di San Rocco. L'acquaforte rappresenta il campo di S.Rocco nel giorno della relativa festività (16 agosto): in tale ricorrenza, fin dal XVII secolo, veniva allestita una mostra di opere d'arte all'aperto, appendendo sugli edifici circostanti dipinti di autori antichi e contemporanei. All'epoca la chiesa era in ristrutturazione e la proposta di Marieschi per la facciata appare molto estrosa e in linea con lo spiccato gusto scenografico dell artista. (Succi 1987, p. 64). L'opera è tratta da Magnificentiores selectioresque urbis venetiarum prospectus ., la celebre serie di 21 vedute di Venezia pubblicata per la prima volta nel 1741. II. Splendido foglio di metà Settecento ottimamente inchiostrato, dai neri intensi e il tratto deciso. Opera al primo stato, di tiratura precoce, prima dell'aggiunta del numero 8 e di un ulteriore rilavorazione della lastra. Eccezionale esemplare ad ampi margini, in perfetto stato di conservazione. Bellissima veduta della Piazzetta in cui forti giochi chiaroscurali evidenziano le architetture che fungono da quinte teatrali e che si allungano verso il fondo, in cui appare - lieve come in un sogno - il Bacino di S. Marco. Sulla sinistra si erge il maestoso Palazzo Ducale, mentre sulla destra il Campanile di S. Marco getta un imponente ombra che taglia nettamente il selciato. Numerose figure conversano e affollano la piazza, mentre delicate nuvole sembrano muoversi nel cielo. Foglio tratto dall album di Michele Marieschi Magnificentiores selectioresque urbis Venetiarum prospectus uscito nel 1741 e contenente 21 grandi vedute della città lagunare, di cui 16 lo stesso artista dichiara di avere inciso prendendo ispirazione dai propri dipinti. «[.] nel Marieschi v è costante la preoccupazione della descrizione dei luoghi, resa viva e vibrante da quella dialettica chiaroscurale che non si risolve in luce, ma talvolta ha le squisitezze di pulviscolo atmosferico. In questo senso la tecnica incisoria del Marieschi fu più complessa di quella canalettiana» (cfr. Da Carlevarijs a Tiepolo, 1983, pp. 235 236). Quest'incisione fu poi copiata da Brustolon che la inserì nella raccolta Prospectuum Aedium Viarumque del 1763, senza indicare il nome dell'inventore. Cornice originale Atelier Bruno Rizzato.

    Codice articolo ABE-1685625825849

  • Immagine del venditore per Tre soldati e un ragazzo disteso; Giovane seduto e appoggiato sul vaso venduto da Linea d'acqua

    Giambattista Tiepolo (1696 - 1770)

    Editore: Acqueforti, stati unici; 141 x 174 mm - 138 x 175 mm, 1738

    Da: Linea d'acqua, Venezia, Italia

    Membro dell'associazione: ALAI ILAB

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    senza rilegatura. Condizione: ottimo. Splendidi fogli della prima metà del Settecento, ad ampi margini, con ottima inchiostratura e in perfetto stato di conservazione. Quattro capolavori tratti dalla serie universalmente nota come i Capricci , eseguita da Tiepolo tra il 1738 e il 1742 e data alle stampe per la prima volta nel 1743 da Antonio Maria Zanetti che, venuto in possesso dei rami, li inserì alla fine del secondo volume della terza edizione della sua raccolta di chiaroscuri. Giovanni Battista Tiepolo, uno dei pittori più celebrati dell'Italia settecentesca, diede inizio alla attività incisoria negli anni 30 del settecento e la sua prima serie di dieci incisioni, conosciuta come Vari Capricci, sono una risposta personale alle stampe e ai disegni di Salvator Rosa e Giovanni Benedetto Castiglione che aveva potuto studiare nelle collezioni di Anton Maria Zanetti il Vecchio e Zaccaria Sagredo. Questa serie di incisioni ha ricevuto grandi consensi tra collezionisti e intenditori: all'indiscussa maestria dell'artista veneziano, così virtuoso nell'esecuzione tecnica, si unisce la brillante creatività e il genio, sottolineata dai significati enigmatici e misteriosi delle scene raffigurate. Gli storici dell'arte continuano a interrogarsi, infatti, sul significato di queste immagini sfuggenti , comprensibile probabilmente solo a una cerchia ristretta di intellettuali, come lo stesso Zanetti. Le stampe, infatti, non possiedono significati diretti o evidenti, ma mostrano gruppi di personaggi a riposo o in contemplazione, tra cui si possono riconoscere soldati e ragazzi in paesaggi pastorali, figure tratte dalla mitologia, donne e bambini con capre e altri animali. Si tratta di compozioni che evocano il mondo antico o arcadico, ricche di rimandi filosofici, alchemici o massonici, con figure affiancate a lapidi, urne classiche e frammenti di obelischi. Rizzi, L'opera grafica dei Tiepolo. Le acqueforti. n. 31, 32, 33, 37; Gianbattista Tiepolo. Tra scherzo e capriccio. Disegni e incisioni di spiritoso e saporitissimo gusto. A cura di Donazzolo Cristante, Gransinigh. Cornici artigianali atelier Bruno Rizzato, Venezia.

    Codice articolo ABE-1685624330098

  • Immagine del venditore per Le rime del Petrarca brevemente esposte per Lodovico Castelvetro. Edizione corretta illustrata ed accresciuta, siccome dalla seguente Prefazione apparisce. venduto da Linea d'acqua

    EUR 3.000,00

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    Rilegato. Condizione: ottimo. Due volumi in -folio, tomo I: pp. XVI, LXXX, 557, [3]; tomo II: pp. XII, 615, [1]. Splendida legatura coeva in piena pergamena con autore e titolo manoscritto al dorso. Al volume I frontespizio a caratteri rossi e neri con vignetta xilografata. Numerose incisioni di Francesco Fontebasso, Giambattista Brustolon, Gaetano Zompini, Giovanni Magnini, Bartolomeo Crivellari, Giacomo Antonio Leonardis. Esemplare in barbe, stampato su carta croccante, in eccellenti condizioni, in cui è assente ab origine la dichiarazione dei rami del secondo volume. Errore di fascicolazione al primo tomo (pp. 452-460). Importante edizione delle rime del Petrarca con il commento di Lodovico Castelvetro, considerata «una delle più perfette e raffinate realizzazioni dell'editoria veneziana del Settecento per la qualità delle illustrazioni, per la lezione seguita, per la correttezza del testo, per l'ampio apparato di documenti critici presentato» (A. Giacomello-F. Nodari, Le Rime del Petrarca. Un edizione illustrata del Settecento (Venezia, Antonio Zatta, 1756, LEG, Gorizia, 2003, p. 55). Lo Zatta ristampa il testo del Castelvetro non più pubblicato dalla stampa di Basilea del 1582, i pregi letterari del testo dato alle stampe vennero elencati nella prefazione anonima, ma probabilmente stesa da Gasparo Gozzi. I volumi vennero dedicati a Maria Antonia di Baviera. L'opera comprende: il Canzoniere, i Trionfi, la Vita del Poeta scritta da Lodovico Beccatelli; un compendio di quella scritta dal Muratori; il Testamento del Petrarca; gli Elogi e Testimonianze d'uomini illustri; la Vita del Castelvetro scritta pure dal Muratori; la Giunta di alcune Composizioni del Petrarca; il Catalogo delle edizioni del Canzoniere; le Varie lezioni; una Lezione dell'Estatico in difesa del Petrarca; una Lettera postuma del canonico Paolo Gagliardi.

    Codice articolo ABE-1685024394608

  • Giambattista Moretti e figli; Giambattista Brustolon

    Editore: acquaforte e bulino ( i. 445 x 290 mm) -III/IV stato, 1790

    Da: Linea d'acqua, Venezia, Italia

    Membro dell'associazione: ALAI ILAB

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    senza rilegatura. Condizione: ottimo. Bellissimo esemplare, in ottimo stato di conservazione. Si tratta di uno splendido notturno dedicato alla visita notturna alla Chiesa di San Giorgio Maggiore alla Giudecca che il doge faceva ogni anno durante la notte tra Natale e Santo Stefano. La cerimonia era particolarmente attesa dal popolo per la sua spettacolarità: tutte le barche del corteo erano illuminate da grandi e maestose luci. La festa è documentata anche da Giustina Renier Michiel nel libro Origine delle feste veneziane. Foglio tratto dalla serie intitolata Prospectuum aedium, viarumque insigniorum urbis venetiarum, pubblicata per la prima volta nel 1763. Originariamente era composta da dodici vedute derivate dal Canaletto che furono copiate dalle relative incisioni del Visentini; successivamente venne ampliata fino a ventidue, derivate anche da Marieschi e Moretti. Da Carlevarijs a Tiepolo. Incisori veneti e friulani del Settecento, a cura di D. Succi, 1983, pp. 83-84.

    Codice articolo ABE-1685022426019

  • Antonio Sandi (1733-1817)

    Editore: Incisioni - II/III, 1779

    Da: Linea d'acqua, Venezia, Italia

    Membro dell'associazione: ALAI ILAB

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    senza rilegatura. Condizione: ottimo. Splendidi fogli ad ampi margini raffiguranti due distinti prospetti dell'isola di Murano da nord-est. In entrambe le incisioni in primo piano sono presenti molteplici imbarcazioni a vela e alcune gondole, con persone che animano la scena. Queste incisioni fanno parte della serie di ventiquattro prospettive delle isole della laguna di Venezia disegnate da Francesco Tironi, incise da Antonio Sandi e edite da Ludovico Furlanetto. Secondo il Succi la raccolta è databile tra il 1780 e il 1785, perché non figura nel catalogo editoriale di Furlanetto del 1785. Antonio Sandi nacque a Puos d Alpago (in provincia di Belluno), ma fu attivo principalmente a Venezia, dove fu discepolo di Antonio Baratti e Pietro Monaco. Nella sua vasta produzione, si incontrano anche carte geografiche e topografiche, nonché la serie di Ventiquattro Prospettive di Isole della Laguna di Venezia derivate dai disegni di Francesco Tironi. Splendida cornice intagliata settecentesca e vetro originale antico.

    Codice articolo ABE-1685021635758

  • Antonio Canal detto Canaletto (1697 1768); Giambattista Brustolon (1712 1796)

    Editore: acquaforte e bulino ( i. 435 x 290 mm), 1790

    Da: Linea d'acqua, Venezia, Italia

    Membro dell'associazione: ALAI ILAB

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    senza rilegatura. Condizione: ottimo. Bellissimo esemplare, in ottimo stato di conservazione. Si tratta di uno splendido notturno dedicato alla festa veneziana del Redentore, in occasione della quale viene costruito un ponte di barche che collega la Chiesa del Redentore sull'isola della Giudecca con la riva opposta. In questa stampa la fila di gondole e il ponte costituiscono un personaggio che dialoga con le brulicanti figure umane in primo piano. L'incantevole plenilunio e i fuochi d'artificio riflessi nell'acqua rendono questa incisione tra le più suggestive di Brustolon. Splendido foglio tratto dalla serie intitolata Prospectuum aedium, viarumque insigniorum urbis venetiarum, pubblicata per la prima volta nel 1763. Originariamente era composta da dodici vedute derivate dal Canaletto che furono copiate dalle relative incisioni del Visentini; successivamente venne ampliata fino a ventidue, derivate anche da Marieschi e Moretti. Da Carlevarijs a Tiepolo. Incisori veneti e friulani del Settecento, a cura di D. Succi, 1983, pp. 83-84 e p. 86.

    Codice articolo ABE-1685012562915

  • Immagine del venditore per Guirlandes des Mois. venduto da Linea d'acqua

    George Barbier (1889-1932)

    Editore: Boulevard Haussmann Paris, Chez Jules Meynial Libraire, 1917

    Da: Linea d'acqua, Venezia, Italia

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    Libro

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    Da: Italia a: U.S.A.

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    Rilegato. Condizione: ottimo. Volumi in -12 (12cm x 8cm. Serie completa dei cinque splendidi almanacchi della collana Guirlandes des Mois pubblicati ogni anno a partire dal 1917 al 1921. Ogni volume presenta una rilegatura in seta colorata, illustrata da George Barbier con all'interno tavole colorate à pochoir in stile Art Deco. Tagli dorati, sguardie in raffinata carta decorata. Frontespizi illustrati e testi arricchiti da numerose testatine e finalini. Tutti presentano un'antologia di scritti, bella cornici figurate e un calendario. Eccezionali esemplari, completi e in perfetto stato di conservazione, raccolti in una teca apribile. Le Guirlandes des Mois sono una serie di almanacchi prodotti da Jules Maynial e illustrati da George Barbier, pubblicati annualmente tra il 1917 e il 1921. Oltre al calendario e ai fogli illustrati alla fine, ogni volume contiene numerosi testi firmati da René Boylesve, Gérard d'Houville, George Barbier, Albert Flament, Francis de Miomandre, Anna de Noailles, Henri de Régnier, Edmond Jaloux, ecc. Le mode raffigurate mostrano un radicale cambiamento di stile nel dopoguerra con l'adozione di gonne più corte e piene, abiti senza schiena. George Barbier (1882 - 1932), allievo di Jean Paul Laurens alla Scuola nazionale superiore di Belle arti di Parigi, dal 1912 fu regolarmente presente al Salon degli Artisti Decoratori. Disegnò gioielli e vetri decorativi e inventò numerose scenografie e costumi per il music-hall, per il teatro e anche per il cinema (suoi sono i costumi per le Folies Bergère del 1923 e quelli di Rodolfo Valentino nel film Monsieur Beaucaire del 1924). Lavorò anche nella grafica pubblicitaria per Cartier, Renault and Elizabeth Arden. Illustrò numerosi testi letterari, tra gli altri quelli di Baudelaire, Gautier e Verlaine. Esponente dell'Art déco, fu profondamente influenzato dai vasi greci e dalle miniature indiane, come dalle opere del pittore e scenografo russo Léon Bakst e dallo scrittore ed illustratore inglese Aubrey Beardsley.

    Codice articolo ABE-1685010225019

  • Immagine del venditore per Divina Commedia venduto da Linea d'acqua

    Dante Alighieri (1265 - 1321)

    Editore: In Verona, Presso Giuseppe Berno, 1749

    Da: Linea d'acqua, Venezia, Italia

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    Libro

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    Rilegato. Condizione: ottimo. 3 volumi in -8°. Vol I, Vita di Dante e Inferno: LXII, [2], 335, [1] p., [2] c. di tav. : ill., 1 ritr; Vol II, Purgatorio: p. 378, [2]; Vol III, Paradiso: p. 355, [1]. Legatura coeva in piena pergamena, tassello al dorso con caratteri dorati, tagli rossi a spruzzo. Antiporta calcografica con ritratto di Dante al primo libro, contenente una dedica a Scipione Maffei, una breve biografia di Dante, un articolo, due lettere e l'Inferno. I volumi del Purgatorio e del Paradiso sono privi di frontespizio, con occhiello iniziale. Testatine, capilettera e finalini silografici. Esemplare in ottimo stato di conservazione. Bella edizione della Commedia, curata da Pompeo Venturi. La tavola incisa al primo volume raffigura il Profilo, pianta, e misura dell'Inferno di Dante secondo la descrizione d'Antonio Manetti Fiorentino.

    Codice articolo ABE-1685006751604

  • Esprit Flechier (1632-1710)

    Editore: A Paris, Chez Sebastien Maere-Cramoisy, MDCLXXXI (1681), 1681

    Da: Linea d'acqua, Venezia, Italia

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    Libro

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    Rilegato. Condizione: buono. Volume in-16, pp. [8], 560, [30]. Legatura in piena pergamena rigida con etichetta di biblioteca privata sul dorso, tagli a spruzzo blu. Bella antiporta incisa con titolo stampato a sinistra e scena di guerra e preghiera. Frontespizio con marca tipografica. Testo in lingua francese arricchito da qualche testatina incisa e alcuni capilettera ornati. Esemplare completo, in buono stato di conservazione. Piuttosto raro nel mercato antiquario. Bella edizione di questa importante opera, edita per la prima volta nel 1679, che narra la storia di Teodosio I, detto il Grande (347-395). Egli fu l'ultimo sovrano dell'Impero romano unificato. Fu alla sua morte che l'impero venne diviso in due: Arcadio divenne imperatore d'Oriente e Onorio, imperatore d'Occidente. Valentin Esprit Fléchier è stato un vescovo cattolico francese. Fu uno dei maggiori oratori e predicatori francesi del XVII secolo. Poeta francese e latino, notevole oratore sacro, pronunciò orazioni funebri, le migliori delle quali sono quelle di Turenne e del duca di Montausier, che gli permisero di farsi notare e gli valsero l'elezione all'Académie française nel 1672. L'orazione pronunciata in onore di Turenne nel 1676 suscitò l'attenzione benevola della corte e di Luigi XIV, che gli assegnò l'abbazia di Saint-Séverin, nominandolo anche cappellano del Delfino. Diviene vescovo di Lavaur nel 1685, poi di Nîmes, nel 1687.

    Codice articolo ABE-1614173852300

  • Gio. Battista Fagiuoli (1660 - 1742)

    Editore: In Venezia, presso Angelo Geremia al Ponte del Lovo a S. Salvatore., 1727

    Da: Linea d'acqua, Venezia, Italia

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    Rilegato. Condizione: molto buono. Vol. in -12°. Pp. 1-108. Legatura coeva in cartonato rustico con etichetta inventariale di biblioteca applicata sul dorso. Esemplare genuino, completo e in ottime condizioni conservative. Qualche traccia di camminamento di tarlo non intaccante il testo. Commedia letteraria ambientata nella città di Firenze e suddivisa in tre Atti; il primo atto (pp. 3-31) contiene 14 scene, il secondo (pp. 32-74) 29 scene ed infine il terzo (pp. 75-108) 22. L opera, dal 1708 in poi sottoposta a continue manipolazioni, ebbe notevole successo di rappresentazioni e di stampe. Nonostante i riboboli che infastidivano Goldoni, circolò in Italia e fuori; nel 1753, a Venezia, mentre si assisteva al successo dell edizione Bettinelli e della fiorentina Paperini delle Commedie goldoniane, Angelo Geremia ristampò il teatro del Fagiuoli edito a Firenze da Moücke. Nella commedia vi sono rappresentati otto interlocutori. Al vecchio Anselmo non piace il comportamento di sua nuora Leonora che ammette alla conversazione Vanesio, creduto suo cicisbeo. Quanto Anselmo biasima la nuora, altrettanto loda la condotta riservata di Isabella, sua figlia e a causa di alcuni equivoci è sempre più fermo nel suo convincimento. Finalmente, scoperta la verità, trova onorata la nuora, bugiarda e scaltra la figlia che segretamente è innamorata Silvio che la corrisponde; Vanesio, il cicisbeo sconsolato sarà deriso da tutti. Giovan Battista Fagiuoli fu uno scrittore, poeta e drammaturgo fiorentino. Studiò letteratura e divenne uno dei più faceti e allegri poeti estemporanei della sua epoca. Fu tenuto in un certo riguardo da parte della Corte Medicea e dalle persone più abbienti di Firenze, che lo accolsero volentieri a mensa e a conversazione per deliziarsi delle sue risposte frizzanti. Il Fagiuoli da ciò ricavava onori, accoglienze e anche qualche beneficio. Si può dire che egli appartenga alla tradizione bernesca, dal nome di Francesco Berni (1497/1535), poeta satirico, autore di un rifacimento dell'Orlando Innamorato, di Capitoli e Rime. La sua satira talvolta fu acuta e tagliente, raramente malvagia. Il cicisbeo, o cavalier servente, era il gentiluomo che nel Settecento accompagnava una nobildonna sposata in occasioni mondane, feste, ricevimenti, teatri e l'assisteva nelle incombenze personali, quali toeletta, corrispondenza, compere, visite, giochi. Passava con lei gran parte della giornata e doveva elogiarla, sedersi accanto a lei nei pranzi e nelle cene, nelle passeggiate o nei giri in carrozza. La signora veniva definita cicisbea del cavaliere. L'etimologia della parola sembra essere connessa in modo parzialmente onomatopeico al bearsi nella conversazione, al cicaleccio, al cinguettio, al chiacchiericcio e al birignao che costituivano la principale delizia dei cicisbei.

    Codice articolo ABE-1614173106160

  • Caspar Merian (1627 - 1686)

    Data di pubblicazione: 1650

    Da: Linea d'acqua, Venezia, Italia

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    senza rilegatura. Condizione: ottimo. Incisione in rame (715 x 340 mm) di metà XVII secolo. [In alto, al centro]: Bovrdeavx [In basso, a sinistra]: Caspar Merian Elegante acquaforte composta da due fogli assemblati. Esemplare in ottimo stato conservativo. Trattasi di una splendida e dettagliata veduta aerea della città francese di Bourdeaux, come indicato dalla scritta posta nella fascia superiore centrale. I caratteri sono accompagnati dallo stemma nobiliare francese, descritto da una corona con tre gigli sottostanti. Altri due stemmi sono visibili nella fascia superiore, quello destro, completamente bianco, e quello sinistro, il quale presenta un copricapo di qualche ordine religioso e due fasce verticali sottoposte a una fascia obliqua. Nella parte inferiore corre un lungo cartiglio, vuoto al suo interno. Stampa firmata in basso a sinistra. La città si estende in tutta la sua vastità: iscritta dentro un ampia cinta muraria emergono numerose torri campanarie, cattedrali gotiche medievali e una rete fitta di palazzi. All esterno si apre un paesaggio di campagna con altre disseminate costruzioni e in primo piano il fiume Garonne. Tavola tratta dall opera tedesca Theatrum Europaeum di Matthaus Merian, pubblicata tra il 1633 e il 1738 in 21 volumi, contenenti una grandissima quantità di piante e vedute di città, così come pure carte geografiche della maggior parte dei paesi. Questa illustrazione cartografica in particolare è contenuta nel volume pubblicato nel 1650. Caspar Merian era il figlio e allievo del celebre incisore e disegnatore svizzero Matthaus Merian il Vecchio (1593-1650). Dopo la morte del padre, diresse la casa editrice di Francoforte insieme al fratello. Entrambi continuarono la pubblicazione delle principali opere iniziate dal padre, più volte ristampate, quali la Topographia Germania e il Theatrum Europaeum e realizzarono per esse numerose altre incisioni.

    Codice articolo ABE-1611920538614

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    senza rilegatura. Condizione: ottimo. Disegno a matita su foglio bianco, XVIII secolo. Splendido esempio di nudo classico e panneggio, i due motivi più frequentati da Canova: i fasci muscolari del giovane e i giri delle pieghe che cadono dalla spalla sinistra all avambraccio proiettando delle ombre sono i due fuochi che calamitano l attenzione, esattamente come per le sue statue. Il disegno faceva parte dell eredità della figlia dell ultimo proprietario della celebre tipografia bassanese Remondini che a sua volta l aveva ricevuto dal Direttore del Museo Civico di Bassano in dono come ringraziamento per una pubblicazione. Questa provenienza accertata e la filigrana olandese C & I Honig del foglio, impiegata anche per altre prove cartacee rendono tale disegno autentico. Spesso le prove a matita o a carboncino costituirono i semi da cui nacquero le sculture marmoree che tanto hanno reso celebre l artista, proprio come per questo disegno: infatti esso è un modello per la famosa statua dell Antinoo del Belvedere che oggi si trova a Roma. Nel Museo Civico di Bassano si trova un altro disegno preparatorio per la stessa statua, datato novembre 1779 (cfr. Il Museo Civico di Bassano. I disegni di Antonio Canova, a cura di Elena Bassi, Vicenza, 1959, pp. 98 e 292 e Disegni di Canova del Museo di Bassano, Milano, 1982). «I disegni, eseguiti sullo scorcio del XVIII secolo, presentano alcune caratteristiche canoniche degli esercizi grafici di tale tipo, come positure, trattazione dei particolari, aggiunte sommarie di plinti, punti di appoggio ecc. [ ] Molti di questi nudi hanno la particolarità di presentare gli arti inferiori o le mani o le braccia trattati a solo profilo: caratteristica che anche Canova ha impresso ad alcune sue Accademie» (Disegni di Canova del Museo di Bassano, Milano, 1982, p. 24). Elegante e ammirabile cornice coeva in legno scolpita.

    Codice articolo ABE-1611917151160

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    senza rilegatura. Condizione: ottimo. Acquaforte e bulino, i. 485 x 620 mm. Sul margine inferiore: Immago Spectaculi quod in Nobiliore Theatro de vico San Benedicti, Magniis Russie Ducibus Nicolaus Michaelius, / et Philippus Calbo, Sapientes Aerario Praefecti, ex SanC. Exhibuerant XI. Kal. Feb. MCDCCLXXXII. / Antonio Mauro Pictore, et Archit. Prosp. Ejusdem Theatri inventor, atque Directore. // Dessein du Spectacle, que leurs Excellences Messeur Nicolas Michieli, et Philippe Calbo Sages préposés au Trésor, ont donné par / Decret du Senat au Grand Duc, et à la Duchesse de Russie, dans le trés Noble Theatre à San Benoit le 22 Janvier 1782. / Sous la Direction de Antoine Mauro Peintre, et Archit. Persp. Du mêm e Theatte, qui en ètoit l'inventeur. // Grave avec Privilege du Senat In basso a sinistra: Ioan. Bapt. Canal delin. quoad figuras ; a destra: Antonius Baratti, sculp. Venetis Straordinario esemplare a pieni margini e brillante inchiostratura. Foglio freschissimo in perfetto stato di conservazione. La celebre incisione raffigura lo spettacolo organizzato nel 1782 nel teatro di San Benedetto, in onore dei Conti del Nord lo zarevic Paolo Petrowitz, figlio di Caterina II e la consorte Maria Teodorowna. Eretto vent'anni prima dai Grimani su disegno di Francesco Costa, il teatro era stato da poco riaperto dopo l'incendio del 1773 e si figurava come il più elegante di Venezia. Gli ospiti russi vi si recarono già nella prima sera del soggiorno per assistere alla rappresentazione dell'Ambrace, dramma musicale di Giovan Battista Borghi, seguita al ricevimento presso la sala del Casino dei Filarmonici. Nella sera del 22 gennaio si riaprì il teatro per ospitare un sontuoso banchetto seguito da numerose danze: il palco venne trasformato nel luogo del convito, come ricordano le testimonianze dell'epoca: in mezzo campeggiava una mensa a semicerchio già imbandita per 120 persone (Wynne Rosenberg 1782, p. 44). Il teatro fu allestito con i fondali di Antonio Mauro raffiguranti prospettive architettoniche e a occuparsi della risistemazione dei palchi furono Alessandro Mauro e Giannantonio Selva. Un evento straordinario, immortalato anche da Francesco Guardi in alcuni disegni e da Gabriel Bella in una tela attualmente conservata presso la Fondazione Querini Stampalia di Venezia. Autore dell intaglio è il bellunese Antonio Baratti, celebre per la sua tecnica raffinata e per la sua vastissima produzione a stampa, che traduce con sapienza la gustosissima invenzione di Giambattista Canal, pittore molto in apprezzato all epoca, soprattutto come frescante nei palazzi veneziani. Grazie ad una sapiente modulazione dei tratti Baratti rende al meglio i minuziosi particolari della scena. L intaglio ripropone lo splendore del teatro nella sera del 22 gennaio del 1782, illuminato da una studiata disposizione delle luci riflesse su specchi e pareti di cristallo, alternate a ricchi pannelli di raso. I tratti incisi definiscono i gesti e le aggraziate movenze dei nobili convitati che animano la scena, immortalando lo sfarzo del convito in uno stile, a detta dei presenti, al tempo stesso leggiadro e maestoso (Wynne Rosenberg 1782, p. 49). Splendida cornice ottocentesca. Cicogna 1822-1855, V, p. 349; Kristeller 1908, p. 445; Moschini 1924, p. 122.

    Codice articolo ABE-1611915647050

  • Immagine del venditore per Scelta di opuscoli interessanti. Nuova edizione ; Opuscoli scelti sulle scienze e sulle arti, tratti dagli Atti delle Accademie, e dalle altre Collezioni Filosofiche, e Letterarie, dalle Opere più recenti Inglesi, Tedesche, Francesi, Latine, e Italiane, e da Manoscritti originali, e inediti e Nuova scelta d opuscoli interessanti sulle scienze e sulle arti, tratti dagli Atti delle Accademie, e dalle altre Collezioni Filosofiche, e Letterarie, dalle Opere più recenti Inglesi, Tedesche, Francesi, Latine, e Italiane, e da Manoscritti originali, e inediti. venduto da Linea d'acqua

    Rilegato. Condizione: ottimo. Straordinaria raccolta in 27 volumi con legatura omogenea degli opuscoli scientifici pubblicati in tre serie con diverso titolo dal 1775 al 1807. La collana comprende: 3 volumi in-4° (230 x 185 mm). T. I: pp. [8], 423, [1] ; t. II: pp. 447, [1] ; t. III: pp. [2], [550]. Il primo tomo contiene i 12 fascicoli pubblicati nel 1775; il secondo tomo quelli nel 1776 ed il terzo tomo quelli nel 1777. Straordinario apparato iconografico di 37 (su 38) tavole calcografiche fuori testo, alcune più volte ripiegate. 22 volumi in-4° (230 x 184mm) impreziositi da un apparato iconografico di 191 tavole calcografiche fuori testo, distribuite nei vari volumi. 2 volumi in-4° (mm 232x186). T. I: pp. 440, 44 ; t. II: pp. 448, 36. Apparato iconografico di 27 tavole calcografiche e una tabella fuori testo. Solide ed eleganti legature coeve in mezza pelle con punte e piatti marmorizzati. Titolo, autore e tomaison e annata impressi in oro su triplo tassello in pelle al dorso. Tagli a spruzzo rossi. Fregi xilografici ai frontespizi. Testatine, finalini e capilettera silografici. Segnalibri in seta verde. Qualche insignificante camminamento, rare carte uniformemente brunite, opera in ottimo stato di conservazione. Rarissima raccolta completa di tutte le annate in legatura omogenea. Prestigiosa summa del mondo scientifico di fine Settecento, composta dall intera raccolta di saggi e memorie dei più importanti scienziati dell epoca, in alcuni casi tradotti per la prima volta in italiano. Tra gli autori spiccano i nomi di Volta, Lavoisier, Landriani, De Saussure, Spallanzani, Ferguson, Franklin, Beccaria e Priestley. Gli articoli riguardano: Agricoltura ed arti ; Fisica, storia naturale e chimica ; Medicina ; Morale ; Metafisica ; Belle lettere. Dalla seconda serie vengono aggiunti l indice dei nomi degli autori e un interessante appendice con l elenco dei libri nuovi di argomento scientifico pubblicati in Italia, Germania, Francia, Inghilterra, Spagna, Olanda e Russia e delle dissertazioni scientifiche più stimolanti discusse nelle accademie italiane e estere. La prima serie fu compilata dal poligrafo svizzero Giovanni Francesco Soave (1743 1806) e dallo scienziato Carlo Amoretti (1741 1816), nominato segretario della Società agraria milanese per il suo impegno profuso nel promuovere l attività economica della Lombardia.

    Codice articolo ABE-1611914771762

  • Immagine del venditore per The Seven Lamps of Architecture; Stones of Venice; Modern Painter venduto da Linea d'acqua

    John Ruskin (1819 -1900)

    Editore: London: Smith, Elder, and co., 1851-1860, 1851

    Da: Linea d'acqua, Venezia, Italia

    Membro dell'associazione: ALAI ILAB

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    Libro

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    Rilegato. Condizione: ottimo. 9 volumi, in 8°. Elegante e fascinosa legatura coeva in marocchino rosso firmata Rivière. Sul dorso a cinque nervi, riccamente decorato, titolo e autore impressi a caratteri dorati. Sguardie decorate; sulla controguardia di ogni volume etichetta con ex libris . Esemplare freschissimo composto dalla seconda edizione dell opera più importante dello scrittore inglese, Stones of Venice, completo di tutte le tavole e in eccellente stato di conservazione. The Seven Lamps of Architecture è un essay molto lungo, il cui titolo allude ai più importanti principi teorici dell architettura dell autore, che poi confluiranno, in maniera molto estesa in Stones of Venice. L opera Modern Painters è incentrata soprattutto sui pittori contemporanei di paesaggi, in particolare su Turner. Esemplare raro perché si tratta di un edizione delle opere di Ruskin che comprende la seconda edizione di Stone of Venice (1851-1853), il testo più rinomato sull architettura e la scultura dell Italia settentrionale e in particolare della città di Venezia, ricercato e apprezzato ancora oggi e la prima edizione di The Seven Lamps of Architecture (1849). Modern Painters si presenta come un edizione mista: il terzo, quarto e quinto volume sono prime edizioni (rispettivamente 1856 per i primi due e 1860 per il terzo) mentre il primo volume è la sesta edizione (1857) e il secondo è la quarta edizione (1856) dell opera.

    Codice articolo ABE-1611913114995

  • Guglielmo Baldassini (1885 1952)

    Da: Linea d'acqua, Venezia, Italia

    Membro dell'associazione: ALAI ILAB

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    Arte / Stampa / Poster

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    Da: Italia a: U.S.A.

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    senza rilegatura. Condizione: ottimo. Bellissima acquaforte di inizio novecento(i. 635 x 485 mm), firmata a matita in basso a destra. L incisione raffigura uno scorcio dei Navigli in via Fatebenefratelli, interrati tra la fine degli anni 20 e i primi anni del 30. Il punto di vista è inusuale: da sotto un ponte, di cui viene ripresa parte dell arco, vediamo il muretto e i palazzi che costeggiano il canale. Sullo sfondo è estremamente riconoscibile il campanile della chiesa di San Marco. Qualitativamente interessante per i suoi toni cupi in primo piano in contrasto con la leggerezza dei palazzi e dello sfondo, è anche una testimonianza documentaria, di uno scorcio di Milano, oggi non più esistente. Baldassini fu un pittore, soprattutto di vedute e di marine e un raffinato incisore di scorci di città italiane, tra cui Venezia e Milano. Studiò all Accademia di Belle Arti a Brera ma visse nacque e visse prevalentemente a Genova, città da cui trasse l ispirazione per le sue marine e scene portuali. La maggior parte delle sue opere si trovano oggi nell America del Sud poiché l artista trascorse in Cile l ultima parte della vita.

    Codice articolo ABE-1611669847743

  • Immagine del venditore per Oeuvres diverses de Pope. Traduites de l'anglois. Nouvelle edition, revue et augmentee d'un grand nombre de pieces qui n'avoient point encore été traduites. Avec de très belles figures en taille-douce venduto da Linea d'acqua
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    Da: Italia a: U.S.A.

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    Rilegato. Condizione: ottimo. Otto volumi in 4 tomi, in -12°. Tomo I pp. [6], LX, 343, [1], [4], IV, 358, [2], 8 cc. di tav. ill; tomo II pp. [2], II, 352, [2], II, 418, 11 cc. di tav. ill; tomo III pp. [4], IV, 396, [4], XII, 392; tomo IV pp. [4], XII, 451 (i.e 351), [1], [4], XVI, 364. Bella legatura ottocentesca in mezza pelle rossa, piatti in carta marmorizzata marrone. Dorsi a 5 nervi, finemente decorati in oro con titolo e tomaison. Sguardie marmorizzate, bella antiporta incisa al primo volume, negli altri tomi occhiello con titolo abbreviato. Frontespizi a caratteri rossi e neri con bella vignetta allegorica in rame firmata Punt sculps. Testo in francese arricchito da testatine e finalini silografici. I primi due tomi presentano numerose tavole incise in rame, di bella fattura. Esemplari completi e marginosi. Opera importante e rara. Pregevole edizione di Alexander Pope, poeta inglese, considerato uno dei maggiori pensatori inglesi del XVIII secolo. Più noto per la sua vena satirica che per il suo importante lavoro di traduzione dell'opera di Omero, ha rappresentato una svolta per la letteratura inglese, al punto da essere il terzo autore più citato per il Dizionario di Oxford delle citazioni, dopo William Shakespeare e Alfred Tennyson. Si ritrovano nella raccolta tutte le opere edite, estremamente corrette e ben impaginate, precedute dalla vita dell autore.

    Codice articolo ABE-1611653344008

  • Ippolito Pindemonte (1753-1828)

    Editore: Londra [ma Venezia, Storti], 1792, 1792

    Da: Linea d'acqua, Venezia, Italia

    Membro dell'associazione: ALAI ILAB

    Valutazione venditore: 5 stelle, Learn more about seller ratings

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    Da: Italia a: U.S.A.

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    Rilegato. Condizione: buono. Volume in -12°, pp. VI, 174 Legatura ottocentesca in cartonato con dorso in pelle con autore e titolo dell opera a caratteri dorati. Sulla controsguardia è presente una nota di mano antica. Frontespizio con marca tipografica. Testo ad ampi margini. Esemplare completo e genuino. Sottile galleria di tarlo a poche pagine che lambisce impercettibilmente qualche lettera, altrimenti buon esemplare. Rarissimo esemplare di una delle prime edizioni dell opera di Ippolito Pindemonte, scritta nel 1790 a Marsiglia. Si tratta di un romanzo satirico di ispirazione autobiografica, in cui l autore espone le proprie infatuazioni giovanili illuministico-massoniche. Come l autore stesso, il protagonista è un giovane patrizio che decide di intraprendere un viaggio di formazione, il Grand Tour e, descrivendo i suoi incontri, racconta la cultura e le istituzioni dei diversi paesi visitati. L incontro con l altro diventa arricchimento e conoscenza. Il romanzo si conclude con il suo ritorno in patria e il giovane, che inizialmente aveva deciso di evadere, trova la sua salvezza e realizzazione nella famiglia, nel suo microcosmo. I modelli di riferimento dell opera sono rappresentati dalla prosa stilistica di Alessandro Verri e Émile ou De l'éducation di Jean-Jacques Rousseau, in particolar modo per il fine pedagogico ed educativo; il protagonista, infatti, come Émile, conosce attraverso l esperienza che è l unico mezzo attraverso cui è possibile giungere alla verità. Il testo ebbe due edizioni a stampa: entrambe con indicazione apocrifa di Londra, in realtà la prima stampa fu fatta a Nizza nel 1790, la seconda fu eseguita a Venezia nel 1792 dall editore Storti, come testimonia il carteggio dello stesso Pindemonte (5 maggio 1792). Le stesse notizie sono riportate anche nell interessantissima nota manoscritta sulla sguardia del presente esemplare, firmata da A. Toni . Nella nota, inoltre si segnala il puntuale riferimento bibliografico a B. Montanari, concittadino di Pindemonte, autore Della vita e delle opere di Ippolito Pindemonte, libri sei (Venezia, Lampato 1834).

    Codice articolo ABE-1611594132704