Libro può avere numerosi errori di battitura, testo mancante, le immagini, o di un indice. Gli acquirenti possono scaricare gratuitamente una copia digitalizzata del libro originale (senza errori di battitura) da parte dell'editore. Non illustrato. 1893 Estratto: ... Sovra la vergin onda Generai io costei che m'è da lato, E che s' asciuga con la treccia bionda. Questo mio bel portato, Mirando sé nella chiara fontana, Generò quella che m' è più lontana. Del resto il misticismo di questi versi, cui gl' interpreti moderni non possono certo sperare di aver rimosso interamente, da poi che Dante stesso nel congedo della canzone par compiacersi della sua premeditata oscurità; il misticismo, dico, di questi versi tiene quasi di quel fantastico solenne e quieto della poesia orientale: nella riproduzione immacolata delle due dee, sol per via di concezione intellettuale, l'idealismo scolastico occidentale par essersi levato alla contemplazione panteistica del braminismo. E tutto ciò in faccia alle materiali cupidigie di Carlo senza terra, di Corso Donati e dei Neri. Nobile nella stanza seguente è la figura di Amore, il quale ritiene i due dardi dell' antica deità; cioé, come interpreta il Tommaseo, l' affetto del bene e lo sdegno del male, dardi che sono turbati, intorbidati di ruggine, per il mancare dei petti umani ove esercitarli: nobile l'affermazione, dell' eternità del diritto, nobilissima la fiducia nel trionfo di esso e della virtù. Fenno i sospiri Amore un poco tardo; E poi con gli occhi molli, Che prima furon folli, Salutò le germane sconsolate. E, poi che prese l' uno e V altro dardo, Disse: Drizzate i colli. Ecco l'armi ch'io volli: Per non l' usar, le vedete turbate. Larghezza e Temperanza e l' altre nate Del nostro sangue mendicando vanno. Però, se questo è danno, Pianganlo li occhi e dolgasi la bocca Degli uomini a cui tócca, Che sono a'raggi di cotal ciel giunti; Non noi, che se...
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