L'ottava vibrazione - Brossura

Lucarelli, Carlo

Brossura

ISBN 10: 8806190695 ISBN 13: 9788806190699

Casa editrice: Einaudi, 2008

Riassunto

Il libro è ambientato a Massaua, in Eritrea, nel gennaio del 1896. Sbarcano le truppe italiane, sono soldati che tra sessanta giorni moriranno ad Adua, nella più colossale disfatta che il colonialismo europeo abbia mai subito. L'Italia cerca un posto al sole, tra le potenze. I soldati italiani troveranno nemici superiori per armamenti, numero, conoscenza del terreno. Tra gli italiani che sbarcano ce n'è uno che ha un motivo diverso dagli altri per fare il soldato in Eritrea. Poi c'è una fanciulla che sembra fragile, e anche lei, come il soldato, ha un motivo tutto particolare per stare lì.

Su questo libro

Recensione:

Lucarelli "L’ottava vibrazione", romanzo storico a ridosso di Adua. In Africa l’Italietta coccola la disfatta

Sergio Pent, Tuttolibri - La Stampa

Eravamo ormai quasi rassegnati a un Lucarelli mediatico, osservatore attento e profondo, tra cronaca e politica, delle più torbide vicende patrie. Dal 2000 di Un giorno dopo l'altro, il principe di Mordano taceva come narratore. Personaggio simbolo del noir, Lucarelli sembrava gestire il successo come il traguardo finale raggiunto da uno che aveva speso tutto se stesso per dare dignità assoluta al colore nero - l'ottava vibrazione dell'arcobaleno - che costituisce la letteratura quotidiana della realtà a noi più prossima. L'ottava vibrazione è ora un romanzo ampio e generoso. Lucarelli è tornato a raccontare, con quel suo stile magicamente discontinuo, di uno che telefona viaggiando o prende appunti mangiando o trova il tempo per scrivere dieci pagine da antologia per poi tornare a zompettare tra un capitolo e l'altro. C'è molta ricerca storica, in questa nuova opera, c'è molta eredità del romanzo popolare più elegante, c'è una bella manciata di feuilleton e solo - solo - una spruzzatina quasi accidentale di noir. Lucarelli - ed è certo un caso - sembra aver sposato la benefica deriva di alcuni dei suoi principali compagni di strada del genere, che si stanno misurando, nelle loro storie più recenti, con qualcosa di diverso dal thriller, variando dal romanzo di formazione - Di Fulvio - a quello storico- antropologico - Fois, e a quanto pare Carlotto - a quello melodrammatico - Rigosi - senza però dimenticare di scrivere a beneficio del lettore. Lucarelli ha scelto il romanzo storico per tornare in libreria. E la storia ha un nome e un luogo: Massaua 1896, a ridosso della disfatta italiana di Adua. Caso singolare, in edicola da qualche mese compare una miniserie di Gianfranco Manfredi, Volto nascosto, ambientata nello stesso periodo ma con finalità esotico-avventurose un po' diverse. L'Africa di Lucarelli è un tuffo nel calore estremo, nel disagio e nella foga politica di conquista. Il romanzo si può misurare in termini oggettivi minimi, in quanto la carneficina finale - con tanto di effetti splatter ben delineati - è preceduta da una peregrinazione corale che ha per protagonisti i soldatini italiani in terra d'Africa, disseminati in una babele di dialetti che rendono l'idea di un'Italia fondamentalmente disunita. In mezzo a queste vicende minime spicca la storia maiuscola del commesso coloniale di prima classe Vittorio Cappa con la sua torbida passione per Cristina, le bella conterranea sbarcata in Africa per impedire al marito Leo, industriale brianzolo, di dilapidare il patrimonio familiare; e poi quella del soldato Serra, in realtà carabiniere a caccia di un presunto serial killer di bambini che da Firenze si è trasferito in veste di maggiore dell'esercito in terra coloniale; e ancora, l'onestà priva di pregiudizi razziali dei soldati Sciortino e Branciamore, esempi di un'affettività in grado di superare il colore delle pelle. E infine gli autoctoni, i re dell'Africa invasa, la spia Ahmed e la splendida «cagna nera» Aicha, in grado di dominare l'aggressore bianco con la sua torbida sensualità. Le vicende fanno grappolo, si districano in una serie di colpi di scena volutamente melodrammatici, mentre il momento della disfatta si avvicina, e la battaglia finale pone il suo sigillo di morte su quasi tutti i piccoli destini conosciuti nel percorso. »L'ambizione è il pregio principale del romanzo. Un'ambizione cesellata con cura da un attento lavoro di ricerca, confluito poi in una cascata di emozioni che saziano il lettore, lo inducono a vedere i dettagli in una sfolgorante schermata a colori, come nei più epici film bellici. E' la guerra, tra piccole e grandi storie, ed è una guerra ben raccontata. Perciò risaltano come note stonate - occorre dirlo - «l'esigenza» - confessata in appendice dall'autore - di inserire un po' a casaccio i tempi verbali nella narrazione, un fastidio visivo più che l'accettazione di una scommessa; e le traduzioni esplicative - veramente superflue - relative alle splendide, colorite espressioni dialettali dei soldatini italiani. Potevano sopravvivere da sole, e con più naturale efficacia, nello spirito arruffato di un'Italietta confusa, smarrita e mandata al macello nelle pagine più sanguinose della Storia.

Product Description:

L'ottava vibrazione. 8vo. pp. 462. . Ottimo (Fine). . . . Si aggiungono altri 2 libri della stessa Collana Einaudi Stile Libero: 1)enbsp;ANNE Holt,enbsp;Nella tane dei lupi.enbsp;2012, pp. 442; 2)enbsp;Jason Goodwin,enbsp;Il serpente di pietra.enbsp;2007, pp. 350

Su questa edizione

• Editore: Einaudi
• Data di pubblicazione: 2008
• ISBN 10: 8806190695
• ISBN 13: 9788806190699
• Rilegatura: Copertina flessibile
• Numero di pagine: 456