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Il Cantico dei cantici ISBN 13: 9788845900921

Il Cantico dei cantici - Brossura

 
9788845900921: Il Cantico dei cantici

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Sinossi

Milano, Bompiani Ed. 1975, cm.11x18,5, pp.141, br.cop.fig.a col.

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Recensione

Ceronetti, è senza Dio il Cantico dei Cantici

Bruno Quaranta, Tuttolibri - La Stampa

Guido Ceronetti, l’avvocato della Scrittura. Il Cantico dei Cantici, per esempio. Correvano gli anni Ottanta quando ammonì: «Farne “il più grande testo d’amore di tutte le letterature” è da inginocchiatoio al Luogo Comune». Che cos’è allora il Cantico? Come la critica è il critico, questo libro veterotestamentario è il suo ermeneuta. Da Rashi, il medioevale rabbino di Troyes che lo scruta con la lente esilica (il punto di visto accolto nella Comunità di Bose: «Israele si trova lontano dallo sposo, vive nella nostalgia dell’amore di un tempo, anela al suo ricongiungimento»), a Rabbi Aqibà («E’ santissimo»), a Ceronetti I e II. Dopo aver battuto «la via del significato mistico esoterico» (l’età adelfiana), colui che «lotta con l’Angelo», come lo salutò Sergio Quinzio, approda a un’opposta verità: «Il Cantico non è un testo mistico. \ è brutalmente inchiodato a non vedere il corpo che nella sua realtà carnale e non bramarlo che con la fame delle bestie delle pasture». Così Ceronetti introduce la (sua) versione riveduta del Cantico. Nella cattedrale tipografica di Alpignano proclamando (rammentando) di essere al cospetto di un «Cantico senza Dio», una radura nella Scrittura, unica, orfana com’è di Dio, assente, innominato. La salvezza - sprona (o solo suggerisce) Guido Ceronetti - la si cerchi altrove, ché «filologicamente il Cantico è un brancicare di disperazione». Ah, la bêtise de l’amour... Bisognerebbe chiamarsi Fabrizio Del Dongo per non venirvi devastati attraversandolo: «A quanto pare non potrò mai innamorarmi... a quanto pare la natura mi ha negato un cuore capace di amare, di soffrire...».

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ISBN 10:  8845909522 ISBN 13:  9788845909528
Casa editrice: Adelphi, 1992
Brossura