Dove sono gli uomini? Perché le donne sono rimaste sole? - Brossura

Perotti, Simone

Brossura

ISBN 10: 886190341X ISBN 13: 9788861903418

Casa editrice: Chiarelettere, 2013

Riassunto

Dove sono gli uomini, fisicamente e psicologicamente? Soprattutto a fare cosa, dove se non qui, e perché? Perché le donne sono tutte in giro, tutte in viaggio, tutte da qualche parte, spesso tra di loro, intente a fare o progettare qualcosa, mentre gli uomini sembra che si siano chiusi in casa, a doppia mandata, e non rispondano neppure a chi bussa con forza alle loro porte? Dove sono i protagonisti della scena, gli uomini del Mediterraneo, quelli che trovavi sempre al centro della piazza, al centro della spiaggia, al centro del bar, al centro della scena? Perché sul palco ora sembra che ci siano soltanto donne? Perché gli uomini non escono dai percorsi codificati del lavoro e della società? Perché sono sempre protetti da convenzioni e ruoli codificati, e quando non lo sono entrano subito in difficoltà? Perché gli uomini non parlano (se non di alcuni, pochi, argomenti estranei tanto a loro quanto a me), perché non chiamano, perché sembrano chiusi, rassegnati, stanchi prima ancora di aver iniziato a fare qualsiasi cosa? Per parlare degli uomini, oggi più che mai, occorre parlare con le donne, ascoltare le loro storie, farsi raccontare le loro avventure e disavventure, sfidando le leggi della riservatezza, tentando di collegare fatti e circostanze che ogni donna considera isolati, per cui spesso prova sentimenti di colpa, e che invece sono profondamente collegati tra loro.

Su questo libro

Recensione

Uomini raccontati attraverso gli occhi delle donne. Sotto il segno di una domanda: che cosa significa, oggi, essere maschio? È questa la questione centrale del nuovo saggio di Simone Perotti, scrittore, giornalista, skipper, che ha raggiunto il cuore dei lettori nel 2009 con Adesso basta, un libro che, a partire dalla sua esperienza personale, tratta il fenomeno del downshifting (scalare la marcia). Lui, dopo aver fatto il manager per diciannove anni, ha deciso di mollare tutto e cambiare la sua vita, inseguendo il sogno del mare, della barca a vela e dei libri. Una rivoluzione che parte da un’esigenza di riconquista del sé più profondo, quanto mai attuale in un’epoca di crisi economica ed insoddisfazione endemica (lavorare non rende più felice nessuno). E inizia proprio dalle esperienze in mare la ricerca di Perotti sull’identità dell’uomo. “In questi anni ho constatato che le donne sanno divertirsi molto più e con maggior facilità degli uomini”, scrive. Le donne non hanno paura a partire, andare a cena con quattro amiche, iscriversi a corsi di barca a vela, Gestalt o naked yoga. Hanno lottato e combattuto per decenni: per il voto, il divorzio, l’aborto, le pari opportunità. E se la parità, vera- quella dei numeri nei ruoli dirigenziali, del sostegno sociale, quella che non porta alla scelta coercitiva tra lavoro e famiglia- per molti versi risulta ancora troppo sognata piuttosto che raggiunta, le donne hanno sviluppato una coscienza di loro stesse, di definizione dei loro desideri, dei loro limiti, delle loro richieste. Hanno imparato a scegliere e a sentirsi libere di farlo: sposarsi, non sposarsi, fare figli oppure no, scappare, andare, navigare, rimanere, accettare – più o meno di buon grado – il fatto che ogni scelta contenga un margine d’errore. In una trentina di affreschi (veri e propri racconti di vita reale) scritti in maniera fresca, veloce e sostenuti da opinioni di sociologi ed esperti, Perotti riflette sul ruolo degli uomini in questo mondo popolato da “nuove donne”. Da mariti che scappano di casa senza dire nulla per tornare a vivere come quando avevano vent’anni, a uomini confusi che non riescono più ad avere erezioni (“secondo i sessuologi si tratterebbe di un male della nostra epoca: il maschio, deprivato del suo ruolo familiare, lavorativo e sociale, smette di erogare anche la sua funzione più tradizionale, quella della virilità”). Fino alle conseguenze più drammatiche: uomini che non sanno più come confrontarsi con donne sicure e indipendenti, che alle parole che non trovano, sopperiscono con la violenza. L’unico limite, dichiarato, del libro, è che la definizione dell’uomo passa attraverso i racconti delle donne. Il merito, grande, è l’aver affrontato con coraggio e per la prima volta in maniera diretta una questione che in pochi, uomini, vogliono riconoscere: la crisi della loro identità. La quadra si raggiungerà quando saranno gli uomini, e non le donne, a volerla raccontare. Viene in mente una canzone di Giorgio Gaber “Secondo me una donna che oggi fa la madre di famiglia e rinuncia a lavorare, sbaglia. Se invece lavora e rinuncia a fare la madre di famiglia, sbaglia (...) Sbaglia comunque. L’uomo invece non sbaglia mai. Sono secoli che sa quello che deve fare. Forse è per questo che è così intronato”. Ecco, forse il nocciolo è lì, nell’accettare di sbagliare quando non si sa più, bene, cosa fare. Come hanno fatto le donne per decenni. Si sono conosciute, raccontate, sono scese in piazza. Ora la palla del dubbio passa all’uomo.

recensione di "www.bookdetector.com"

Su questa edizione

• Editore: Chiarelettere
• Data di pubblicazione: 2013
• ISBN 10: 886190341X
• ISBN 13: 9788861903418
• Rilegatura: Copertina flessibile
• Numero di pagine: 185