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Copertina morbida. Condizione: UNSPECIFIED. 369 p. ; 20 x 10 cm. Inizio secolo, nell'estremo Nord della Svezia, una terra di foreste e ghiacci isolata dal resto del mondo: è qui, dove è nato e cresciuto, che Enquist ambienta il suo romanzo-verità, uno dei tanti interrogativi che continua a rivolgere alla storia, un tentativo di rimeditare e capire quella realtà che ha spinto uno svedese su sette, in quei decenni, a emigrare oltre oceano. È "l'altra faccia del Western": una storia di ieri che, in altre parti della terra, rimane ancora tragicamente storia di oggi. Ricostituite sulla base di documenti reali, testimonianze e aneddoti familiari, le vicende rievocano gli anni dal 1903 al 1910: il nascere e il morire delle prime associazioni operaie, la timida adesione ai primi scioperi, il lento e faticoso farsi strada di una coscienza politica nei contadini e negli operai delle segherie di quella "terra delle tenebre", dove giunge per la prima volta la "buona novella" del socialismo, scuotendo con il doloroso travaglio delle idee nuove l'equilibrio di secoli di immobilismo, di oppressione, di miserie e ingiustizie accettate con religioso fatalismo. Ma non si tratta di un romanzo a tesi: è nella disarmante umanità del vissuto quotidiano che impercettibilmente avvengono i grandi cambiamenti della storia. Enquist non vuole far altro che "registrare meticolosamente, come un contabile privo di immaginazione, tutti quegli esseri pii, devoti, imperfetti, impotenti e perdenti, che si rimettevano fiduciosi alla volontà dei loro oppressori, negando ostinatamente di essere delle vittime". Titolo originale dell'opera: "Musikanternas uttåg". Traduzione dallo svedese di Barbara Alinei. Introduzione di Fulvio Ferrari. Brossura editoriale, coperta in cartoncino flessibile, illustrata a colori (A. Kalvi, "Campi dello J?ren", 1899, particolare), titolo impresso al dorso e al piatto. Codice articolo 2948
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