Ristampa anastatica della prima edizione Il libro pone l'attenzione sulle figure divine potenti, nascoste fin dai primordi del neolitico in una sorgente d'acqua terapeutica, in uno stagno, in una selva, in una forra (buca delle fate), in una pianta (divinità degli alberi e dei boschi). Dall'offerta di una selce, di pochi chicchi di frumento, del giglio dei campi, di burro, grasso, latte e di olio, fino ai manufatti riproducenti (in cotto e in metallo) le parti anatomiche da proteggere, di monete di ogni epoca, la devozione popolare esprime la continuità sacrale del luogo. Toponimi, dati archeologici, racconti e ritualità attuali hanno indicato alla presente ricerca quei luoghi, unici e eccezionali, dove sono succedute alle divinità madri pagane le figure protettrici e consolatorie delle sante cristiane e di Maria di Nazareth. La figura materna di Maria affrescata in uno stato di avanzata gravidanza da Piero della Francesca, e comune a tutte le altre, chiamate familiarmente dalla devozione popolare "fonti, acque sante di Maria", della "Madonna del latte" o "dei parti, del parto''; sono questi i segni di una ben strutturata rete di protezione che da alcuni millenni, fino a oggi, hanno assolto ai bisogni simbolici e materiali delle genti rurali e urbane, rassicurando la fertilità della terra e la fecondità della donna.
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