Sebastião Salgado. Gold - Rilegato

Salgado, Sebastião; Riding, Alan

Rilegato

ISBN 10: 3836575086 ISBN 13: 9783836575089

Casa editrice: Taschen GmbH, 2019

Riassunto

Quando, nel settembre del 1986, Sebastião Salgado ricevette finalmente l'autorizzazione a visitare la Serra Pelada dopo che per sei anni le autorità militari brasiliane glielo avevano impedito non era pronto per lo straordinario spettacolo che lo attendeva sulla cima di quella remota collina ai confini della foresta amazzonica. Davanti ai suoi occhi si estendeva un enorme buco, di circa 200 metri di ampiezza e altrettanti di profondità, brulicante di decine di migliaia di uomini semi-nudi. Metà di loro saliva lungo scale di legno portando sulle spalle dei sacchi che pesavano fino a 40 chilogrammi, gli altri scivolavano giù lungo i pendii fangosi e tornavano nelle fauci della caverna. I loro corpi e i loro volti erano color ocra, macchiati dal minerale ferroso contenuto nella terra che stavano scavando. Dopo la scoperta dell'oro in uno dei suoi corsi d'acqua nel 1979, la Serra Pelada si trasformò in un agognato El Dorado, arrivando a essere la miniera d'oro a cielo aperto più grande del mondo, in cui circa 50.000 cercatori d'oro lavoravano in condizioni disumane. Oggi quella selvaggia corsa all'oro è ormai poco più di una leggenda, mantenuta in vita da pochi ricordi felici, da molti dolorosi rimpianti - e dalle fotografie di Sebastião Salgado. Quando Salgado realizzò questi scatti, il colore dominava le pagine patinate delle riviste. La scelta del bianco e nero fu rischiosa, ma il portfolio sulla Serra Pelada portò in seguito a un ritorno all'eleganza della monocromia in fotografia, nel solco di una tradizione e di grandi maestri come Edward Weston e Brassaï, Robert Capa ed Henri Cartier-Bresson che avevano segnato l'inizio e la metà del XX secolo. Quando le fotografie della Serra Pelada di Salgado arrivarono al New York Times Magazine, accadde qualcosa di straordinario: il silenzio totale. "In tutta la mia carriera al New York Times" ricorda il photo editor Peter Howe, "non ho mai visto i redattori reagire in quel modo a nessun altro servizio fotografico". Ancora oggi, nonostante le incursioni della fotografia nel mondo dell'arte e della manipolazione digitale, il portfolio di Salgado mantiene un aspetto quasi biblico e possiede un'immediatezza che rende il suo significato vividamente contemporaneo. Anche se la miniera della Serra Pelada è chiusa da molto tempo, l'intensità di quella corsa all'oro emerge in tutta la sua drammaticità da queste immagini. Questo libro raccoglie l'intero portfolio realizzato da Salgado nella Serra Pelada attraverso riproduzioni di qualità museale, corredato da una prefazione dell'autore e un saggio di Alan Riding.

Su questo libro

Recensione:

Salgados Bilder sind so eindringlich, so wirkungsvoll, dass man sich ihnen nicht entziehen kann. ... Seine Bilder sprechen zum Betrachter. Salgado ist seit diesen Aufnahmen ein Mahner ohne Worte. Seine vielen Bildreportagen zeigen die Ausbeutung von Menschen und Natur, es geht um soziale Gerechtigkeit, Vertreibung, Flucht und Naturschutz. ... Die Aufnahmen aus der Mine erscheinen nun in einem opulenten Bildband. Gold heißt er verheißungsvoll, gedruckt in glänzenden Lettern, doch innen zeigt er Qual und Gier von 50.000 Bergleuten. ... In Gold kann man diesen Moment nun nachfühlen, schwankend zwischen Schock und Bewunderung, und dann weiß man, warum dieser Bildkünstler für sein Lebenswerk den Friedenspreis des Deutschen Buchhandels verdient hat. --Der Spiegel Online

L'autore:

Sebastião Salgado begann 1973 seine berufliche Karriere als Fotograf in Paris und arbeitete in der Folge für die Fotoagenturen Sygma, Gamma und Magnum Photos. Im Jahr 1994 gründete er gemeinsam mit seiner Frau Lélia Wanick Salgado die Agentur Amazonas images, die sein Werk exklusiv vertritt. Salgados fotografische Projekte wurden in zahlreichen Ausstellungen und Büchern gezeigt, darunter Sahel, L Homme en détresse (1986), Other Americas (1986), Arbeiter (1993), Terra (1997), Migranten (2000), Kinder der Migration (2000), Africa (2007), Genesis (2013) und Kuwait, Eine Wüste in Flammen (2016).

Alan Riding ist ein in Brasilien geborener britischer Schriftsteller und ehemaliger Auslandskorrespondent der New York Times. Nachdem er die Auslandsbüros der Zeitung in Mexiko, Brasilien und Frankreich geleitet und auch als Kunstkorrespondent in Europa gearbeitet hat, schreibt er heute vornehmlich für das Theater. Wie Sebastião Salgado, mit dem er seit den frühen 1980er-Jahren befreundet ist und zusammenarbeitet, lebt er heute in Paris.

Lélia Wanick Salgado studierte Architektur und Stadtplanung in Paris. Ihr Interesse für die Fotografie entdeckte sie 1970. Seit den 1980er-Jahren konzipiert und gestaltet sie die Mehrzahl der Fotobände von Sebastião Salgado und organisiert alle Ausstellungen seines Werkes. Seit 1994 ist Lélia Wanick Salgado Geschäftsführerin von Amazonas images.

Su questa edizione

• Editore: Taschen GmbH
• Data di pubblicazione: 2019
• ISBN 10: 3836575086
• ISBN 13: 9783836575089
• Rilegatura: Copertina rigida
• Numero di pagine: 208
• Redattore: Salgado Lélia Wanick