Dalla quarta di copertina:
Questo lavoro mira ad offrire agli studenti e agli operatori una visione complessiva dell’arbitrato interno ed internazionale, con attenzione sia alla disciplina normativa, sia alla prassi. La trattazione segue uno sviluppo cronologico, dalla convenzione arbitrale all’impugnazione del lodo, non senza aver effettuato alcune premesse generali sul rapporto, da un lato, con la giustizia statuale, dall’altro con i rimedi alternativi di soluzione dei conflitti. L’intento è di permettere al lettore di cogliere le potenzialità dello strumento, sia come utilità per il singolo che ha necessità di risolvere la propria controversia, sia come contributo al progresso del bisogno collettivo di giustizia. L’arbitrato viene concepito come un servizio privato di giustizia, che si affianca e non sostituisce il servizio pubblico della giurisdizione statuale. Dal costante confronto dei due rimedi su profili nodali quali i tempi, la terzietà del giudice, i costi, la capacità delle regole processuali di condurre ad una decisione giusta, non esce un vincitore, ma l’esigenza di attuare una virtuosa concorrenza fra sistema pubblico e privato, che sta alla base di un servizio di qualità. Insomma, l’arbitrato non è un rimedio migliore o peggiore rispetto alla giurisdizione dello Stato in assoluto, bensì a seconda delle peculiarità dei singoli casi che si presentano: questo libro vorrebbe offrire a chi si accosta a tale istituto gli strumenti necessari per poter effettuare una giusta valutazione. Il libro è aggiornato agli sviluppi normativi ed esegetici fino a dicembre 2015.
Le informazioni nella sezione "Su questo libro" possono far riferimento a edizioni diverse di questo titolo.