«Mio caro signor Plon, non sono solo le lettere di Aldo il Vecchio ad essere così rare, dacché le collezioni di autografi sono in mano ai privati, ma anche i più semplici documenti per servire alla storia della sua vita lo sono altrettanto. Avrete certamente potuto consultare gli Annales de l’imprimerie des Alde, l’ottimo libro d’Augustin Renouard. Avrete potuto notare come quest’opera, frutto di notevoli ricerche, sia tuttavia parsimoniosa di prove e di documenti personali relativi all’illustre capo della famiglia i cui torchi hanno onorato la grande e prolifica Venezia del Sedicesimo secolo, con le loro splendide edizioni, dette appunto Aldine. Eccovi dunque alcune lettere di Aldo il vecchio, riguardanti sia la sua persona, sia qualche libro stampato nella sua casa. L’incontro che ho avuto è una di quelle fortune che sono il fascino e la soddisfazione della vita dei ricercatori e degli studiosi, e che tutti i bibliofili capiranno. Ho pensato che per un autore riconoscente sarebbe stato raffinato offrire al suo editore prediletto queste poche lettere di messer Aldo Manuzio. È per questo che te le indirizzo. Ho pensato che, partite da Venezia, centro dell’attività di Aldo, tuo antenato nella professione, per venire a trovarti fino a Parigi, dove sono i tuoi torchi, avresti tu potuto concedere loro l’amichevole accoglienza che un cuore ben disposto non manca di fare alle cose di famiglia.»
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Dalla quarta di copertina:
«Per la stessa ragione ci sembra lecito, rivolgendoci al destinatario del nostro scritto, dire qualcosa a mo’ di introduzione circa le opere alle quali premettiamo siffatte lettere o prefazioni; e ciò non per insegnargli alcunché – sarebbe invero presunzione –, ma perché si faccia al tempo stesso difensore e giudice dell’opera nostra, e chi ignora l’argomento (giacché vogliamo sempre renderci utili) lo apprenda da noi.» Aldo ad Andrea Navagero, lettera dedicatoria del Rhetoricorum ad C. Herennium... di Cicerone (1514)
Dalla seconda/terza di copertina:
Armand Baschet (Blois 1829-86) esordì con saggi critici (Histoire de Balzac, 1852); si volse poi a ricerche erudite, trattando spesso argomenti italiani: Les archives de la sérénissime république de Venise. Souvenirs d’une mission (1858); La diplomatie vénitienne. Les princes de l’Europe au XVIe siècle d’après les ambassadeurs vénitiens (1862); Les archives de Venise, histoire de la Chancellerie secrète (1870); Les comédiens italiens à la cour de France (1882).
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