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    Condizione: COME NUOVO. Prefazione di Gilberto Bedini. Postfazione di Carlo Ciappi. L'acquedotto di Lucca compie centonovanta anni. Il 31 ottobre 1822, infatti, Lorenzo Nottolini, già nominato «Regio Architetto della Casa a Corte» da Maria Luisa di Borbone, duchessa di Lucca, in seguito all'incarico da lei ricevuto, diede inizio ai lavori per la sua costruzione. È l'opus magnum dell'architetto, come ebbe a dire Pier Carlo Santini. L'esame analitico dell'articolato organismo architettonico e del suo inserimento paesaggistico consente di coglierne il valore funzionale e formale che ha avuto e che tuttora mantiene per la città e per la pianura che si estende a sud tra le mura e i primi colli del monte Pisano. Merita rilevare le porzioni che compongono il complesso monumentale che, se pur diverse tra loro, sono integrate e funzionalmente connesse. Le sorgenti che alimentano l'acquedotto si trovano alle pendici delle colline che dividono Guamo da Vorno, nella valle del Rio di San Quirico e solo in parte in quella vicina del Rio della Valle. Le acque, captate al loro sgorgare dalle pendici montane, sono protette da piccoli manufatti architettonici d'ingresso, dai quali si accede a strette gallerie, veri e propri cunicoli, che portano alla «polla» (tra le più note è la cosiddetta polla del Fico) e lungo i quali sono collocati i condotti per il trasporto dell'acqua. cm.31x25, pp.132 ill.a colori. PubliEd cm.31x25, pp.132 ill.a colori. legatura editoriale in tutta tela, sopracoperta figurata. legatura editoriale in tutta tela, sopracoperta figurata.