associazione culturale etgraphiae (41 risultati)

Condizione: new. Foligno, 2014; br., pp. 96, ill. (Vagone Ristorante).

Condizione: new. Foligno, 2013; br., pp. 104, ill. col., cm 12,5x19,5. «In nome dell'altissimo Dio e gloriosa Vergine Maria e di tutti li Santi della corte del Cielo che ce fanno la grazia di vivere bene et honestamente in questo mondo. Questo sarà un libro de memoria delle cose che sono occorse a me, Lena, scritto nell'anno 1610, adà diciotto di luglio». Cosà inizia il diario di Lena, la modella delle pià belle e famose Madonne caravaggesche. à la vigilia del 18 luglio 1610 e Lena aspetta da un momento all'altro il ritorno di Michelangelo da Caravaggio. Lena à stata la sua donna e modella preferita finchà l'artista non ha dovuto lasciare Roma per aver commesso un omicidio, nel maggio del 1606. Ma l'esilio del pittore e la loro separazione stanno, forse, per finire. In una notte e una mattina di veglia scandite dalle ore canoniche, Lena emerge dal passato e dai panni delle Madonne caravaggesche e racconta la vita di una donna del Seicento.

Condizione: new. Foligno, 2021; br., pp. 44, ill. L'indagine che Francesco De Bartolomeis compie su Lucio Fontana risente paradossalmente dell'amicizia, ma esattamente nella direzione giusta. L'amicizia, cioà , non ottunde la capacità e la volontà del capire sul serio ma al contrario chiarisce, meglio di ogni altro sentimento, i limiti e gli ambiti. Che vuol dire, allora, comprendere il lavoro di Fontana? La domanda non à mal posta perchà Fontana puà ben essere preso a esempio di un'arte che si avverte grande ma, sia nell'approccio immediato sia nel profondo, non si capisce. Certo la questione posta in tali termini non sembrerebbe avere gran senso, eppure proviamo a seguire per un momento questo gran paradosso inerente a Fontana che puà portarci a notevoli conseguenze, se risolto da chi, come Francesco De Bartolomeis, di Fontana à stato amico vero e sincero e nel contempo ha maturato verso il lavoro di quel grande maestro un approccio critico che fa piazza pulita di ogni luogo comune, di ogni frase fatta, di ogni increscioso e inutile equivoco, per andare a cogliere il nucleo essenziale di verità che si cela dietro alle apparenze e non à cosà facilmente attingibile. L'unica cosa che sembrerebbe di pià immediata comprensione (qui si annida il luogo comune supremo e supremamente disturbante) à la tendenza sempre latente in Fontana verso una sorta di purezza, almeno presunta, confinante invece (in una grossolana e fin troppo facile lettura malevola) con la presa in giro del fruitore da parte di un artista che à riuscito a inventarsi un brand, usandolo per fini commerciali e frastornando la testa dei gonzi snob che ci cascano con tutte le scarpe. La semplificazione del taglio puà essere, cosà , spacciata per un eletto risultato di essenzialitÃ. Cosmica intuizione di una spazialità dell'"oltre", sublime dimensione metafisica. à una stupidaggine, perà , perchà una tesi del genere non ha alcun riscontro nella concreta esperienza estetica, come De Bartolomeis spiega con cristallina, inequivocabile chiarezza. Qualunque postulazione relativa alla presunta sublimità confinante pericolosamente con la pià banale semplificazione à severamente criticata da De Bartolomeis ma non derisa con acrimonia, perchà pur sempre rientrante in quell'orizzonte di attesa che il fruitore dell'opera d'arte figurativa non puà non configurare a se stesso. Puà , tuttavia, prendere un colossale abbaglio se non ha esaminato sul serio le opere d'arte restando alla superficie delle cose e questo con Fontana puà accadere. à qui che si situa l'intervento, drasticamente motivato e pacatamente argomentato, di De Bartolomeis. Lo studioso considera Fontana un vero, grande artista ma neanche per un attimo indulge nella funesta retorica di cui il maestro à stato poi aureolato in vita e oltre. De Bartolomeis si limita a una operazione semplice, necessaria, vitale per farci vedere le opere di Fontana seguendone gli sviluppi con precisa coscienza filologica e amorevole attenzione analitica. Supera, cosà , quella "contradizion che nol consente", per rubare.

Condizione: new. English text. Foligno, 2014; br., pp. 88, b/w and col. ill., cm 14x23. (Itinerari Romani).

Condizione: new. Foligno, 2013; br., pp. 88, ill. col., cm 14x23. (Itinerari Romani).

Condizione: new. Multilingual Text. Foligno, 2015; paperback, pp. 40, ill., cm 24,5x28. (Frecce).

A cura di Cottino Alberto. Foligno, 2014; br., pp. 40, ill. b/n e col., cm 21x29.

Condizione: new. Foligno, 2012; br., pp. 62, tavv. col., cm 24,5x27,5.

Condizione: new. A cura di Lapucci R. Atti della giornata di studi, 3 ottobre 2021: Monte Santa Maria Tiberina, Palazzo Museo Bourbon del Monte. Testo Italiano e Inglese. Foligno, 2022; br., pp. 204, ill. b/n, tavv. b/n e col., cm 17x24. Da Artemisia alle altre: le donne del Caravaggio, Letizia Michelini ; Convegno Da Artemisia alle altre Le donne del Caravaggio, Lisa Ginsborg ; Mary Ann Becchiamole, Cristine Wilding ; Sinite Parvulos by Artemisia Gentileschi, A Project in Memory of Elda Mariotti, Jane Adams ; Il contributo delle donne all'arte del Caravagggio, Roberta Lapucci ; La Peccatrice Penitente Redenta, Santa Maria Maddalena interpretata dalla caravaggista Artemisia Gentileschi tra ambizione e identita, Helen Manner Watterson ; Curiosita documentarie sull'autoritratto di Sofonisba Anguissola della Galleria degli Uffizi, Veronica Vestri ; Isabella Cortese alchimista secreta, Isabella Pascucci ; Hebrew Heronies in Seventeenth Century Italy, Susan Grundy ; "La Materia (e l'ombra) Femina Vien Detta", Anna Maria Panzera ; Aggiornamenti e precisazioni sul Sinite Parvulos di Artemisia, Riccardo Lattuada ; Le 'mie' Artemisie e un dipinto di Lanfranco, Gianni Papi ; Opere esposte, Letizia Michelini ; Mattia Preti(?), Charitas romana ; Anonimo caravaggesco, Charitas romana ; Anonimo caravaggesco, Loth e le figlie ; Artemisia Gentileschi, Maria Maddalena penitente ; Mirabili Arte d'Abitare, David e Gianni Overi ; Marina Calamai ; Beholding Beauty Series, Peter Schonborn.

Condizione: new. Foligno, 2023; br., pp. 60, ill. b/n e col., cm 24x30. Le opere scultoree di Bernarda Visentini appartengono idealmente a tutti noi pià , forse, di ogni altra opera scultorea mai realizzata. La loro ieratica stasi echeggia i millenni oscuri in cui lâuomo, come un bambino disperso nel mondo, celebrava la sua sorte e le sue azioni con la pietra, rendendola antropomorfa testimone delle paure, delle speranze, della religione, della vita e della cultura. La Visentini percepisce energie sopite, residenti ancora nei luoghi dove i nostri antenati dimoravano e costruivano templi, luoghi sacri e residenze solenni. Il suo animo assorbe queste energie e dopo le regala al materiale scultoreo che acquisisce lo stesso valore suggestivo, creando perfezione evocativa. La Visentini guarda prima della civiltà codificata dalla scrittura, sconfina oltre i pantheon a noi noti per approdare verso le âGrandi Madriâ ctonie che sovente si identificano con la Natura stessa creatrice, distruttrice e veicolo verso lâinesorabile fine della vita umana. La âscienzaâ dellâuomo bambino diviene a noi familiare, percepibile e rivive in ogni linea ed oggetto scolpito dalla Visentini. Una âscienzaâ degli albori quando i nostri antenati accortisi che le stelle non si potevano toccare neanche salendo sulle pià alte montagne, ammiravano il cosmo con sommo rispetto verso lâarmonia presente in tutto. Dovremmo noi moderni prendere esempio da loro nel nostro quotidiano vivere, pensare e scoprire. Abbiamo una sola casa che ci puà ospitare. Altrimenti le stelle rimarranno sempre lontani puntini luminosi.

Condizione: new. Testo Italiano e Inglese. Foligno, 2019; br., pp. 120, ill. b/n e col., cm 17x27. à stato molto emozionante poter ammirare all'Istituto Italiano di Cultura di Valletta - nella secentesca Vecchia Cancelleria del Sovrano Militare Ordine di Malta - l'Autoritratto giovanile del grande artista spagnolo, Francisco Goya, dipinto in Italia nel 1771. L'opera à rimasta in mostra a Malta solo per una sera, appositamente portata per il Simposio Goya: Il primo autoritratto, nel corso del quale à stata presentata al numeroso pubblico intervenuto la storia di questo quadro attraverso le relazioni del Prof. Paolo Erasmo Mangiante, Un autoritratto redivivo di Francisco Goya e della Dr.ssa Roberta Lapucci, Disamina degli aspetti tecnici e del restauro. Una storia davvero notevole. Ripercorrendola, troviamo il dipinto a Saragoza, nel 1870, proprietario Don Carlos de Haes; in seguito, viene acquistato da J.Boehler di Monaco in Baviera per poi giungere a New York e nel 1936 al City Art Museum di St Louis. Esposto in diverse mostre negli Stati Uniti fino al 1962, da quell'anno in poi viene ignorato dalle successive esibizioni su Goya, probabilmente a causa dei pesanti ritocchi cui l'opera fu soggetta nel XIX e XX secolo e che la resero di non certa attribuzione. Il quadro à quindi venduto dal Museo e, dopo alcune aste nelle quali viene presentato come opera di un seguace di Goya, qualche anno fa à acquistato da un collezionista italiano. à a questo punto che la vicenda dell'Autoritratto, grazie ad un lavoro straordinario tutto italiano, condotto da studiosi e restauratori, subisce una svolta decisiva che porta non solo a confermare che si tratta di un'opera autentica di Goya, ma che identifica il dipinto quale primo autoritratto dell'artista spagnolo. Queste le tesi illustrate nel Simposio, dove l'illuminante intervento del Prof. Mangiante ha evidenziato i fortissimi rapporti con la pittura italiana nella formazione artistica di Goya - ed in particolare nell'evoluzione della sua ritrattistica - mentre la Dr.ssa Lapucci ha presentato gli esiti delle analisi diagnostiche e ripercorso le varie fasi del restauro dell'opera in una ricchissima e affascinante presentazione. Desidero ringraziare ancora il proprietario dell'Autoritratto e gli organizzatori dell'iniziativa, Padre Marius Zerafa che ha portato il suo saluto ad apertura della serata, il Prof. Paolo Erasmo Mangiante e la Dr.ssa Roberta Lapucci, per lo splendido Simposio e l'opportunità che ci hanno dato di godere da vicino del bellissimo Autoritratto giovanile di Goya.

Condizione: new. A cura di Lapucci R. Testo Italiano e Inglese. Foligno, 2020; br., pp. 328, ill. b/n e col., cm 17x24. Evidenza Caravaggio Il volume contiene gli Atti del simposio ospitato presso la Sala Francesco Maria Cardinal del Monte, nella prestigiosa sede del Palazzo Museo Bourbon del Monte a Monte Santa Maria Tiberina (PG) il 6 e 7 ottobre 2018. Direzione e coordinamento scientifico della dr. Roberta Lapucci. Si tratta di n. 22 saggi di diversi autori italiani e stranieri suddivisi in due sezioni; la prima metà dell'opera à dedicata alle nuove ricerche storico documentarie emerse soprattutto da archivi fiorentini; la seconda parte presenta novità diagnostiche, tecniche e di restauro su opere di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio. Il titolo evidenza fa riferimento al settore forense quindi, cioà si basa su un approccio che mira a scartare, nei nostri giudizi sulle opera, cià che non à dimostrabile con prove assolute e inconfutabili, come avviene nei Processi. Il fine à quindi di inserire nelle griglie comparative e attributive solo le informazioni attendibili, siano esse di natura tecnica, stilistica o documentaria, prima di pronunciare giudizi sulle opere d'arte.

Condizione: new. A cura di Marchiori S. e Pajusco V. Foligno, 2022; br., pp. 96, ill., cm 17x24,5. In occasione delle celebrazioni del bicentenario dalla morte di Antonio Canova (1822-2022), la Pinacoteca Manfrediniana rende omaggio al grande scultore neoclassico nato a Possagno nel 1757. Numerose sono le prove di uno stretto rapporto tra Antonio Canova, i professori e gli allievi dell'Accademia di Belle Arti e il Seminario patriarcale. Alcune di queste testimonianze sono state silenziosamente custodite da personalità di indubbio valore, come il canonico Giannantonio Moschini, nei suoi due secoli di permanenza nello splendido edificio attiguo alla Basilica della Salute. Il presente volume indaga una parte di queste memorie canoviane che riguardano il celebre scultore, i suoi amici ed allievi, e il gusto neoclassico del tempo. I saggi e le schede accompagnano la mostra allestita nelle sale della Pinacoteca Manfrediniana - Museo diocesano, all'interno del palazzo del Seminario alla Salute.

Condizione: new. A cura di Agresti A. Foligno, 2019; br., pp. 136, ill. b/n e col., cm 17x24. "Omaggio a Bernardino Nocchi" à un volume di ricerca volto a ripercorrere, apportando non poche novitÃ, la carriera del maestro lucchese naturalizzato romano, capace di sorprendenti apici qualitativi. Li cogliamo nell'excursus sulla sua produzione (del curatore Alessandro Agresti) che rende noti, tra gli altri, una serie di modelli per gli affreschi di Palazzo Stoppani - Vidoni nonchà un carteggio inedito con la famiglia del Bufalo che illumina gli ultimi, difficili anni di vita dell'anziano maestro; nel ritrovato modello (da Francesca Baldassari) per la perduta pala a Tor Tre Ponti, commissionata da Pio VI; nel ripercorrere la copiosa produzione di pale d'altare (nel contributo di Roberto Giovannelli); nel rendere noto un piccolo dipinto dall'iconografia insolita (Fabrizio Lemme); nel ricostruire il percorso di Bernardino Nocchi ritrattista, testimone puntuale degli usi e dei costumi della sua epoca (Francesco Petrucci); nel restituire la sua immagine di artista colto sullo sfondo dei cambiamenti epocali tra Sette e Ottocento (Pier Paolo Racioppi); nel ritessere presenze e assenze nell'Accademia di San Luca (Valeria Rotili). La prefazione di Paolo Coen e la postfazione di Giovanna Capitelli contestualizzano la posizione di rilievo di Bernardino Nocchi nel panorama delle arti del suo tempo, "al centro di una costellazione sempre pià affollata di presenze e di snodi critici" (adoperando le calzanti parole proprio di Giovanna Capitelli) che si intende riportare all'attenzione degli studi.

Condizione: Good. Good condition. This is the average used book, that has all pages or leaves present, but may include writing. Book may be ex-library with stamps and stickers. 1.41.

Condizione: new. A cura di M. Di Martino. Foligno, 2022; br., pp. 72, ill. col., cm 24x28. In occasione della fiera Modenantiquaria la DYS 44 Lampronti Gallery propone una selezione di vedute veneziane dal XVII al XIX secolo: apre la mostra una interessante e teatrale veduta di Piazza San Marco di Monsà Desiderio, dove si notano sculture di pizzo nelle aperture di Palazzo Ducale, illuminato da una luce misteriosa. Si procede poi con una serie di opere che vanno da Luca Carlevarijs, che apre la stagione del vedutismo insieme a Canaletto, di cui sono presenti ben cinque opere, tra cui una singolare veduta di piazza San Marco e il celebre quadro con Prigioni di San Marco, poi Giovanni Battista Cimaroli, e Antonio Joli, con una veduta del Bacino di San Marco illuminato da una luce e da un sole di effetto scenografico. Attraverso poi Francesco Guardi e il Maestro della Fondazione Langmatt si arriva poi al grande Bernardo Bellotto, fino a giungere a maestri dell'Ottocento come Luigi Querena, Ippolito Caffi, con un bel notturno con fuochi d'artificio e Giovanni Grubacs.

Condizione: new. Traduzione di Suzanne M. Testo Italiano e Inglese. Foligno, 2020; br., pp. 62, ill. col., cm 21x29,5. «Come accade a chi fa ricerca sul campo, questo libro à nato da due incontri fortuiti: quello con un ritratto a figura intera di Alessandro Farnese e dopo poco quello con il suo minuscolo volto - quasi una miniatura - che à qui in copertina. Entrambe le opere, in collezioni private, sono state attribuite da chi scrive a Jean de Saive (Namur, 1540-1611). Il ritrovamento di due immagini cosà potenti dello stesso personaggio, e cosà chiaramente nate dalla stessa ispirazione e dalla stessa mano, ha spinto chi scrive a lavorare sia sul profilo di Alessandro Farnese sia sulla figura di Jean de Saive, un artista che di fatto à un Carneade per gli studi italiani. à da questa ricerca che sono scaturite la riqualificazione e l'attribuzione al pittore di Namur di un'altra versione del ritratto a figura intera del Farnese del Museo Stibbert, e una lettura aggiornata della versione pià tarda, ma firmata e datata 1585, della Galleria Nazionale di Parma. Confrontandoci con l'amico Michele Sesta à poi emersa l'esigenza di riunire una prima campionatura delle immagini di Alessandro Farnese, ed à per questo che abbiamo corredato il mio saggio con un repertorio iconografico sul generale e politico italiano: per quanto io ne sappia à il primo mai tentato. Altri ritrovamenti sono nel frattempo giunti, e se ne darà conto in uno studio pià organico che à in preparazione. Nel frattempo si à risvegliato l'interesse per Alessandro Farnese, oso credere anche per merito di questo nostro piccolo libro del 2016. Abbiamo percià ritenuto che fosse utile rimetterlo in circolazione, e non solo per dargli un riscontro pubblico pià ampio di quello possibile per il catalogo di una galleria, ma perchà riteniamo che sia ancora necessario ampliare, anche sulla base di quanto abbiamo fatto noi, il dibattito su uno dei personaggi pià rappresentativi e intensi dell'aristocrazia europea sul finire del Cinquecento. Desideriamo esprimere qui la nostra gratitudine nei confronti di Pietro Casella, fondatore e artefice di Formec Biffi, e del Direttore artistico della Galleria Biffi Arte di Piacenza, Architetto Carlo Scagnelli, per essere stati cosà cortesi da autorizzare la ristampa di questo volume. La ristampa che qui si licenzia à identica alla prima edizione, fatta salva la correzione di minori refusi e la rinnovata veste editoriale.».

Condizione: new. Foligno, 2014; br., pp. 120, ill. e tavv. b/n e col., cm 17,5x24. Nella storia del collezionismo europeo e della cultura illuministica Francesco Maria Niccolà Gabburri (Firenze, 1676-1742) rappresenta un caso di straordinario interesse per l'autentica passione e lungimiranza che lo contraddistinsero a Firenze come accademico, mecenate, collezionista, conoscitore. L'interesse per i ritratti maturà in lui fin dalla giovinezza, sulla scorta delle memorie fiorentine e delle raccolte dei Granduchi di Toscana, ma divenne parte vitale di un progetto originale, quando egli capà di dover combinare la sua vocazione collezionistica con lo studio della storia dell'arte. Conoscere collezionando, questo à il senso della sua vita e della sua opera. Questo à il senso del libro che gli ho dedicato.

Condizione: new. Foligno, 2017; br., pp. 100, ill. col., cm 24x30. Il libro ripercorre l'inizio della fortuna critica di Jacopo Bassano, affrontando la questione del "non finito", dei "multipli", del rapporto con El Greco in Italia e alcuni aspetti del collezionismo. Partendo dall'analisi dell'Adorazione dei Magi, che à uno dei soggetti pià frequenti nel repertorio di Jacopo, si puà constatare quanto sia importante il tema evangelico della nascita del Salvatore. La pittura di Jacopo à consacrata quasi esclusivamente al genere biblico e pastorale, ma il tema dell'Avvento, sotto forma di adorazione o annuncio, riveste per lui un interesse speciale. La sua pittura rappresenta la grandezza e l'originalità dell'arte veneziana vista dalla singolare angolazione del dominio di Terraferma. Benchà Jacopo appartenga alla provincia, va considerato di fatto uno dei campioni della pittura veneziana del Cinquecento. La sua opera à una felice unione di natura e sentimento.

Condizione: new. Testi di Donati Andrea, Marchiori Silvia, Basso Donatella, Marchi Livia e Piovan Valentina. Foligno, 2018; br., pp. 128, ill. b/n e col., tavv. col., cm 24x30. Il volume, che contiene due saggi storico-artistici, tavole e illustrazioni a colori, un catalogo ragionato, un regesto documentario, tabelle, bibliografia e indice, narra la storia del priorato e della scuola della TrinitÃ, che sorgevano anticamente a Venezia dove poi l'architetto Longhena progettà la basilica della Salute e il palazzo dei Somaschi. Quei luoghi sono oggi la sede del Seminario e della Pinacoteca Manfrediniana. Il priorato fu appannaggio dei cavalieri Teutonici dal medioevo fino al 1512, quando papa Giulio II lo concesse ai Lippomano, una potente famiglia patrizia veneziana, e per diversi anni fu il punto di riferimento per personaggi religiosi carismatici, quali Gian Pietro Carafa, Gaetano Thiene, Ignazio di Loyola, Girolamo Miani. Tra il 1547 e il 1550 la Trinità fu decorata prima da Francesco Torbido, poi da Jacopo Tintoretto. Il volume contiene la storia dei dipinti della Creazione del Mondo, Adamo ed Eva, Caino e Abele, e altri ancora. Contiene anche il restauro delle Nozze di Cana del Tintoretto. Le ricerche storiche e i documenti hanno consentito di ricostruire la storia del priorato e della scuola, precisando la consistenza e la cronologia dei dipinti di Antonello da Messina, Giovanni Bellini, Francesco Torbido, Jacopo Tintoretto, Maarten de Vos, Pietro Malombra, Matteo Ponzone, Giovanni Antonio Fumiani. I saggi parlano di aspetti chiave della carriera di Tintoretto in relazione ai dipinti e ai soggetti biblici realizzati per la TrinitÃ, mentre nel catalogo sono ricostruite virtualmente tutte le opere.

Condizione: new. Traduzione di Manrique M. Testo Italiano e Spagnolo. Foligno, 2015; br., pp. 112, ill. col., cm 24,5x30. In questo suo ultimo saggio Paolo Erasmo Mangiante fornisce una nuova interpretazione dei numerosi autoritratti di Francesco Goya, differenziandoli da quelli di tutti gli altri pittori in quanto, non solamente riproduzioni della sua immagine, ma veri e propri atti di vita, perchà ogni volta espressione dei pià pregnanti moti del fisico e dell'anima che hanno caratterizzato il corso della sua vita. In questa prospettiva l'autore distigue autoritratti di ossequio, autoritratti di passione e di sofferenza e autoritratti di autostima e di sfida. E in definitiva essi finiscono col rappresentare quasi una spina dorsale che sostiene la sua lunga carriera d'artista. Sotto questa luce gli autoritratti di Goya acquistano nuovi e pià ampi significati che rendono la lettura utile per lo studioso e piacevole per il lettore.

Condizione: new. Foligno, 2018; br., pp. 192, ill. b/n e col., cm 24,5x30. Come dipingeva Tiziano? Quale forza creativa ispirava il suo pennello? Perchà tornava a distanza di tempo sullo stesso soggetto? Quale differenza c'à tra una replica e una copia? Questo libro tenta di rispondere ad alcune domande essenziali. Chiunque si avvicini alla pittura di Tiziano e voglia scoprirne il significato, deve fare i conti con una moltitudine di varianti, che esigono una spiegazione. Alcune di queste si rivelano opere autentiche di Tiziano e aiutano a comprendere il suo percorso artistico. Scrutare l'operato del maestro dentro l'officina di Biri Grande richiede prima di tutto un esercizio critico dal vero. Le indagini diagnostiche, storiche e documentarie sulla pittura completano il quadro dentro cui si muove questa ricerca. Il libro si concentra su quattro casi significativi, che consentono di osservare in dettaglio l'ampio spettro della carriera di Tiziano. Nei primi tre saggi, dedicati alla Deposizione di Gesà nel sepolcro, al Tributo della moneta, alla Salomà e Giuditta, emergono a tutto campo la questione delle varianti e le relazioni con Filippo II. L'ermeneutica dimostra che l'artista poteva cambiare le invenzioni a seconda dei momenti e dei clienti. Il quarto e ultimo saggio à dedicato ai ritratti Acquaviva d'Aragona, con cui Tiziano e Venezia intrattennero rapporti nel corso del Cinquecento, anche quando il ramo principale della potente famiglia napoletana fu esiliato in Francia.

Condizione: new. Foligno, 2021; br., pp. 160, ill., cm 23x30. Questo libro affronta ed analizza per la prima volta le circostanze particolari che indussero il conte Filippo Fava a commissionare al giovane Annibale Carracci gli affreschi con le storie dedicate al tema mitologico-esoterico del Ratto di Europa. Si tratta del fregio murale collocato in un misterioso stanzino, tuttora di non agevole accessibilità poichà sito all'interno di un importante hotel cittadino, al piano nobile di quella che era l'austera dimora edificata su delle rovine romane dai Fava nel centro di Bologna, nei pressi della Cattedrale di San Pietro. Il camerino alchemico privato, decorato dal pià giovane dei tre cugini Carracci intorno al 1583, à attiguo al pià noto salone di rappresentanza con i fregi raffiguranti le Storie di Giasone, dipinte pressocchà in contemporanea dallo stesso Annibale assieme al fratello Agostino e al cugino Ludovico. Negli illusori "quadri riportati" del camerino segreto, fino ad ora mai riprodotti con la dovizia di particolari che meritano, sono raffigurati inganni, usurpazioni, lotte per l'egemonia ma anche incantesimi, soggetti peculiari richiesti dal Fava per conseguire i medesimi scopi illustrati sulle pareti: aspirazioni messe in atto con un'accorta politica matrimoniale abbinata ad un'efficace propaganda figurativa col fine ultimo di scalare i vertici del potere cittadino, senza tuttavia riuscire a raggiungere il pià alto grado senatorio. Il tutto avvenne nel cuore pulsante della capitale dell'Emilia, al confine tra storia, arte, scienza, superstizione e magia: qui, come si à potuto scoprire, Annibale Carracci sperimentà in anteprima una singolare invenzione pittorica che avrebbe poi riutilizzato molti anni dopo negli splendidi affreschi della galleria di Palazzo Farnese a Roma.

Condizione: new. A cura di Agresti A. e Baldassari F. Foligno, 2017; ril., pp. 320, ill. b/n e col., tavv., cm 24,5x31.

Condizione: new. A cura di Renzo Moroni. Testo Italiano e Inglese. Foligno, 2024; br., pp. 60, ill. col., cm 21x28. Non capita tutti i giorni, anche allo studioso pià preparato, di riscoprire la figura storica un pittore completamente dimenticato, che assume una sua tangibilità sempre pià convincente giorno dopo giorno, quasi come se si materializzasse dinanzi ai suoi occhi, e di riuscire a cucirgli un catalogo coerente che gli faccia acquisire un posto notevole nell'ambito del proprio genere pittorico. Il senso vero del nostro lavoro, quello per cui studiamo tanto per tutta la vita, à poter fare progredire gli studi, aggiungere e sistemare un tassello nello sconfinato e frammentario puzzle della storia. Quella che si presenta in questo volume à proprio una di quelle favole emozionanti che talvolta regala la storia dell'arte, ripagando di tante fatiche noi studiosi che meticolosamente scaviamo tra dipinti, documenti e fonti a stampa, magari senza trovare nulla per anni, a volte ripartendo da zero dopo che ci accorgiamo di esserci infilati in un vicolo cieco, ma sempre con fiducia, senza fermarci mai.

Condizione: new. Foligno, 2021; ril., pp. 168, ill., cm 24,5x28.

Condizione: new. A cura di Di Loreto P. Foligno, 2018; br., pp. 480, ill. col., 48 tavv. col., cm 24x30. "Un volume di studi 'honoris causa' à sempre un doveroso omaggio a chi con la sua attività e con la sua personalità ha lasciato un segno profondo nel campo della culturale e della scienza. A maggior ragione quando la persona à tuttora in grado di recitare un ruolo di protagonista primario nei settori di sua pertinenza. Ecco perchà , ricorrendo il suo settantesimo compleanno, dedicare un volume di studi in onore di Claudio Strinati ci à sembrato un passo obbligato, considerando quando questo studioso/amico ha dato continua a dare alla cultura italiana, sia avendo ricoperto cariche istituzionali di assoluto rilievo, sia attraverso i suoi studi che continuano a svilupparsi in modo sempre originale ed approfondito. Il lungo e qualificatissimo elenco dei partecipanti, italiani e non (e non soltanto storici dell'arte) ma soprattutto il favore e l'entusiasmo espresso da tutti loro nell'aderire a questa impresa, à sicura testimonianza dell'ampiezza dei gradimenti da Claudio ottenuti in anni ed anni d'impegno, oltre che della varietà e qualità di quanto ha praticato. Siamo convinti che grazie a questo ampio straordinario ventaglio di partecipanti à stato realizzato un lavoro che si attesterà tra quelli di maggior rilievo nel campo degli studi 'honoris causae'.".

Condizione: new. A cura di Macioce S. Testo Italiano e Inglese. Foligno, 2022; br., pp. 478, ill. b/n e col., cm 17x24. (I Quaderni di AboutArt). Il volume Scritti di Donne raduna in una impegnativa e del tutto inusuale impresa culturale pià di quaranta studiose, molte delle quali colleghe e amiche, alle quali rivolgo il mio pià sentito ringraziamento. Il progetto, nato da unâidea suggeritami dallâamico Pietro di Loreto e giunto ora a compimento, non muove da un malinteso se non banale sentimento solidaristico, nà in alcun modo da unâartefatta intenzione compensatoria nei confronti delle donne, le cui competenze nei campi dellâarte, del sapere e della scienza, ancora oggi, emergono sempre con particolare difficoltÃ. In realtà lâincitamento alla realizzazione del volume ha avuto origine da unâambizione opposta e cioà quella di porre in luce il protagonismo femminile, che scaturisce dallâimpegno, dallo spirito dâavventura, dalla volontà di intraprendere audacemente percorsi nuovi, che si dipanano anche tra polemiche. Scritti di Donne, un titolo semplice ma forte e diretto, offre il frutto di un incontro tra studiose il cui lavoro à innanzi tutto testimonianza di costante passione per la ricerca e, al contempo, dellâapertura culturale cui si à voluto attendere. Esso raccoglie pertanto anche opinioni e vicende diverse, legate a figure femminili note e meno note. La curata veste editoriale, va sottolineato, contribuisce ad esaltare una sentita e vissuta pienezza esistenziale, tanto individuale quanto collettiva. La copiosità e la varietà degli argomenti proposti che abbracciano storie, movimenti e personaggi che hanno attraversato e segnato le vicende artistiche dal Medioevo alla contemporaneitÃ, qualifica questa pubblicazione non soltanto dal punto di vista scientifico. I testi raccolti, infatti, offrono una chiave di lettura ampia, che non segue un unico criterio narrativo. I saggi, in maggioranza di carattere storico artistico, sono tuttavia intessuti di rimandi alla storia, alla religione, alla letteratura, alla musica, alla filosofia e si compendiano in un insieme multiforme, ma al contempo non privo di una sua organicitÃ, proteso verso mutevoli quanto legittime esigenze disciplinari. Risultato delle riflessioni di studiose affermate e conosciute a livello internazionale, cui si unisce il contributo di altre pià giovani e competenti, questo volume coniuga capacità argomentative e sensibilità di analisi nella scrupolosa attenzione a tutti gli aspetti dei temi trattati, evocando intenzioni sorprendentemente originali. Il risultato fa emergere dallâintero testo un proficuo e stimolante tono di fondo, una vera lezione sulle arti, per tanti aspetti singolare e sicuramente audace, ma non temeraria.

Condizione: new. A cura di Di Loreto P. Foligno, 2021; br., pp. 450, ill. b/n e col., cm 17x24. Gli Scritti in onore di don Sandro Corradin sono il giusto riconoscimento al lavoro di scavo e ricerca che questo straordinario esempio di religioso / studioso ha portato avanti nel corso ormai di quasi 40 anni e per questo siamo particolarmente onorati a presentarlo come il Primo Quaderno di About Art in versione cartacea. Il campo d'azione di Mons. Corradini à stato in particolare - ma non solo, come dimostrano i ringraziamenti di alcuni tra i partecipanti a questa iniziativa- quello concernente la figura e l'opera di Michelangelo Merisi da Caravaggio. E' stato lui in effetti a scovare documenti di straordinario rilievo scientifico - pubblicati sulle pià importanti riviste italiane ed internazionali- che hanno aiutato a far luce su aspetti importanti della vita e dell'arte del genio lombardo. Per questo intitolando il volume l'Archivio di Caravaggio, crediamo di avere esemplificato da un lato quella che à stata, ed à , la vera passione di Corradini studioso, dall'altro il valore simbolico che il tema per lui ha assunto, intrecciando alle considerazioni stilistiche e iconografiche - spesso condivise con un suo stretto amico e noto caravaggista come à stato Maurizio Marini- i significati spirituali e religiosi che molti dei capolavori del Merisi trasmettono, con l'intenzione di rendere percepibile allo sguardo dei fruitori come fossero sentiti e vivi ieri e di oggi, in quanto valori universali e di conseguenza sempre attuali. Ma non solo Caravaggio à stato l'oggetto dei saggi che gli amici intervenuti all'evento hanno affrontato. I temi che compaiono nel libro spaziano davvero in tutte le direzioni, toccando le varie scuole artistiche succedutesi dal '500 al neoclassicismo, analizzando importanti temi di carattere iconografico, biografico, inventariale, collezionistico, che a volte ribaltano verdetti consolidati sulla base di documentazioni inoppugnabili, ma anche proponendo questioni di notevole livello teorico con spunti e riflessioni di grande spessore e sicura qualità e originalitÃ, tale da segnare un punto fermo nella storia della critica d'arte.

Condizione: new. A cura di Pietro di Loreto. Nota di Maurizio calvesi. Foligno, 2015; br., pp. 536, 56 tavv. col., 236 ill. b/n e col., cm 17x24. Con questo volume s'intende rendere omaggio alla figura di Maurizio Marini (Roma, 1942 - 2011) uno dei pià preparati e conosciuti studiosi della vita e dell'opera del Caravaggio. à stato anche grazie alle sue ricerche e ai suoi studi - iniziati a partire dagli anni settanta del secolo scorso e proseguiti fin quasi alla fine dei suoi giorni - che il nome di Michelangelo Merisi ha ripreso il posto d'onore che gli compete tra i miti della storia dell'arte universale, come uno degli artisti pià rivoluzionari di tutti i tempi. Ma Marini dedicà la sua attenzione non solo al grande genio lombardo; non à un caso, quindi, che il volume in sua memoria ripercorra l'ampia curvatura dei molteplici interessi che gli valsero la fama di conoscitore eccezionale dell'arte del Seicento. I contributi, tutti inediti, di trentuno noti ed affermati storici dell'arte, che ne poterono apprezzare l'intelligenza e la preparazione, affrontano questioni di grande rilievo sotto l'aspetto storico artistico oltre che culturale-religioso. Questioni che maturarono in quegli "anni formidabili" in cui mutà l'intero corso della storia dell'arte occidentale e che contemplano saggi dedicati oltre che a Caravaggio, del quale si pubblicano documenti inediti sulla vita e nuove riflessioni e riletture iconografiche di notevole rilievo scientifico, anche ad altri artisti ormai entrati a ragion veduta tra il novero dei 'grandi' (i Carracci, Gian Lorenzo Berrnini, Orazio Borgianni, Francesco Furini, Artemisia Gentileschi, Salvator Rosa, per citarne solo alcuni) nonchà a personalità ritenute forse a torto 'minori', poco frequentate perfino dagli addetti ai lavori. Da segnalare le numerose opere inedite pubblicate dai vari autori, tutte riprodotte a colori. Contributi di : Francesca Baldassari, Sergio Benedetti, Maria Grazia Bernardini, Giacomo Berra, Marco Cardinali, Pierluigi Carofano, Marco Ciampolini, don Sandro Corradini, Alberto Cottino, M. Beatrice De Ruggieri, Harula Ecomonopoulos, Marco Gallo, Riccardo Lattuada, Giorgio Leone, Loredana Lorizzo, Stefania Macioce, Mario Marubbi, Emilio Negro, Paolo Nucci Pagliaro, Franco Paliaga, Francesco Petrucci, Massimo Pirondini, Marco Pupillo, Nicosetta Roio, Keith Sciberras, Vittorio Sgarbi, Nicola Spinosa, Claudio Strinati, Rossella Vodret, Caterina Volpi, Clovis Whitfield, Alessandro Zuccari.