Tipo di articolo
Condizioni
Legatura
Ulteriori caratteristiche
Paese del venditore
Valutazione venditore
Editore: Chiarelettere Editore, Milano, 2013
ISBN 10: 8861904939ISBN 13: 9788861904934
Da: Di Mano in Mano Soc. Coop, Cambiago, Italia
Libro
Brossura. Prima edizione. Reverse - Pamphlet, documenti, storie Numero di tavole: 0 pp.310 9788861904934 altezza 20 larghezza 0 Esemplare in buone condizioni.Copertina con lievi macchie di polvere.Tagli bruniti e con tracce di polvere.Pagine lievemente brunite.Testo in Lingua Italiana.
Editore: Chiarelettere, 2013
ISBN 10: 8861904939ISBN 13: 9788861904934
Da: Librodifaccia, Alessandria, AL, Italia
Libro
Condizione: Buone. italiano Condizioni dell'esterno: Buone Condizioni dell'interno: sottolineato a matita.
Editore: Chiare Lettere, 2013
ISBN 10: 8861904939ISBN 13: 9788861904934
Da: libreriauniversitaria.it, Occhiobello, RO, Italia
Libro
Condizione: NEW.
Editore: Chiare Lettere, 2013
ISBN 10: 8861904939ISBN 13: 9788861904934
Da: Brook Bookstore, Milano, MI, Italia
Libro
Condizione: new.
Da: LIBRERIA IL TEMPO CHE FU, Enna, EN, Italia
Rivista / Giornale
Litografia di Bartolomeo Pinelli Di grandi dimensioni e stampata nel 1973 su carta speciale Facente parte della collezione: "L'Istoria Romana illustrata in cento tavole" Tiberio Gracco, mentre tentava di salvarsi con la fuga dal tumulto sorto in Senato, viene ucciso a colpi di sedili da P. Satureio e da Lucio Rubrio, suoi colleghi e tribuni Litografie-141 Dimensioni Cm 56,00 x 40,00 Bartolomeo Pinelli (Roma, 20 novembre 1781 - Roma, 1º aprile 1835) è stato un incisore, pittore e ceramista italiano. Artista grafico estremamente prolifico, è stato recentemente stimato che abbia prodotto circa quattromila incisioni e diecimila disegni. Nelle sue stampe ha illustrato i costumi dei popoli italiani, i grandi capolavori della letteratura: Virgilio, Dante, Tasso, Ariosto, Cervantes, Manzoni, e soggetti della storia romana, greca, napoleonica ecc. Il tema in generale più ricorrente è Roma, i suoi abitanti, i suoi monumenti, la città antica e quella a lui contemporanea. Ha avuto fra i propri allievi il noto ritrattista goriziano Giuseppe Tominz. La sua opera di illustratore possiede, oltre all'intrinseco valore artistico, un rilevante significato documentario per l'etnografia di Roma, dell'Italia e della Svizzera.Nacque a Roma il 20 novembre 1781, da Giovanni Battista e Francesca Gianfarani, in un edificio del rione di Trastevere oggi non più esistente, ma in corrispondenza del quale si trovano una lapide ed un busto bronzeo in suo onore.Suo padre era un modellatore di statue devozionali, e lo avviò all'arte della manipolazione della ceramica. Tuttavia le sue capacità nel campo della figurazione si sarebbero esplicate soprattutto attraverso le tecniche dell'incisione, del disegno e della pittura. Si formò prima all'Accademia di Belle Arti di Bologna, città dove la famiglia si era trasferita nel 1792, e poi all'Accademia di San Luca a Roma, dove era tornato nel 1799. Nello stesso 1799 cominciò la collaborazione con Franz Kaisermann, per il quale dipinse le figure delle sue vedute all'acquerello. Nel frattempo diede inizio ai suoi studi, sbocciati poi (1807) nell'Album di trentasei acquerelli di Scene e Costumi di Roma e del Lazio.Quanto al suo aspetto fisico e alle sue abitudini comportamentali, così scrisse di lui un contemporaneo:« Fu Bartolomeo Pinelli di media statura, di fisonomia e di portamento vivaci; portò folta la capigliatura che a lunghi boccoli gli incorniciava il viso e gli scendeva inanellata dinanzi [.]; i tratti del viso ebbe marcati, ma regolari, e non portò che i piccoli mustacchi come appare anche nel suo busto che fu posto al Pincio. Di costumi fu bizzarro, amante anche troppo dello scherzo. Vestì negligentemente a modo del popolo e lo si vide sempre girare per Roma accompagnato da due grandi mastini e munito di mazza che aveva per pomo una figura di bronzo. Era facile all'ira quantunque fosse di consueto allegro e faceto; fu scettico [leggi:ateo] come molti degli uomini di ingegno del suo tempo e fu patriota a suo modo, cioè innamorato di Roma antica, nella quale concentrò tutti i suoi affetti »(David Silvagni, La corte e la società romana nei secoli XVII e XIX, Roma, Forzani & C. Tipografi del Senato, 1881-4, voll. 3, vol. III, p. 395)Del 1809 è la sua prima serie di incisioni dal titolo Raccolta di cinquanta costumi pittoreschi incisi all'acquaforte. Fu probabilmente nello stesso anno che contrasse il matrimonio con Mariangela Gatti, avvenuto con rito repubblicano e dal quale nacquero una figlia femmina, forse morta in giovane età e di cui non si conoscono nemmeno gli estremi anagrafici, e un maschio, Achille. Nel 1816 realizzò le illustrazioni per la Storia Romana e nel 1821 quelle per la Storia Greca. Tra il 1822 e il 1823realizzò le cinquantadue tavole per il Meo Patacca. Il 25 agosto 1834, per la sua indifferenza al precetto pasquale, ricevette con disprezzo l'interdetto. Morì povero il 1º aprile del 1835, lasciando incompleta l'illustrazione del Maggio romanesco di Giovanni Camillo Peresio.Oltre al repertorio.
Editore: Milano, Chiarelettere, 2013
ISBN 10: 8861904939ISBN 13: 9788861904934
Da: libreria minerva, PADOVA, PD, Italia
Libro
leg. bross. Condizione: Buono (Good). ill. bianco e nero in ottavo leg. bross. pp. 310 9788861904934 Buono (Good) Buon es.
Condizione: Buone. buone, scritte a pennarelloall'occhiello, piccola piega in retrocopertina.
Editore: (Senza luogo né editore) 1781
Da: Libreria Emiliana snc, Venezia, VE, Italia
In-4 piccolo XI 200. Cartoncino rustico coevo. Mancante, come in quasi tutte le copie di questa edzione, il ritratto calcografico del Gratarol. Bell'esemplare in barbe. Il Cicogna in Saggio di bibliografia veneziana, p.436 n.3211, e in De Tipaldo, Biografia degli italiani illustri, v.2 p. 220, dichiara questa edizione come 'edizione forestiera' in quanto il Gratarol si trovava in Inghilterra dove era riparato dopo la fuga a Stoccolma. A p.176 della lettera, pero, l'A. si dichiara soddisfatto che la nuova edizione dell'opera sia stampata in Italia dopo la 1. ed. di Stoccolma. Da c. Z1r, con proprio occhietto: Riflessioni d'un imparziale sopra la narrazione L'autore delle Riflessioni e anonimo, cfr. Melzi, v.2, p. 22. Pier Antonio Gratarol (Venezia 1730 - Madagascar 1785) era stato a lungo Impiegato della cancelleria ducale, e dal 1764 ricoprì l'importante carica di segretario del Senato della Repubblica. Cadde in disgrazia e dovette fuggire a Stoccolma, ove pubblicò per la prima volta la Narrazione apologetica (1779), descrivendo la corruzione e gli intrighi dominanti nel Consiglio dei Dieci. Condannato in contumacia, spogliato dei suoi beni, fu poi in Inghilterra, in Portogallo, nell'America Settentrionale, in Brasile e infine nel Madagascar, dove morì. Nemico dichiarato di Carlo Gozzi, sembra dover alla satira nei suoi confronti nella commedia "Le droghe d'amore" la causa della sua fuga. Alcuni studiosi ritengono oggi tuttavia che l'alterco con Gozzi fu semplicemente un pretesto, e che Gratarol avesse nemici ben più potenti, da identificare in Caterina Dolfin e soprattutto in Andrea Tron. Non sono da escludere inoltre collegamenti del Gratarol con la massoneria (in particolare di rito scozzese). 18mo secolo.
Data di pubblicazione: 1715
Arte / Stampa / Poster
senza rilegatura. Condizione: ottimo. Splendida e rarissima incisione di inizio Settecento raffigurante la Chiesa della Salute a Venezia. La vista della chiesa è stata realizzata su due fogli, attraverso due matrici, e riproduce la ricca architettura ideata dal Longhena con un punto di fuga che entra nel portale della Salute mostrando anche gli interni della stessa attraverso un gioco di prospettiva eccezionale. Sullo sfondo si trovano inoltre delle mura in mattoni con due portali sormontati da statue, aperti sulla riva delle Zattere, e all orizzonte si scorge anche l isola della Giudecca. Nei due angoli in basso sono presenti due medaglioni: quello a sinistra raffigurante la Vergine Maria con sullo sfondo piazza San Marco e quello a destra il doge Nicolò Contarini. Foglio freschissimo e ottimamente inchiostrato con filigrana HS. In questa incisione, animata da numerose figure, viene ripresa la processione tenutasi in occasione della consacrazione della chiesa, costruita a seguito del voto fatto dal patriarca Tiepolo, dal doge Nicolò Contarini e dall'intera popolazione di Venezia per la fine della pestilenza che aveva colpito la città, nel 1631. Il disegno è stato eseguito dal veneziano Marco Boschini, ma la realizzazione della lastra è successiva, come dimostra la presenza del nome dello stampatore Domenico Lovisa attivo a Venezia nella prima metà del Settecento, tra il 1715 e il 1720. Probabilmente Boschini non vide il completamento della chiesa, avvenuto nel 1687, ma si basò sui progetti del Longhena. Marco Boschini, è stato un allievo dell'incisore Odoardo Fialetti e di Jacopo Palma il giovane. Cartografo, scrittore d'arte, incisore e pittore (anche se della sua attività pittorica non è rimasta alcuna testimonianza), Boschini è noto soprattutto per l'opera la Carta del Navegar Pitoresco (1660), scritta in quartine rimate in dialetto veneziano, dedicata all'arciduca Leopoldo Guglielmo. Elegante cornice ottocentesca.