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Editore: Bernardino Rizo da Novara, Venezia, 1457
Da: Libreria Antonio Pettini, ROMA, RM, Italia
Prima e unica edizione di questi trattati sulla prospettiva e la retorica, scritti dall'umanista calabrese, che colgono un momento fondamentale dell'evoluzione artistica del rinascimento italiano.Opera di esaltazione della prospettiva nell'arte rinascimentale, e una preziosa fonte iconografica per il coro ligneo andato perduto nella Basilica del Santo a Padova.Quella che nell'indice finale è titolata Laus perspective cori in aede sancti Antoni patavi racchiude la parte la più interessante e meno evidenziata degli Opuscula, loda una invenzione moderna e meravigliosa, la prospettiva. Si tratta di due componimenti; il primo è un'epistola indirizzata ad Antonio Siculo, Antonio degli Adinolfi, Rettore delle arti a Padova, in questa si parla della degenerazione dell'arte rispetto agli antichi, anche questo, tema caro all'umanesimo che così tanto si sentiva figlio dell'antichità classica tanto nella letteratura quanto nelle arti visive, e al tempo stesso della introduzione della prospettiva in pittura, nelle opere di quei pochi artisti contemporanei che Colacio non solo individua. Più in dettaglio addirittura segnala alcune opere specifiche in cui si può chiaramente vedere l'applicazione della scienza prospettica. E' un excursus sugli artisti del tempo che attraversa l'Italia, e che si svolge attraverso il segno della modernità. In questo frangente l'autore si dimostra un osservatore estremamente attento e un critico d'arte tanto capace e sensibile quanto tempestivo nel segnalare quelle figure di artisti che ancora oggi la storiografia artistica riconosce come personalità chiave nello sviluppo dell'arte rinascimentale, e di ravvedere nelle loro opere quei filoni di sperimentazione tecnica e di innovazione artistica che hanno davvero segnato il futuro svolgimento dell'arte italiana. Antonello da Messina è il primo pittore a essere nominato: verso di lui si rivolge la massima ammirazione dell'autore per l'opera pittorica in San Cassiano, Cassiani aede: si tratta di quella che oggi è nota come Pala di San Cassiano, datata circa 1475/76, che oggi sopravvive solo in frammento (la Madonna, S. Nicola, la Maddalena, S. Orsola, S. Domenico) a Vienna; l'opera ebbe una vicenda piuttosto travagliata: sparì dalla chiesa verso i primi decenni del XVII secolo, e, ridotta in frammenti, riapparve a Bruxelles per poi prendere definitivamente la strada per Vienna; a causa di tali spostamenti si perse l'attribuzione ad Antonello, a favore variamente di Giovanni Bellini o del Boccaccino, fino al 1929, quando si arrivò alla riunificazione dei frammenti superstiti, e all'attribuzione certa al pittore messinese. La Pala di San Cassiano segna un momento topico nell'arte di Antonello e nella pittura rinascimentale tutta: solo nei primi anni settanta l'artista conosce la prospettiva, appresa durante il viaggio che dal sud lo condusse a Venezia, e la introduce in quest'opera, che nell'impianto prospettico molto deve alla struttura della pala di Brera di Piero della Francesca. Questo dipinto divenne un modello di tale successo e fortuna da essere ripreso da Bellini, Giorgione (che alla luce naturale della pala si ispirò per la sua pittura tonale) e dai Vivarini. L'opera di cui Colacio parla in primis, è altresì considerata l'opera fondamentale, e chiamata in causa da tanta letteratura, anche per quanto riguarda un'altro momento assoluto di svolta in Italia: l'introduzione della tecnica a olio. Che Antonello ne sia l'inventore o l'artista che esportò tale tecnica definitivamente a Venezia, di certo mutuandola dai fiamminghi e dai francesi conosciuti a Napoli alla corte d'Angiò, il contributo di Antonello alla sua diffusione è indiscusso. Vasari lo riconosce come l'introduttore in Italia dell'olio su tavola ("la quale tavola - di San Cassiano - fu da Antonello con ogni sua industria et arte senza risparmio di tempo lavorata."), e così Raffaello Borghini nel suo Il Riposo, Firenze 1584 (p. 327), parlando dell'introduzione della tecnica a olio in Italia, racconta dell'opera che Giovanni da Bruges inviò a Napoli come dono per Re Alfonso; tra gli altri la vide e la ammirò Antonello che immediatamente partì per la Fiandra e vi restò finchè non apprese l'arte di dipingere a olio, "segreto" che tornato in Italia, a Venezia, insegnò e mise mirabilmente in pratica nella tavola che fu posta in San Casciano: si tratta dell'unica opera d'arte che Borghini menziona di Antonello. Nelle sue Memorie istorico-critiche di Antonello degli Antoni, pittore messinese, (Firenze, Carli, 1809), Tommaso Puccini dichiara apertamente il suo scopo (p. 19), ossia quello di analizzare se possa ad Antonello da Messina attribuirsi la paternità di aver scoperto, o almeno introdotto in Italia "il perfetto modo di dipingere all'olio"; ne risulta un esame molto dotto delle fonti letterarie a sostegno di questa o delle due opposte tesi, in cui nella prima è indicato Jan Van Eyck come l'inventore della pittura a olio, nella seconda si fa risalire la tecnica a un periodo più antico. In tal erudita biografia su Antonello, la prima che è stata scritta, e che è dunque anche un trattato di storia dell'arte e delle tecniche artistiche, a p. 12, parlando della Pala di San Cassiano si dice che fu: "tenuta in gran pregio; come infatti la tennero, e Matteo Colacio nella sua lettera ad Antonio degli Adinolfi catanese impressa col suo opuscolo de fine oratoris, e il Sabellico de situ Urbis (p. 85), riportati ambedue dall'ornatissimo sig. Jacopo Morelli Bibliotecario della Libreria di S. Marco in una sua nota nella quale con molta avvedutezza ci dimostra, che la detta tavola all'epoca del 1475 era già dipinta, e posta al luogo suo, dove ora più non si vede".La lettera ad Antonio degli Adinolfi prosegue nell'analisi dei pittori degni di nota nell'arte prospettica con la citazione del "presepe" dei fratelli Bellini, delle molte opere di Andrea Mantegna, e ancora lo scultore Pietro Lombardo e Antonio Riccio: per tutti si domanda come abbiano potuto in modo così perfetto imitare.
Editore: Colophon: Impressum Bononiae. Anno salutis. MCCCC.LXXXXIII. Nonis Aprilibus Illustrissimo Io. Bentiuolo rei. p.Bononiesis habe nas feliciter moderante. Bologna, Benedictus Hectoris, 5 Aprile 1493, , Bologna, 1493
Da: Libreria Antiquaria Pregliasco, Torino, Italia
mezza pergamena e angoli. Condizione: molto buono. in-4 (mm. 295x195) carte (4) XVII, 326 (3) numerate al recto. Legatura settecentesca in mezza pergamena, titolo ms. al dorso. Impresa tipografica al colophon. Testo in carattere tondo incorniciato dal commento. Impresa tipografica al colophon. Ex-libris inciso tardo settecentesco della famiglia Dionisi - con stemma marchionale della panoplia con lo scudo con al centro una stella. Il testo, stampato in carattere tondo, è racchiuso entro il commento. La Vita dei Primi dodici imperatori di Roma è considerata una delle poche opere giunta a noi pressoché completa, qui con il commento del celebre filologo ed umanista bolognese Filippo Beroaldo (1453 - 1505) e nell'edizione di "Benedictus Bononiensis" pseudonimo di Benedetto Faelli, attivo a Bologna dal 1492 al 1523. Libraio, editore attivo a Boologna tra il 1480 ed il 1523. Nacque a Bombiana da Ettore; ed è conosciuto come: "Benedictus Hectoris", "Benedetto da Bombiana", "Benedictus librarius", "Benedictus librorum mercator fidelis", "Benedictus calcographus et bibliopola".Rara prima edizione con l'erudito commento di Filiberto Beroaldo il Vecchio (Bologna 1453-1505). Antichi restaurii ai margini bianchi delle prime e ultime carte, qualche sporadica macchietta d'umido. Buon esemplare con ampi margini e qualche postilla di mano coeva a margine delle prime pagine di testo, lavoro di tarlo ai primi fogli. Al contropiatto ex-libris della famiglia Dionisi, tra le più antiche della nobiltà di Verona: il marchese Gabriele (1719-1808) fu l'artefice della ristrutturazione della villa a Ca' del lago di Cerea nonché del riordino e aggiornamento della biblioteca. I Dionisi avevano destinato al piano nobile la funzione di libreria e sala di lettura, precoce esempio di centro culturale dove si riunivano artisti e letterati. Dopo la dispersione delle migliaia di volumi del fondo antico, conserva ora i libri sul mobile d'arte contemporaneo della Fondazione Aldo Morelato. BMC., VI;840. Hain,15126. Goff, S-825. Graesse VI, 520. Book.
Editore: NELLA STAMPERIA DI LUIGI E BENEDETTO BINDI, SIENA, 1790
Seconda edizione illustrata del 1790 della traduzione del "De Architectura" di Vitruvio del marchese Berardo Galiani, e del relativo importante commento, fedelmente riproducente anche nei rami la prima, risalente al 1758. Cicognara, 735. Gamba, 2500 Finissima incisione in antiporta di F. La Marra su soggetto di Galiani. Alcune incisioni nel testo. Alla fine sono presenti venticinque tavole ripiegate: Piante di città e dei muri, Sfera dei venti e direzione di strade, Principi delle fabbriche e di divrse maniere, Proporzione del corpo umano, Ordini architettonici, Foro, Teatro romano e greco, Palestra, Casa romana, casa greca, Cortili, Acquedotti, macchine ec. "Stimatissima e ricercatissima versione, sin a tanto che altri eruditi s'accinsero a nuovi studii su Vitruvio e a nuovi volgarizzamenti". Tagli marmorizzati In ottime condizioni. Copertina in mezza pergamena coeva con titolo manoscritto al dorso in buone condizioni generali con lievi usure ai margini e dorso. Legatura in buone condizioni . All'interno le pagine si presentano in ottime condizioni con rare fioriture. In folio. Dim. 38x26,5 cm. Pp. (4)+XX+272+XXV tavole.Second illustrated edition of 1790 of the translation by "De Architectura" of Vitruvio by Berardo Galiani, and relating important comment, faithfully reproducing the first one of 1758. Cicognara, 735. Gamba, 2500 Very fine engraving in the frontspice by F. La Marra after Galiani. Some engravings in the text. At the end there are 25 out of text folded plates: Piante di città e dei muri, Sfera dei venti e direzione di strade, Principi delle fabbriche e di divrse maniere, Proporzione del corpo umano, Ordini architettonici, Foro, Teatro romano e greco, Palestra, Casa romana, casa greca, Cortili, Acquedotti, macchine ec. "Stimatissima e ricercatissima versione, sin a tanto che altri eruditi s'accinsero a nuovi studii su Vitruvio e a nuovi volgarizzamenti". Marbled external edges of pages In very good conditions. Half parchment coeval cover with handwritten title in the spine in good general conditions lightly worn i the extremities. Binding in good conditions. Inside pages are in very good conditions with occasional foxing. In folio. Dim. 38x26,5 cm. Pp. (4)+XX+272+XXV tavole.
Editore: Lugduni, 1603 [al colophon: Altdorf, Christoph Lochner & Johannes Hofmann, 1590]., 1590
Da: Libreria Antiquaria Dentis (ALAI - ILAB), Torino, TO, Italia
Libro
Rilegato. Condizione: ottimo. seconda edizione. Lugduni, 1603 [al colophon: Altdorf, Christoph Lochner & Johannes Hofmann, 1590]. In 8° (14,8 cm x 9,9 cm). Pp. 1 c.b., (14), 266, (6), 1 c.b. Segnatura: A-S8. Solida legatura seicentesca in piena pelle marrone, grandi armi dorate al centro di entrambi i piatti del "College des Grassins" ed il motto "Lilium inter Spinas" (un lis au milieu des épines). Carattere greco, latino e romano. Ex libris nobiliare applicato al contropiatto anteriore "Gonzague De Marliave". Annotazione ex praemio datata 1737 al verso della prima carta bianca. Illustrazioni xilografate nel testo. Esemplare in bella legatura d' epoca in ottimo stato di conservazione. Rara edizione di questo trattato sui fenomeni celesti dovuto a Geminus (Gemino di Rodi ?), astronomo e matematico greco vissuto nel I secolo a.C. Poiché cita Posidonio ed è citato da Alessandro d'Afrodisia, si può essere certi che sia vissuto tra il I secolo a.C. ed il II secolo d.C. Gli studiosi, sulla base di vari elementi, sono generalmente d'accordo nel situare la sua attività nel I secolo a.C., ma non si è raggiunto l'accordo su una datazione più precisa. È in genere considerato un filosofo stoico seguace di Posidonio e forse suo allievo diretto. In questo suo studio astronomico vi sono trattati soprattutto argomenti di geografia astronomica, come le stagioni, la durata variabile del giorno e il calendario. L'esposizione è elementare ed evita l'uso di strumenti matematici complessi. Essa contiene tuttavia qualche utile informazione sull'astronomia pre-tolemaica. Ad esempio quando Gemino descrive la sfera delle stelle fisse chiarisce che si tratta solo di un utile modello geometrico, in quanto le stelle in realtà sono a distanza variabile e non giacciono su una superficie sferica. La traduzione latina è stata eseguita dal classicista tedesco Edo-Hildericus (Hildericus von Varel; Hilderich, Hildebrand). Bibliografia: Geminu eisagoge eis ta phainomena = Gemini elementa astronomiae / ad codicum fidem rec., Germanica interpretatione et commentariis instruxit Carolus Manitius. Ed. stereotypa ed. anni 1898. Stutgardiae [Stuttgart], Teubner, 1974: Germaine Aujac (éd.), Géminos, Introduction aux phénomènes, Parigi, Les Belles Lettres, 1976, Coll. des Universités de France (Série grecque, n°239); James Evans, J. Lennart Berggren, Geminos's Introduction to the Phenomena: A Translation and Study of a Hellenistic Survey of Astronomy, Princeton, Princeton University Press, 2006.
Editore: Mario Diacono, 1982
Da: Studio Bruno Tonini / Tonini Editore, Gussago, BS, Italia
Prima edizione
senza rilegatura. Condizione: ottimo. prima edizione. BASQUIAT Jean Michel (New York 1960 - New York 1988) Roma, Mario Diacono, 1982, 24x17,6 cm, cardboard vanilla color, pp. [4], rare invitation/catalogue without illustrations, with an extensive text printed in red by the art historian and gallerist Mario Diacono entitled "L'altra strada dell'icona", in which he presents Basquiat's pictorial work, focusing in particular on the painting "The next field to the other road", made by Basquiat in Modena in 1981 and then exhibited as a unique piece in 1982 in the Diacono Gallery. (Roma, Mario Diacono , 23 Ottobre - 20 Novembre 1982).
Editore: Presso Donato Campo 1770-1773, Napoli, 1770
Da: Calligrammes Libreria Antiquaria, Roma, Italia
hardcover. Condizione: Mediocre (Poor). prima edizione. PECORI ROCCO: DEL PRIVATO GOVERNO DELL'UNIVERSITA'. Trattato. In Napoli, Presso Donato Campo, MDCCLXX-MDCCLXXIII ( 1770- 1773). 2 volumi in 8° ( mm. 220 X 175), pergamena coeva, pp. (12), 480- VIII-268, (2). Edizione originale rara di questo trattato sul governo universitario del Regno di Napoli. Esemplare con evidenti tracce d'umido alle legature, gore e fioriture diffuse; accettabile anche per la sua rarità. Book.
Editore: Antonio Zatta, Venezia, 1760
Da: Calligrammes Libreria Antiquaria, Roma, Italia
hardcover. Condizione: Molto buono (Very Good). prima edizione. PLINIO CECILIO SECONDO: IL PANEGIRICO DI G. P. C. S. A NERVA TRAJANO AUGUSTO. Tradotto di latino in volgare. In Venezia, Presso Antonio Zatta, MDCCLX ( 1760). Traduzione italiana dei panegirici di Plinio, edizione molto rara. 1 vol., In 8° ( mm. 210 x 150), ril. coeva in mezza pergamena con titoli in oro su tassello settecentesco, pp. 174, (2) con 1 vignetta al frontespizio e 1 testatina incise in rame. Al contropiatto ant. è presente una antica firma d'appartenenza ? Leonardo Trissino, Vicenza, 23 marzo 1820? Bell'esemplare. Book.
Editore: presso Antonio Zatta, Venezia, 1766
Da: Calligrammes Libreria Antiquaria, Roma, Italia
pamphlet. Condizione: Ottimo (Fine). prima edizione. Manetti Saverio: DELLE SPECIE DIVERSE DI FRUMENTO E DI PANE. Siccome della panizzazione. Memoria. In Venezia, presso Antonio Zatta, MDCCLXVI ( 1766). 1 vol., In 8° piccolo mm. 200 x 150, pp. 237, cartone rustico coevo. Rara ed interessante opera sulla panificazione, sui tipi di pane e di pasta, da prodursi con diversi tipi di farine utilizzabili anche per altri scopi. Edizione originale di un raro trattato di panificazione, precedente di 13 anni l'opera del Parmentier. Dorso rinforzato anticamente con carta multicolore, buonissimo esemplare fresco e marginoso. Book.
Prima edizione del 1622 di questa farmacopea spagirica scritta dal chimico e medico francese Pierre Potier (1581-.). Nato ad Angers si trasferì giovanissimo a Bologna dove lavorò per molti anni e annoverò tra i suoi pazienti e corrispondenti personaggi illustri quali Cassiano dal Pozzo e Nicolas Poussin. In occasione dell'epidemia di peste del 1630, di fronte al fallimento dei farmaci tradizionali, numerosi medici italiani cominciano a far ricorso a farmaci paracelsiani, come il tartaro, il mercurio, il vetriolo e l'antimonio. Potier utilizzava la medicina spagirica e tra le preparazioni di sua invenzioni era orgoglioso del suo "antihectum" (ossido di antimonio contenente latta). Fu inoltre uno dei primi a descrivere il metodo per la preparazione della pietra di Bologna. Morì assassinato da un collega geloso (Cfr. Eloy Nicolas Francois Joseph, Dictionnaire historique de la medecine ancienne et moderne 1778, T. 3, p. 615) Gui Patin, ortodosso galenista e sempre pronto a lanciale strali contro gli iatrochimici che insidiavan medicina tradizionale, gli riserva un corto paragrafo iin una delle sue lettere in occasione della pubblicazione postuma dell'Opera omnia "era un gran ciarlatano e furbone che si immischiava nelle cose del nostro mestiere" (Courtesy Wikipedia). Nel volume dettagliata descrizione delle modalità di preparazione dei farmaci e numerose ricette (decotto di agrimonio, antimonio, argento liquido, argento vivo, soluzione aurea, aqua di sterco di animale, di uomo, di vermi, di sperma di rama, di sangue umano, decotti vari, estratti, essenza delle erbe, estratto deglie scrementi degli animali, fermentazione, cose metallliche di Galeno, pietre solari e lunari, varie preparazioni con il mercurio, olio di iperico e alri tipi di olii, pillole spagiriche, preparazione e infusiuone del sole terrestre, sublimazione, sciroppo di viole, tinture varie, vitriolo, unicorno ec.). Frontespizio figurato. L'opera è in un volume ed è completa.In ottime condizioni. Copertina in piena pelle moderna in ottime condizioni generali. Legatura in ottime condizioni . All'interno le pagine si presentano in buone condizioni con fioriture per lo più marginali. Segno di restauro al frontespizio. In 16. Dim. 17,5x12 cm. Pp. (32)+280+(14)+126.First edition of 1622 of this spagyric pharmacopea written by the french chemistry and physician Pierre Potier (1581-.). Born in Angers he moved in Bologna when he was very young and he worked there for many years. Between his patients he had illustrious carachters as Cassiano dal Pozzo and Nicolas Poussin. In occasion of plague pest of 1630, after the failure of traditional medicines, different italian physicians began to use Paracelsus medicine as tartar, mercury, vetriolo and antimony. Potier used spagyrical medicine and invented many medicines as "antihectum" (antimony oxyde containing tin). He was one of the first to describe the method for the preparation of Bologna stone. He was killed by a jealous colleague (Cfr. Eloy Nicolas Francois Joseph, Dictionnaire historique de la medecine ancienne et moderne 1778, T. 3, p. 615) In the volume detailed description of preparations and different recipese (decotto di agrimonio, antimonio, argento liquido, argento vivo, soluzione aurea, aqua di sterco di animale, di uomo, di vermi, di sperma di rama, di sangue umano, decotti vari, estratti, essenza delle erbe, estratto deglie scrementi degli animali, fermentazione, cose metallliche di Galeno, pietre solari e lunari, varie preparazioni con il mercurio, olio di iperico e alri tipi di olii, pillole spagiriche, preparazione e infusiuone del sole terrestre, sublimazione, sciroppo di viole, tinture varie, vitriolo, unicorno ec.). Figurated title page. The work is in one volume and it is complete.In very good conditions. Modern leather cover in very good general conditions. Binding in very good conditions. Inside pages are in good conditions with foxing mostly on edges. Restauration in the title page. In 16. Dim. 17,5x12 cm.
Editore: Lione, chez Pierre Ravaud, Lione, 1649
Da: Libreria Alberto Govi di F. Govi Sas, Modena, Italia
Condizione: Buono (Good). In 8vo (mm 160x103); pp. [16], 936 [i.e. 930], [22]. Segnatura: â? A-Nnn? Ooo? Ripetute nella numerazione le pp. 465-466 e 679-680 e saltate le pp. 177-178 e 481-488. Marca tipografica al frontespizio raffigurante un granchio che tiene con le chele una farfalla entro cornice anch'essa xilografica. Dodici belle xilografie nel testo raffiguranti strumenti medici dell'epoca. Testatine, iniziali e finalini ornati. Frontespizio corto nel margine inferiore con perdita di testo, per il resto margini sobri. Aloni e fioriture diffuse. Mezzo marocchino ottocentesco, piatti rivestiti con carta colorata. Dorso a quattro nervetti con filetti impressi a secco e titolo in oro. Tagli e risguardi marmorizzati. Seconda edizione francese, dopo la prima pubblicata sempre da Pierre Ravaud a Lione nel 1643.Girolamo Fabrizi d'Acquapendente (Acquapendente, 1533 - Padova, 1619), conosciuto anche come Girolamo Fabrizio o col nome latino Hieronymus Fabricius, fu anatomista, chirurgo e fisiologo italiano. Allievo e successore di G. Falloppia alla cattedra di anatomia a Padova, vi costruì il teatro anatomico, l'unico dell'epoca. È ricordato per i numerosi e fondamentali contributi in anatomia, embriologia, anatomia comparata, chirurgia. Particolarmente significativa risultò l'esatta descrizione delle valvole delle vene (1603), delle quali tuttavia non seppe interpretare correttamente la funzione. Esercitò anche, con notevole successo, la medicina pratica e fu chiamato da illustri potenti e principi del tempo per consulti medici. Krivatsy 3814. Book.
Editore: Typis Regis, Neapolis, 1830
Da: Calligrammes Libreria Antiquaria, Roma, Italia
pamphlet. Condizione: Molto buono (Very Good). prima edizione. 1 vol., In 8°, mm 220 x 140, pp. XLVIII- 412, Brossura editoriale muta. Rara edizione originale di questo studio sulle credenze e le tradizioni rituali antiche. Piccole mancanze al dorso ma bellissimo esemplare a fogli chiusi con barbe. Testo intonso in barbe, lievi ossidazioni alle cc intr. Book.
Editore: Silvana Editoriale, 1982
Da: Antiquariaat Marc Van de Wiele, Brugge, Belgio
Membro dell'associazione: ILAB
2 vol. (33,5 cm) Riproduzione della British Library di Londra dell'originale ms 6, E. IX. Illuminations (47 miniatures) by the artist Pacino di Buonaguida, an illuminator active Florence, c. 1300- c. 1350. Introduzione, testo critico, traduzione e commento di Cesare Grassi. (144 pp). Edizione limitata e numerata da I a CCC. Esemplare N. CXVIII. Both volumes together in a protective slipcase.
Editore: Venezia, Domenica Lovisa, Venezia, 1740
Da: Libreria Alberto Govi di F. Govi Sas, Modena, Italia
Condizione: Buono (Good). Due parti in un volume in 8vo (mm. 226x167). Pp. [24], 544, 291, [1]. Vignetta xilografica ai due frontespizi, vari capilettera, testatine e finalini xilografici, numerose illustrazioni xilografiche nel testo anche a piena pagina, riportanti personaggi come i profeti Giacobbe, Samuele, Salomone, ecc. o accadimenti biblici. Carta leggerissimamente brunita, lieve macchia alla c. a3, piccolo foro alla c. B3 che tocca lievemente il testo. Presente al foglio di guardia r. ex libris illustrato ?Guido Acerbi. Brigata Garibaldi'. Mezza pergamena rigida moderna con titolo in oro su tassello al dorso. Ottima copia.Edizione settecentesca profusamente illustrata dell'opera di Giuseppe Flavio nella traduzione cinquecentesca di Pietro Lauro. Anche le numerose illustrazioni sono tratte da illustrazioni del ?500. I venti Libri delle Antichità giudaiche (pubblicate per la prima volta nel 93-94 d. C.) sono un'opera storica per eccellenza e abbracciano la storia del popolo giudaico dalla creazione del mondo fino al regno di Nerone. Presso gli antichi l'opera ebbe larga diffusione tanto che Flavio fu chiamato il Livio greco e oggi è considerata l'unica fonte per i trattati di storia giudaica, nonché centrale anche per la storia romana. I sette Libri delle Guerre giudaiche (pubblicate per la prima volta nel 75 d. C.) originariamente scritti in aramaico, e solo in seguito tradotti in greco, espongono invece gli avvenimenti inerenti la guerra dei Romani contro i Giudei, vinta da Vespasiano e Tito, e terminata con la distruzione di Gerusalemme. Tito Flavio Giuseppe, in latino Titus Flavius Iosephus, è stato uno scrittore e storico ebreo antico con cittadinanza romana. Caso raro nel panorama della letteratura classica, il corpus delle opere di Giuseppe si è salvato quasi interamente. La motivazione va ricercata nella grande attenzione che Giuseppe ricevette da parte degli storici cristiani tardo-antichi che lo ?usarono' fino a cristianizzarlo o distorcerne il significato delle opere originarie; l'esempio più interessante è sicuramente quello dello Pseudo-Egesippo, che riadattò la Guerra Giudaica con notevoli interpolazioni anti-giudaiche e filo-cristiane.Cfr. Italian Union Catalogue TO0E\037928. Book.
Editore: FMR Art'E', 2013
Da: FIRENZELIBRI SRL, Reggello, FI, Italia
Condizione: NUOVO. cm.32,5x42,5, Esemplare perfetto incellofanato nell'imballo originale, con cofanetto in plexiglass. Edizione Limitata e numerata in 499 esemplari. FMR Art'E' cm.32,5x42,5, Esemplare perfetto incellofanato nell'imballo originale, con cofanetto in plexiglass. Edizione Limitata e numerata in 499 esemplari.
Editore: FMR- Art'E', 2013
Da: FIRENZELIBRI SRL, Reggello, FI, Italia
cm.32,5x42,5, Esemplare perfetto incellofanato nell'imballo originale, con cofanetto in pelle. Edizione Limitata e numerata in 499 esemplari. FMR- Art'E' cm.32,5x42,5, Esemplare perfetto incellofanato nell'imballo originale, con cofanetto in pelle. Edizione Limitata e numerata in 499 esemplari.
Editore: Firenze, Felice Le Monnier 1945 (Gennaio), Firenze, 1945
Da: Studio Bibliografico Apuleio, Trento, Italia
Condizione: Buono (Good). 0. Cm. 16,5, pp. 387 (1). Esemplare numero 1071 con firma dell'autore a timbro. Con bella dedica autografa di Piero Calamandrei alla prima carta bianca: â Al vecchio amico Enzo Lumachi con [sincero!] affetto Piero Calamandrei 16.V.46â . Bel ritratto f.t. dell'Autore all'antiporta. Brossura editoriale ornata. Minimi segni del tempo e qualche macchietta limitati alla brossura. Esemplare nel complesso ben conservato. Prima edizione curata da Piero Calamandrei (1889-1956)di questo grande classico dell'Illuminismo italiano, considerata pregevole per l'ampia (ben 132 pagine), partecipe e vibrante prefazione del grande giurista fiorentino, scritta fra il Dicembre 1943 e i Dicembre 1944 e quindi attentissima ai luttuosi avvenimenti contemporanei del mondo e dell'Italia. Cfr. Iccu. . . . . . . 0. . Book.
Da: Libreria Oreste Gozzini snc, Firenze, FI, Italia
Prima edizione
Roma, a spese di Fausto Amidei Libraro al Corso sotto il Palazzo del Signor Marchese Raggi - Appresso il Bernabò e Lazzarini, 1741, in-8, legatura inizi '800 in mezza pelle con titolo ed eleganti fregi oro (fra cui grifone) al dorso, piatti in carta marmorizzata, tagli spruzzati di rosso, pp. XVI, 378 (i.e. 368 perchè omessa la numerazione delle pagine 320-329. Vignetta al frontespizio con allegoria personificata di "Roma trionfante" (figura muliebre con elmo, scudo e lancia, in piedi su sfera e recante cornucopia); iniziali figurate e finalini xilografici. Con 14 (su 18) belle tavole di monumenti incise in rame e piegate. Le "Memorie di varie antichità" descritte da Aldovrandi, Vacca e de' Ficoroni iniziano alla pagina 193. Minime tracce d'uso alla coperta e strappetti, ben restaurati, alle linee di piegatura di qualche tavola, altrimenti ottimo. Edizione originale, ma a cui manca il volume II.
Editore: presso Gaetano Nobile, Napoli, 1849
Da: Calligrammes Libreria Antiquaria, Roma, Italia
leather_bound. Condizione: Ottimo (Fine). Rara edizione del 1849 ( la prima edizione è del 1840), bellissimo esemplare a pieni margini, con barbe. 1 vol., In 16° mm. 180 x 110, pp. XVI- 344 , bella legatura moderna in mezza pelle, titolo e fregi in oro al dorso, conservate le copertine originali. Con prestigiosi ex libris araldici al contropiatto e al frontespizio. . Book.
Editore: chez Drisonnier (1° e 4° vol. , chez F. Dufart 2° e 3° vol.), Paris, 1797
Da: Libreria Le Colonne, TORINO, TO, Italia
4 voll. in-8° (cm. 21x12,5 all'esterno, cm 20,2x11,8 all'interno), rilegato in 2 splendidi volumi in mezza pelle nocciola coeva e angoli, titolo e tomaison oro su doppio tassello in pelle rossa e verde, 7 fregi oro al dorso, carta decorata policroma ben coordinata ai piatti, sguardie in carta decorata a marmorizzazioni di toni verdi, nastrini segnalibro. Complessive pp. XII, (129, 1423, (1) + superbo RITRATTO in antiporta disegnato da La Ville f.e Benoist, inciso da THOUVENIN. La migliore edizione della rara grandissima e ultima opera di un protagonista, ripudiato dal re, invocato dal popolo, primo ministro delle finanze della rivoluzione; nel 1790 abbandonato dall'Assemblea e dimissionario. Critica il Direttorio e ne predice la caduta. Loda il federalismo americano. Fonte principe e coeva della storia della rivoluzione. L'epocale opera di un testimone di enorme prestigio, completa dei 4 volumi, impressa ad ampi margini su carta di pregio al delizioso sentore di liquirizia.
Editore: Fratelli Treves, Milano, 1910
Da: Libreria Le Colonne, TORINO, TO, Italia
In-8° (cm. 25,4x16,8 all'esterno, cm. 25x16,4 all'interno), pp. pp. XII,510,(6); (6),474,(6). Come da Indice, l'opera è ben illustrata da complessive 381 immagini fotografiche in b.n. in tavv. f.t. (di cui 3 ritratti e 1 panorama alpino di cm. 65x24)), da 9 tavv. a colori (di cui 1 panorama di cm. 65x24) e da 3 CARTE GEOGRAFICHE a COLORI: due ripiegate: Trans-Himalaja, cm. 73,5x35,3, traccia di restauro al verso; i viaggi, cm. 48x38,6; una doppia: la regione delle sorgenti, cm.29x24, più volte ripiegate. . Cfr. Pagliaini,I, p. 617. Sui frontesp. dei 2 voll. le erronee diciture editoriali: (Sul 1°) "Con 403 incisioni da fotografie e da acquarelli e disegni dell'autore, e con 10 carte" - (Sul 2°) "Con 397 incisioni in nero, due panorami, otto tavole a colori, e dieci carte". Bella mezza pelle coeva, 5 nervi, titolo oro ai dorsi, carta decorata ben coordinata ai piatti che hanno angoletti celati in pergamena, carta decorata policroma lucida "al pavone" alle sguardie, tagli superiori rossi, gli altri in barbe. Superbo esemplare di mitica opera.
Editore: Delaunay, Bossange & Masson, Paris, 1818
Da: Libreria Le Colonne, TORINO, TO, Italia
3 bei volumi in-8° (cm. 21,6x13 all'esterno cm.21x12,6 all'interno, superbe LEGATURE in mezza pelle nocciola coeva, titolo oro su tasselli rossi, 10 ricchi fregi e tomaison oro ai tre dorsi, tagli picchiettati in beige, nastrini segnalibro azzurri, angoletti in rgamena , piatti in carta decorata a tonalità color legno . Pp. X, 440 + pp. (4), 424 + pp. (4) 395, (2, con errata) . L'ultima grande opera, pubblicata postumo dal genero, il duca de Broglie, e dal figlio Auguste, della grande romanziera e storica DE STAEL, figlia del ministro Jacques NECKER, formata su Rousseau, Montesquieu e Condorcet, esiliata da Parigi (1803) per ordine di Napoleone, intraprese un viaggio in Germania dove incontrò Goethe, Schiller, Wieland, Fichte, e di A. W. Schlegel, curatore di quest' opera militante che esamina dal 1789 al 1815 con occhio critico e libertario anche Napoleone I e il suo Impero; opera che l'Autrice afferma legata alla propria esperienza di testimone e a suo padre, Jacques NECKER (autore anche lui di un'opera fondamentale e anche più critica sulla stessa Rivoluzione). Imperdibile opera di una donna libera.
Da: Libreria Oreste Gozzini snc, Firenze, FI, Italia
Prima edizione
New York, Arthur A. Levine Books - an Imprint of Scholastic Press, 2003, in-8, legatura editoriale in mezza tela con sovraccoperta illustrata a colori, pp. XI, [3], 870, [8]. Prima edizione americana, prima tiratura (first american edition, first printing). Buon esemplare.
Da: Libreria Oreste Gozzini snc, Firenze, FI, Italia
Prima edizione
Mediolani, apud Hieronymum Bprdonum Bibliopolam, 1607, in-folio, legatura coeva in piena pergamena, dorso (rinforzato anticamente in pergamena) con qualche mancanza pp. [32], 307, [1]. Con una bella marca editoriale incisa in rame sul frontespizio. Prima edizione, primo volume. Cinque anni dopo, nel 1612, a Torino, venne pubblicato un secondo volume e addirittura dodici anni dopo, nel 1919, anche il terzo e il quarto postumi, qui non presenti. Questo trattato è concepito come proseguimento dell'opera del padre dell'autore, il giurista Antonino Tesauro, le "Novae decisiones Sacri Senatus Pedemontani". Entrambi i Tesauro ebbero numerosi incarichi dai Savoia.
Editore: Librairie Orientaliste Paul Geuthner, Paris, 1953
Da: Luigi De Bei, PREGANZIOL, TV, Italia
Libro Prima edizione
Brossura. Condizione: ottimo. Condizione sovraccoperta: molto buono. prima edizione. Le Calendrier de 354. Etude sur son texte et sur ses illustrations ( Partie astrologique , Fêtes impériales , Fêtes religieuses , thèmes et Iconographie , les cycles des mois antiques et byzantins , les cycles grecs, etc ) STERN ( Henri ) Editore: Librairie Orientaliste Paul Geuthner LIBRO PRIMA EDIZIONE - Brossura Condizione: molto buono EUR 300,00 Quantità: 1 Couverture souple. Condizione: Comme neuf. Edition originale. Paris 1953. 1 Volume/1. -- Parfait état (.28 x 22,5 cm )(.1400 gr )- Broché cousu. Format in-4°( 28,3 x 23 cm )( 1440 gr ). ------- 432 pages + 64 planches Hors-Texte. Coll. C 16.
Editore: Biennale, 1976
Da: Il Leviatano, Torino, TO, Italia
Arte / Stampa / Poster Prima edizione
senza rilegatura. Condizione: quasi ottimo. prima edizione. Set di 22 cartoline illustrate, titolate sul retro, entro busta di carta. Edizione in mille copie numerate (ns n. 61) per la Biennale di Venezia del 1976. Busta leggermente piegata in basso, per il resto cartoline in ottimo stato.
Editore: Chez Jean Frederic Bernard, Amsterdam, 1731
Da: Coenobium Libreria antiquaria, Asti, Italia
In 16 (cm 10 x 17), pp. 234 con 1 tavola all'antiporta incisa all'acquaforte. Etichetta di ex libris al verso del frontespizio. Legatura coeva in pelle con abrasioni ai piatti, cerniere leggermente allentate. Edizione originale postuma di quest'opera diÂMarie Madeleine Lafayette (1634-1693) sulla corte di Francia, negli anni 1688 e 1689, in cui l'A. racconta avvenimenti da lei stessi vissuti. Si tratta della prima edizione perche' l'Avvertimento iniziale consta di 19 righe mentre la seconda edizione dello stesso anno ne ha 17. ITA.
Editore: Roma, Casa Editrice A. Sommaruga e C., Roma, 1884
Da: Studio Bibliografico Apuleio, Trento, Italia
Condizione: Buono (Good). 0. Cm. 16, pp. 550. Ottima legatura coeva in mezza pelle con titoli e filetti in oro al dorso. Sporadiche e trascurabili macchiette. Esemplare nel complesso fresco e ben conservato. La gioia di vivere (ediz. orig.: La Joie de vivre, Paris 1884; pubblicato in Italia con il titolo Voluttà della vita) è un romanzo di à mile Zola (1840-1902), dodicesimo del ciclo dei Rougon-Macquart. Uscì dapprima a puntate sulla rivista Gil Blas, tra il 29 novembre 1883 e il 3 febbraio 1884, e in seguito venne pubblicato in forma di libro dall'editore Charpentier nel febbraio 1884. Il personaggio principale è Pauline Quenu, figlia di Lisa Macquart e di M. Quenu, salumieri parigini che già erano apparsi ne Il ventre di Parigi (1873), terzo romanzo della saga, dove Pauline aveva un piccolo ruolo. La vicenda del romanzo ha inizio nel 1863 e copre l'arco di dieci anni. Pauline Quenu dopo la morte dei genitori va a vivere con i Chanteau, parenti da parte di suo padre, nel borgo marinaro di Bonneville in Normandia. Zola contrappone l'ottimismo di Pauline e la sua serenità d'animo con la malattia, il risentimento e la depressione prevalenti nella famiglia Chanteau. Prima edizione italiana (10° migliaio). Cfr. Iccu. . . . . . . 0. . Book.
Editore: Tipografia G. B. Paravia e Comp., Torino, 1863
Da: Libreria antiquaria Dedalo M. Bosio, Torino, Italia
Prima edizione
Legatura coeva in mezza pelle con titoli dorati e filetti sul dorso liscio (piccoli restauri), in ottavo cm 23 x 15, pp XV (1) 500; vignetta sul frontespizio, 53 figure in nero nel testo e una tabella con campioni di colore applicati. Esemplare da studio, con segni del tempo: aloni e fioriture sul frontespizio, sull'ultima pagina strappo rinsaldato professionalmente e abrasione sul numero di pagina) ma internamente completo e in discreto stato di conservazione salvo qualche fioritura e macchietta; la legatura presenta qualche piccolo e ben eseguito restauro, e non ha i fogli di guardia; i fascicoli sono legati un po' irregolarmente; aloni, come su frontespizio e ultima pagina, sui corrispondenti contropiatti; sul frontespizio e la prima sguardia un piccolo e discreto timbro col solo cognome di un antico proprietario. Seconda edizione, ampliata di circa 80 pagine rispetto alla prima del 1856 che portava il sottotitolo di «Arte pratica e teorica di disegnare uomini e cose sopra vetro, carta, metallo, ecc. col mezzo dell'azione della luce», del primo trattato italiano dedicato alla fotografia (Castronovo, DBI). L'opera si apre con un'introduzione dedicata alla storia della camera oscura e della fotografia, con note sulle diverse tecniche e ritrovati di Niepce, Talbot, Daguerre, Wedgewood e Davy; a questa prima parte seguono i tre libri che compongono il trattato: il primo, «Ottica applicata alla fotografia», tratta della luce, delle lenti, degli obiettivi fotografici (con note su Sutton e Porro), delle camere oscure stenopeiche, fotografiche e da copiatura, delle lanterne magiche, degli apparecchi stereoscopici; il secondo libro, «Chimica applicata alla fotografia», analizza i reagenti chimici e le carte; il terzo libro, «Procedimenti fotografici», è dedicato alla produzione dei negativi all?albumina e al collodio su lastra e carta, al dagherrotipo, e a numerosi procedimenti fotografici (Anfitipia, Bromidragirotipia, Catalissotipia, Cianotipia, Crisotipia, Cromotipia, Cipro-bismotipia, Fluorotipia, Piombotipia, Uranotipia). Giuseppe Venanzio Sella si dedicò fin dalla gioventù agli studi chimici, stimolato dalla necessità di adeguare l?opificio tessile di famiglia alle necessità della moderna industria tintoria; l?interesse per la chimica e la frequentazione degli esposizioni internazionali lo portarono anche a muoversi - tra i primi in Italia - nell?ambito della fotografia, sviluppando rapidamente una biblioteca sull?argomento e iniziando a produrre immagini già nel 1848. Nel 1856 pubblicò la prima edizione di questo suo «Plico del fotografo», pionieristico trattato di chimica e tecnica fotografica che conobbe immediato successo internazionale e fu tradotto in francese nei manuali Roret. Esemplare da studio, con segni del tempo: aloni e fioriture sul frontespizio, sull'ultima pagina strappo rinsaldato professionalmente e abrasione sul numero di pagina) ma internamente completo e in discreto stato di conservazione salvo qualche fioritura e macchietta; la legatura presenta qualche piccolo e ben eseguito restauro, e non ha i fogli di guardia; i fascicoli sono legati un po' irregolarmente; aloni, come su frontespizio e ultima pagina, sui corrispondenti contropiatti; sul frontespizio e la prima sguardia un piccolo e discreto timbro col solo cognome di un antico proprietario.
Da: Libreria Oreste Gozzini snc, Firenze, FI, Italia
London, Brooke and Clarke, Bell-Yard, Temple-Bar and J. Butterworth, 1804, in-8, cartonatura editoriale di tipo "rustico", difetti con mancanze al dorso, pp. XXXI, [1], 463, [1]. Esemplare a pieni margini. Rare e leggere fioriture interne. Seconda edizione assoluta dell'opera giuridica di argomento nautico più importante dell'avvocato e giudice inglese Charles Abbot (1762-1832). Pubblicato la prima volta nel 1802 fu il primo trattato inglese dedicato esclusivamente al diritto della navigazione.
Editore: CCIA, Trento., 1974
Da: Studio Bibliografico Adige, Trento, Italia
Edizione di 12 riproduzioni su carta pesante di buona qualità rappresentanti scorci cittadini numerate da A a N tirate in soli 100 esemplari (41), dopo di che le matrici sono state distrutte. Edizione molto rara. Formato: [10] c. di testo, [12] c. di tav., 35 cm, cartella editoriale.