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    Condizione: COME NUOVO. Traduzione di Federica Alessandri (Traduttore) Siamo a Londra, durante gli anni della Prima guerra mondiale. La giovane Patricia lavora per un politico dalle scarse capacità e vive alla Galvin House, una pensione dove risiede una variegata ed eccentrica galleria di personaggi. Un giorno, la ragazza ascolta casualmente una conversazione tra due ospiti che parlano di lei con accenti pietosi, sottolineando come la ragazza non abbia nessuno che la inviti mai fuori. Sentendosi umiliata, in un momento di rabbia Patricia fa intendere agli abitanti della pensione di avere un fidanzato, sollevando la curiosità di alcune signore ficcanaso. Naturalmente, il fidanzato non c'è, né si intravede all'orizzonte, e quella che all'inizio sembra una innocua bugia facile da gestire si trasforma in una travolgente commedia degli equivoci: per paura di essere scoperta, infatti, Patricia coinvolge nella messinscena un ufficiale incontrato in un ristorante. Ma il giovane non è un ragazzo qualsiasi, si tratta di lord Peter Bowen il quale, con il passare del tempo, non si limita a reggerle il gioco ma si fa sempre più insistente perché il fidanzamento si concretizzi, tra lo sgomento di Patricia e molti malintesi. Pubblicato per la prima volta in Inghilterra nel 1918, questo romantico e brillante romanzo fu un grande successo. La sua fortuna editoriale dura ancora oggi ed è continuamente ristampato come piccolo classico dell'umorismo inglese nella tradizione di Oscar Wilde. cm.13x20, pp.248, Elliot cm.13x20, pp.248, brossura copertina figurata a colori. brossura copertina figurata a colori.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 114 anni! Caricatura di Casimiro Teja apparsa sul Pasquino Politica L'Onorevole Ferrari e Musolino Ristampa di caricatura apparsa sul Pasquino dell'8 dicembre1861 Teja-002 Dimensioni Cm 9,00 x 9,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità. " Teja-002.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 114 anni! Caricatura di Casimiro Teja apparsa sul Pasquino La domenica presso i portici del Caffè dei Fratelli Fiorio di Torino Ritrovo degli intellettuali e dell'aristocrazia alla fine dell'800 Ristampa di caricatura apparsa sul Pasquino del 22 aprile 1856 Teja-001 Dimensioni Cm 15,00 x 11,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità. " Teja-001.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 115 anni! Caricatura di Casimiro Teja apparsa sul Pasquino Occupazione in Egitto dell'Inghilterra Ristampa di caricatura apparsa sul Pasquino del 24 ottobre 1886 Teja-010 Dimensioni Cm 15,00 x 22,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità. " Teja-010.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 114 anni! Caricatura di Casimiro Teja apparsa sul Pasquino Don Margiotti, Direttore dell'Unità Cattolica Ristampa di caricatura apparsa sul Pasquino del 14 agosto 1870 Teja-005 Dimensioni Cm 15,00 x 14,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità. " Teja-005.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 114 anni! Caricatura di Casimiro Teja apparsa sul Pasquino Sella e le Casse postali di risparmio Ristampa di caricatura apparsa sul Pasquino del 25 aprile 1875 Teja-006 Dimensioni Cm 15,00 x 15,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità. " Teja-006.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 114 anni! Caricatura di Casimiro Teja apparsa sul Pasquino Militi della Guardia Nazionale Si lamentavano del particolare freddo che si registrava in quei tempi Ristampa di caricatura apparsa sul Pasquino del 17 gennaio 1864 Teja-002 Dimensioni Cm 15,00 x 15,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità. " Teja-002.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 114 anni! Caricatura di Casimiro Teja apparsa sul Pasquino Il passaggio tra l'anno 1891 ed il 1892 La speranza di arrivare. Ristampa di caricatura apparsa sul Pasquino del 27 dicembre 1891 Teja-011 Dimensioni Cm 22,00 x 15,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità. " Teja-011.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 114 anni! Caricature di Casimiro Teja apparse sul Pasquino Marie Joseph Louis Adolphe Thiers Attaccato dalla stessa maggioranza che lui aveva aizzato contro Napoleone III Ristampa di caricatura apparsa sul Pasquino del 23 aprile 1871 Teja-005 Dimensioni Fronte/retro Cm 14,00 x 24,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità. " Teja-005.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 114 anni! Caricatura di Casimiro Teja apparsa sul Pasquino La caduta di Depretis per la legge sul macinato Ristampa di caricatura apparsa sul Pasquino del 13 luglio 1879 Teja-008 Dimensioni Cm 15,00 x 21,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità. " Teja-008.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 115 anni! Caricatura di Casimiro Teja apparsa sul Pasquino Gli strascichi del discorso di Crispi sulla finanza in Italia Ristampa di caricatura apparsa sul Pasquino del 6 novembre 1887 Teja-010 Dimensioni Cm 21,00 x 15,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità. " Teja-010.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 114 anni! Caricatura di Casimiro Teja apparsa sul Pasquino Onorevole Giovanni Giolitti surroga Costantino Perazzi al Ministero del Tesoro Ristampa di caricatura apparsa sul Pasquino del 16 febbraio 1890 Teja-011 Dimensioni Cm 15,00 x 21,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità. " Teja-011.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 114 anni! Caricature di Casimiro Teja apparse sul Pasquino Per i 30 anni del Pasquino Gli auguri a Teja da parte di Depretis e altri cucinati in tutte le salse dall'artista Ristampe di caricature apparse sul Pasquino del 31 gennaio 1886 Teja-010 Dimensioni Fronte/retro Cm 15,00 x 23,00 + Cm 15,00 x 23,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità. " Teja-010.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 114 anni! Caricatura di Casimiro Teja apparsa sul Pasquino Minghetti, Peruzzi e Rattazzi Ristampa di caricatura apparsa sul Pasquino del 22 gennaio 1865 Teja-003 Dimensioni Cm 15,00 x 15,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità. " Teja-003.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 115 anni! Caricatura di Casimiro Teja apparsa sul Pasquino Francesco Crispi e la breve seconda sessione della XVIII legislatura Ristampa di caricatura apparsa sul Pasquino del 2 dicembre 1894 Teja-013 Dimensioni Cm 15,00 x 13,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità. " Teja-013.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 114 anni! Caricatura di Casimiro Teja apparsa sul Pasquino Il tramonto di Napoleone III come per Napoleone I nel 1814 Ripresa del quadro di Meissonier Ristampa di caricatura apparsa sul Pasquino del 15 dicembre 1867 Teja-004 Dimensioni Cm 22,00 x 15,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità. " Teja-004.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 114 anni! Caricature di Casimiro Teja apparse sul Pasquino La collaborazione tra Brofferio e Boggio per il meeting popolare al Teatro Vittorio Emanuele per radunare ed inviare soccorsi ai fratelli veneti + Dalla Gazzetta del popolo Pisani, Bottero e Borella invocano la guerra alla Francia Ristampe di caricature apparse sul Pasquino del 28 febbraio e 20 aprile 1864 Teja-002 Dimensioni Fronte/retro Cm 15,00 x 16,00 + Cm 15,00 x 16,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità. " Teja-002.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 115 anni! Caricatura di Casimiro Teja apparsa sul Pasquino Depretis ha la meglio sulla mozione Nicotera del 1883 Ristampa di caricatura apparsa sul Pasquino del 27 maggio 1883 Teja-009 Dimensioni Cm 14,00 x 23,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità. " Teja-009.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 114 anni! Caricatura di Casimiro Teja apparsa sul Pasquino La Marmora e Menabrea e la questione dell'esenzione della leva per i chierici Ristampa di caricatura apparsa sul Pasquino del 25 aprile 1869 Teja-004 Dimensioni Cm 22,00 x 16,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità. " Teja-004.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 114 anni! Caricatura di Casimiro Teja apparsa sul Pasquino Politica L'Onorevole Brofferio e Ricciardi Ristampa di caricatura apparsa sul Pasquino dell'8 dicembre1861 Teja-002 Dimensioni Cm 15,00 x 9,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità. " Teja-002.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 115 anni! Caricatura di Casimiro Teja apparsa sul Pasquino Il trasformismo politico di Depretis, Crispi e Minghetti Ristampa di caricatura apparsa sul Pasquino del 20 novembre 1881 Teja-009 Dimensioni Cm 22,00 x 15,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità. " Teja-009.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 114 anni! Caricatura di Casimiro Teja apparsa sul Pasquino L'abdicazione di Re Amedeo di Spagna e il ritorno della monarchia dei Borboni Ristampa di caricatura apparsa sul Pasquino del 16 febbraio 1873 Teja-006 Dimensioni Cm 22,00 x 15,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità. " Teja-006.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 115 anni! Caricatura di Casimiro Teja apparsa sul Pasquino Depretis non cade nemmeno dopo la perequazione fondiaria Ristampa di caricatura apparsa sul Pasquino del 27 dicembre 1885 Teja-010 Dimensioni Cm 22,00 x 15,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità. " Teja-010.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 115 anni! Caricatura di Casimiro Teja apparsa sul Pasquino L'eccidio della colonna De Cristofori a Dogali Ristampa di caricatura apparsa sul Pasquino del 6 febbraio 1887 Teja-010 Dimensioni Cm 15,00 x 22,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità. " Teja-010.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 114 anni! Caricatura di Casimiro Teja apparsa sul Pasquino Correnti e Rotschild L'Atto addizionale modificativo della Convenzione ferroviaria di Basilea Ristampa di caricatura apparsa sul Pasquino del 8 luglio 1877 Teja-007 Dimensioni Cm 15,00 x 15,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità. " Teja-007.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 114 anni! Caricature di Casimiro Teja apparse sul Pasquino Benedetto Brin , Ministro della Maria + Le 3 Grazie di Quintino Sella: Correnti, Depretis e Peruzzi Ristampe di caricature apparse sul Pasquino del 7 maggio e 2 luglio 1876 Teja-007 Dimensioni Fronte/retro Cm 15,00 x 22,00 + Cm 15,00 x 22,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità. " Teja-007.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 114 anni! Caricatura di Casimiro Teja apparsa sul Pasquino La questione finanziaria in Italia L'Onorevole Colombo e la tassa sui fiammiferi Ristampa di caricatura apparsa sul Pasquino del 13 aprile 1891 Teja-011 Dimensioni Cm 22,00 x 15,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità. " Teja-011.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 114 anni! Caricature di Casimiro Teja apparse sul Pasquino Ministri e Ministeriali nel 1862 Depretis, Cordova, Sella, Mancini e Pepoli Marazio, Bottero, Pisani, La Farina, Mariotti, Niccoli, Montignani + L'imprevedibile carrozzone che governerà l'Italia con Cordova, Depretis, Pepoli, Mancini, Marazio e Rattazzi Ristampe di caricature apparse sul Pasquino del 9 e 16 marzo 1862 Teja-002 Dimensioni Fronte/retro Cm 23,00 x 15,00 + Cm 23,00 x 15,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 115 anni! Caricatura di Casimiro Teja apparsa sul Pasquino Depretis e la firma del Trattato del commercio con la Francia nel 1882 Ristampa di caricatura apparsa sul Pasquino del 21 maggio 1882 Teja-009 Dimensioni Cm 22,00 x 14,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità. " Teja-009.

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    Rara stampa Estratta da pubblicazione d'epoca del 1900 . .stampa che ha quindi oltre 114 anni! Caricatura di Casimiro Teja apparsa sul Pasquino Francesco Crispi escluso dal vertice a Monza del 13 ottobre 1891 Tra il Re d'Italia e il Ministro della Russia Giers Ristampa di caricatura apparsa sul Pasquino del 18 ottobre 1891 Teja-011 Dimensioni Cm 22,00 x 15,00 Casimiro Teja, noto anche con il nome d'arte "Puff" (Torino, 1830 - 1897), è stato un fumettista italiano. Con lo pseudonimo "Puff" collaborò con la rivista satirica liberale Il Fischietto, fondata dal caricaturista Lorenzo Pedrone (Icilio). Disegnatore al Pasquino dal 1856, pochi anni dopo ne ottenne la direzione, che tenne fino al 1897.A lui si deve la celebre frase Piove, governo ladro!, apparsa in un Pasquino del 1861 in occasione di una manifestazione di mazziniani andata a monte a causa della pioggia. Collaborò inoltre con le riviste satiriche La lanterna magica, Le scintille e Spirito Folletto. La sua satira prese spesso di mira la Chiesa, i medici e i farmacisti, ridicolizzati come ciarlatani, e Giovanni Giolitti, che Teja soprannominò "Palamidone" (cioè "lunga palandrana"). Fu anche pittore e un suo quadro è conservato al Museo del Risorgimento. Appassionato di alpinismo, fu tra i primi aderenti al Club Alpino Italiano. Torino gli ha dedicato nel 1904 un monumento, eseguito da Edoardo Rubino, che lo ritrae sotto una copia del busto romano del Pasquino. Il monumento si trova attualmente in largo IV marzo. Nel 2013 è stato ricordato dall'Archivio di Stato di Torino con la mostra Casimiro Teja, sulla vetta dell'umorismo", curata dai disegnatori Claudio Mellana e Dino Aloi. Il Pasquino fu un settimanale satirico fondato a Torino nel 1856 dai giornalisti Giuseppe Augusto Cesana e Giovanni Piacentini, pubblicato fino al1930, quando fu soppresso dal fascismo. Il primo numero uscì il 27 gennaio 1856, con una testata disegnata dal caricaturista Casimiro Teja. Settimanale in uscita la domenica, di ispirazione liberale, aspirava a rivolgersi a tutti gli italiani e per questo prendeva il nome dalla ""statua parlante"" di Roma, simbolo per eccellenza della satira politica. Teja lo diresse per quarant'anni, fino all'ultimo giorno della propria vita. Inizialmente Il Pasquino non si interessò di politica, anche per non entrare in concorrenza con l'altro periodico torinese Il Fischietto, ma un po' per volta iniziò a occuparsene sempre più apertamente, tanto da interessare la censura. Anche dopo il trasferimento della capitale (e di uno dei suoi fondatori, Giuseppe Cesana) a Firenze, Il Pasquino rimase pubblicato a Torino: il suo direttore Teja dichiarò in proposito: «Fuori Torino, Pasquino non potrebbe vivere.» La sua satira adottò sempre toni piuttosto delicati, tanto che lo scrittore Edmondo De Amicis dichiarò «tutti gli avversari che Teja bollò nel Pasquino gli possono stringere la mano». Tra i suoi bersagli più frequenti compariva il politico Agostino Depretis, ""l'uomo del trasformismo"". Alla satira politica e di costume si affiancarono nel tempo rubriche dedicate alla moda (""Mode""), alle recensioni (""Biblioteca"") e al teatro (""Colpo di Cassa""). La sua influenza sul pubblico fu tale che a Roma uscirono anche un Pasquino di Roma, nel 1870, e un Figlio di Pasquino, nel 1893. Dopo la morte di Teja nel 1897, la rivista fu diretta da Giorgio Ansaldi (Dalsani), Luigi Sapelli (Caramba), Eugenio Colmo (Golia), Giovanni Manca,Tarquinio Sini e Enrico Gianeri (Gec). Nel 1930 Il Pasquino fu soppresso dal fascismo. Qualora vogliate delle scansioni migliori contattateci, soddisferemo ogni vostra richiesta. PaypalCarta di creditoBonifico bancario Accuratamente adagiate su un cartoncino e protette da pellicola trasparente rigida,il tutto viene inserito dentro plico di adeguate dimensioni per proteggerne l'integrità. " Teja-011.