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  • Immagine del venditore per Photograph signed and dated. venduto da Antiquariat INLIBRIS Gilhofer Nfg. GmbH

    Lenin (Vladimir Ilyich Ulyanov), revolutionary, Marxist thinker, founder of the Soviet Union (1870-1924).

    Editore: No place, 26 May 1920., 1920

    Da: Antiquariat INLIBRIS Gilhofer Nfg. GmbH, Vienna, A, Austria

    Membro dell'associazione: ILAB VDA VDAO

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    Manoscritto / Collezionismo cartaceo Copia autografata

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    Albumen print, ca. 115 x 85 mm, under brown cardboard matte (17 x 13 cm). A very rare example of a signed Lenin portrait. Dated in his own hand "26/V 1920" and signed in French as "Vladimir Oulianoff". Additional signature of the photographer, Moses Solomonovitch Nappelbaum (1869-1958), in pencil in the lower right corner of the cardboard matte. Nappelbaum shot the famous portrait at the Smolny Institute in St Petersburg in 1918. The present print shows typical graphic retouching by the artist to the background and lapel areas. A near-identical print, inscribed by Lenin on 15 April 1920, is in the Corrêa do Lago collection (Magia del Manoscritto catalogue, p. 206). - By tradition, this photograph was presented by Lenin to the English socialist politician George Lansbury (1859-1940), who had visited the Soviet Union in early 1920 and hat met the leader of the Revolution in Moscow on 22 February. Later that same year, Lansbury published a widely received account of his journey, "What I Saw in Russia", in which he gave a highly flattering portrayal of Lenin. - Occasional insignificant scuffs; dark areas show some silver mirroring due to the oxidative-reductive process. Nappelbaum's signature is rather faded, while that of Lenin remains stark and well-defined. - Provenance: Swiss private collection; accompanied by a description from Diana J. Rendell, Inc., Massachusetts.

  • Immagine del venditore per [La Divina Commedia / The Divine Comedy - Manoscritto dell'inizio del XX secolo della Divina Commedia di Dante - con strofe manoscritte da "L'Inferno / Inferno" - "Purgatorio" - "Il Paradiso / Paradiso"] - The Manuscript is titled: "Pictures Illustrating The Pilgrimage of the Divine Poet Through The Realms of Punishment of Penance and Peace" - Illuminated Devotional Manuscript of section of "L'Inferno / Inferno" - "Purgatorio" - "Il Paradiso / Paradiso" - with excerpts of Dante's Divina Comedia, in the style of medieval illuminated manuscripts. The manuscript is a strictly themed Dante Devotion and is of magical quality if one considers the fantastic, original calligraphy artwork, the composition of the manuscript and the coded meaning to the composer of this manuscript. The Folio - size manuscript is massive and has 216 pages, of which 109 pages are with illuminated, original watercolour-paintings in the style of the medieval masters, sometimes collages with watercolour and original e venduto da Inanna Rare Books Ltd.

    Folio (34 cm wide x 42.5 cm high). 216 pages. Hardcover / Binding in full green morocco with lettering and Dante's head as bronze sculpture per inlet to front cover. Binding by Douglas Cockerell, signed "WHS", during his directorship of W.H.Smith & Son (1905 - 1914). The manuscript is on excellent paper, watermarked O.W.P. & A.C.L. [O.W. Paper & Arts Co. Ltd., established by English painter John William North (1842-1924) in 1895]. The binding rubbed and with some small damages, in need of some minor restoration but overall still very good. The interior, the paper and the artwork all in excellent condition besides one of the juxtaposed photographs (Filippina Lippo) removed from the manuscript with some residue of the photograph remaining and some of the photographs with some dogears and minimal discoloration. All the original artwork in spectacular and fresh condition. The manuscript is a spectacular find and the quality of its execution is of utmost interest for any lover of rare books, manuscripts and special bindings. The circle of Douglas Cockerell, his involvement in one of the most beautiful books ever printed: the Ashendene Press Dante, as well as Cockerell being the binder of this unique manuscript, the fantastic paper used for the manuscript by one of the idyllist movement's central figures, John William North, and the wonderful Dante - theme of the manuscript with illuminated poetry from the Divine Comedy and the unique style of collage art, lets us rightfully dream that the anonymous composer of the manuscript was an important or at least peripheral member to either the Arts and Crafts Movement, the Ashendene Press or it was someone who worked in the style of the calligraphy schools that were inspired by William Morris or even earlier epigones like Owen Jones. Sprache: english.

  • Condizione: molto buono. 3 parti in un volume, in-4 (305x85 mm), pp. (4), 163; 50 (manca l'ultima bianca f6), legatura coeva in piena pelle alle armi dei Baroni di Ponnat: dorso a sei scomparti con titolo e ricchi fregi in oro; al centro di entrambi i piatti stemma nobiliare impresso in oro: scudo con tre teste di pavone, sormontato da cimiero con pavone, decorazioni fitomorfe, il tutto racchiuso entro ovale.  Alcuni diagrammi xilografici nel testo, completo delle cinque tavole. Seconda edizione ampliata del primo libro scientifico di Keplero. Comprende lo stesso testo della prima edizione del 1596 e un'appendice contenente la ristampa della Narratio prima di Rheticus, la prima pubblicazione della teoria eliocentrica di Copernico, stampata nel 1540, tre anni prima del De Revolutionibus. Segue la prima edizione della Pro suo Opere Harmonices Mundi Apologia di Keplero, una risposta al rosacrociano Robert Fludd, che aveva criticato le teorie di Keplero sull'armonia musicale. Il Mysterium Cosmographicum è illustrato da 4 tavole xilografiche ripiegate e da una grande incisione ripiegata di Christophor Leibfried che spiega il famoso modello di Keplero del sistema planetario secondo il quale le sfere celesti che reggono le orbite dei sei pianeti conosciuti si possano circoscrivere e inscrivere in un insieme incastrato dei cinque solidi regolari platonici, aventi un centro comune. Questa pietra miliare nella storia delle scienze è considerata "il primo trattato apertamente copernicano dopo lo stesso De Revolutionibus" (Gingerich in DSB), che pose "le basi della sua vasta opera astronomica successiva [e] lo rese immediatamente famoso negli ambienti scientifici, mettendolo in contatto con Galileo e Tycho Brahe" (Caspar).Questa versione fondamentale dell'opera di Rheticus comprende le note aggiuntive che riflettono lo sviluppo delle teorie di Keplero e i riferimenti alle opere da lui pubblicate nei 25 anni successivi. Il testo inizia a pagina 89 e riporta il resoconto del maestro di Keplero Michael Maestlin sulla teoria copernicana dei pianeti.Questo esemplare è tra i pochi libri conosciuti che furono rilegati alle armi della famiglia de Ponnat. Inoltre, sul primo contropiatto è incollato l'ex-libris inciso di questa influente famiglia di Grenoble con lo stesso stemma ma sormontato da una corona. Sul titolo, firma seicentesca "Franciscus de Ponnat"; è ripetuta più ingenuamente in alto con altre brevi scritte.Francois de Ponnat, barone di Gresse (1601-1669) fu consigliere del Parlamento di Grenoble dal 1628 al 1669. Fu un importante collezionista del suo tempo: la Revue du Dauphiné del 1879 lo definì "bibliophile distingué". Inoltre, la biblioteca di Ponnat comprendeva alcuni manoscritti molto importanti del XV secolo (ad eccezione delle Decretales del XIII secolo). La maggior parte di essi entrò un secolo dopo nelle biblioteche del marchese di Paulmy e poi di Carlo X. Oggi sono conservati in importanti biblioteche francesi:- Décrétales "Gregoires evesques, sers a tous les serjans Dameldieu." (XIII sec., Bibliothèque de l'Arsenal, Ms-5215 réserve)- Tractatus de bellis Troye . translacionem Ditis Greci et Daretis Frigii (Arsenale, Ms-1079)- Pierre de la Cépède, "Au temps du roy Charles . mil cclxxi en la terre de Daulphiné" (Arsenale, Ms-3000)- Nicole, Traité des monnaies (Arsenale, Ms-4594)- Livre d'heures latin avec prières en français (Grenoble, Bibliothèque municipale, Ms. 880)- Franchino Gafurio, De harmonia musicorum instrumentorum (Lione, Bibliothèque municipale, PA 047). Questo manoscritto presenta un'iscrizione più lunga in inchiostro: "Francisci de Ponnat Gratianopolitani. Emptus Gratianopoli die 4 aprilis anno 1631". Tutti questi volumi recano l'ex-libris inciso, ma nessuno è stato rilegato con lo stemma ai piatti. La maggior parte di essi è conservata alla Bibliothèque de l'Arsenal. Questa biblioteca nacque come collezione privata del marchese Antoine René de Paulmy, che nel 1785 la vendette al conte d'Arto. Book.

  • Immagine del venditore per secundum ordinem fratrum praedicatorum. Manoscritto miniato su pergamena.  venduto da Libreria Antiquaria Pregliasco

    PSALMISTA et Hymnarum.

    Editore: Lombardia, 1470-80, ca. 1470 - 1480, 1470

    Da: Libreria Antiquaria Pregliasco, Torino, Italia

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    Condizione: molto buono. ff. 172 (su 174), legatura inizio '500 in marocchino bruno decorato da bande trasversali alternate a secco e in oro; in testa ad entrambi i piatti impressione a secco "+S+ Emilia". Al primo f. grande iniziale "B" miniata su fondo oro, istoriata all'interno con una finissima figura di Davide in preghiera; la decorazione si estende su 3 margini. In assenza del calendario, l'esame della scrittura, dell'ornamentazione e del testo (litanie ed innario), conducono all'ambiente lombardo e più in particolare ad un ambiente femminile domenicano della regione bresciana. Di notevole interesse la legatura: un ferro assai simile, seppur altrimenti utilizzato, si ritrova su due legature che rivestono edizioni aldine (De Marinis I, 439 e 441, tavv. LXXVIII e LXXVII). Il manoscritto si compone di 17 quaderni di 10 ff. + uno di 4 ff., con richiami. Mancano due fogli tra le attuali carte 12/13 e 16/17. La miniatura misura mm 43x50; nel testo 9 capilettera (mm 40x40) dipinti in blu o rosso su fondo di elaborati e finissimi fregi calligrafici in rosso, verde e seppia. Scrittura semigotica in nero e rosso; notazione musicale quadrata. Il codice, nello stato attuale, non contiene il calendario, né sembra l'attuale legatura averlo potuto contenere, essendo piuttosto stretta e non mostrando segni di asportazione. Di grande interesse è la decorazione della rilegatura. Lo stile della lunga doppia banda verticale (in blu ed oro) che si estende lungo il margine sinistro del primo f. è assai simile a quello dei fogli miniati del Messale romano di scuola lombarda (Brescia, Queriniana, ms. C II 3). Il testo del codice pare avvicinarsi molto a quello del Salterio domenicano commissionato per il monastero domenicano femminile di Santa Caterina di Brescia (Bergamo, Bibl. A.Mai, MA 418). Mentre lo stile della pittura dell'iniziale del f. 1 ricorda parecchio le miniature del Salterio e Innario di scuola lombarda (Brescia, Queriniana, ms. A II 5). Book.

  • Immagine del venditore per [Manuscript on Olive Trees and Olive Oil of Tuscany and some adjacent areas, by Count Luigi Fantoni]. venduto da Antiquariaat Junk

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    Delle specie diverse d'Olivi che si trovano ne Monti della Fattoria d'Agnano Territorio Pisano, spettante a S(ua) A(ltezza) S(erenissima) etc. Con osservazioni sopra le specie degli Olivi ancora di Lucca, Pietrasanta, Montignoso, Massa, Sarzana, Lunigiana, e Riviere di Genova, ad effetto di rilevare quali siano quelle Specie che servono a produrre l'olio fino, e quali quelle che corrispondono alle Specie degli Antichi.[Of the different species of Olive trees that can be found on the mounts of Agnano, in the territory of Pisa, belonging to H(er) R(oyal) H(ighness) etc., with observations also on the species of Olive trees of Lucca, Pietrasante, Montignoso, Massa, Sarzana, Lunigiana and of the two Rivieras of Genoa, with the aim of finding out which are the Species that can be used for the production of the 'olio fino' and which are those that correspond to the Species of the Ancients].[Florence/ Fivizzano], 1770-1784. Folio (385 x 270mm). Leaves 126, including some blanks and 107 mostly full page drawings, in pen and ink, a few in pencel only, and some in grey wash or watercolour, a few plates are numbered but not bound in consecutively. Contemporary or near contemporary boards, spine with ink inscription 'Dell'Ulivi e dell'Olio, Agricoltura Cte Luigi', and a fragment of letter addressed to Conte Luigi Fantoni, in Florence pasted in on verso of frontcover, as well as a later added competition regarding the description of olive trees and olive oil of Tuscany, sponsored by the Accademia dei Georgofili in 1803 and a loosely inserted one dated 1802. This manuscript serves as priceless testimony to the growing interest paid, above all in Tuscany, to olive growing and the study of olive oil production techniques throughout the eighteenth century. It was during this time that efforts grew to better understand the history of the olive tree and its multitudinous varieties, as well as the ways in which it was propagated, cared for and fertilized.Around the year 1704 the botanist Pier Antonio Micheli had already begun to dabble in the study of olive trees, drafting a series of observations compiled in manuscript (E. Baldini and S. Ragazzini, Le varietà di ulico dell'agro fiorentino. Manoscritto inedito di Pietro Antonio Micheli, Florence: Accademia dei Georgofili, 1988).The moment in which interest in the cultivation of olive trees reached its height can be traced back to 1753, the year in which the Accademia dei Georgofili was founded in Florence. Numerous handwritten memoirs and manuscripts concerning the olive tree have been kept in their archives or published in the academy's periodical. It was the very same Accademia dei Georgofili to publicly announce a competition on August 29th, 1787 to determine the best "creation of one or more olive nurseries with at least 200 trees". The prize was given to Pietro Fanechi, a worker at the Tolomei farm in Scarperia, a small town in the area of Mugello.Outside of the confines of Tuscany, an important work to mention is the book published by Giovanni Presta at the royal press of Naples, the result of ten years of research. (Degli ulivi delle ulive, e della maniera di cavar l'olio o si riguardi di primo scopo la massima possibile perfezione, o si riguardi la massima possibile qualità del medesimo. Naples: Stamperia Reale, 1794.)Returning to the manuscript at hand the spine of the binding reads 'Dell'Ulivi e dell'Olio, Agricoltura. Cte Luigi' and a fragment of a letter addressed to Count Luigi Fantoni is found on the verso of the front cover and seems to confirm the true identity of the author as that of Count Luigi Fantoni.It is likely that the manuscript was ab antiquo a sort of rough draft on which Fantoni marked his observations and added information regarding each species after it had been analyzed.Of note is the presence of three different headings on the first sheet of the manuscript, almost as if Fantoni had modified the parameters of his research in the course of his work and was thus compelled to change the title, which would also explain why the first title is crossed out. Nonetheless, the wording that most accurately describes the contents of the volume is certainly that of the third title (see English translation above). This last title states that the text analyzes the olive trees in the same geographic zones as those mentioned in the second title, with the exception of Modena, which is mentioned only in the second title. There is, however, a considerable difference between these last two titles. In the third title Fantoni sets out to describe the cultivar able to "produce fine oil", but above all to analyze the species that have already been identified by ancient authors, such as Pliny, Theophrastus, Columella and Vergil to whom Fantoni makes frequent reference.Almost all the drawings take up the entire surface area of each sheet. All of the illustrations, in pen and ink or occasionally first sketched in pencil and then passed over with ink, are accompanied by captions written in ink. Dates mentioned in the manuscript range from 1770-1784. Within the manuscript there are also a few watercolor and grey wash plates that denote a greater morphological precision in the representation of the specimens.In most cases the plates represent a life-sized olive branch with leaves and fruit. Even if they are drawn schematically with an almost non-existent shadowing, these drawings, with the elegant execution of the branches, the arrangement of the leaves and the meticulous portrayal of the various morphologies of the olives, remain to this day a predominately accurate guide to the identification of the specimen represented.The manuscript is brought to a close with a series of 14 watercolor or grey wash plates that depict with extraordinary precision some of the parasitic insects that attack the olive tree. The elegant framing of the various drawings, not to mention the scrupulous calligraphy, are most probably by another hand.In the manuscript the olive tree.

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    Condizione: molto buono. in-folio (mm 490x343), bel frontespizio allegorico con titolo manoscritto nello scudo bianco, titolo a stampa, pp. (4 con Dedica), 138 di testo ma con gran numero di silografie raffiguranti porti, rade, profili altimetrici e vedute di città marine, completo delle 25 tavole a doppia pagina f.t. Legatura coeva in pelle moucheté, titolo e fregi oro al dorso (abilmente restaurato). Come spesso accadeva il Coronelli aggiungeva alcune tavole in base alla propria disponibilità. L'esemplare è quindi arricchito da due tavole allegoriche degli ?Argonauti?, una tavola a doppia pagina  raffigurante l'Allegoria di Venezia trionfante, con scene di battaglia sullo sfondo; altra allegoria degli Argonauti con strumenti di navigazione, allegoria tratta dal Corso Geografico Universale, ritratto di Innocenzo XII, quattro tavole delle rose dei venti e strumenti. Si tratta dell'ultimo volume, in ordine di data, della raccolta dell'Atlante Veneto: ristampa dell'opera pubblicata a Genova nel 1664 e poi appunto ripresa da Coronelli nel 1698 con piccole variazioni nel testo e correzioni alle carte. Nel titolo si accenna anche ad una seconda parte e ad un indice di cui però non si trova traccia in nessuno degli esemplari noti. Poco si conosce sul capitano genovese Francesco Maria Levanto, che ?a sue spese? fece incidere le più accreditate carte nautiche disponibili sul bacino del Mediterraneo dell'epoca. Le scarne notizie ci informano che l'atlante ? di pregevole fattura ? presenta alcuni di questi documenti elaborati negli anni precedenti dallo stesso Levanto insieme ad altri tratti da un'opera olandese, De Lichtende Colomne ofte Zeespigel, pubblicata una ventina di anni prima da Anthoni Jacobsz e riutilizzata in seguito da numerosi altri cartografi (Goos, Donker, Tohrnton, Van Keulen ed altri). Nonostante l'opera non avesse avuto grande fortuna all'epoca, forse perchè riconosciuta come poco originale dai cartografi coevi, il Coronelli ? che quasi certamente non conosceva il modello e le derivazioni nordiche ? la volle inserire nel suo Atlante Veneto, come ultimo volume dell'edizione del 1698 (Valerio, 2002, p. 91). Vincenzo Coronelli (1650/1718) vulcanico religioso veneziano, fu cartografo, geografo e cosmografo ufficiale della Repubblica di Venezia dal 1685 e lettore di geografia nel 1689. Fondò l'Accademia degli Argonauti, la più antica società geografica del mondo. Fu autore di oltre 2000 grandi carte geografiche e di decine di importanti pubblicazioni fra cui ricordiamo il ?Libro dei globi?, oltre ai celebri globi costruiti per il re di Francia, ?Atlante Veneto? e ?Teatro della guerra? Bell'esemplare, antichi restauri nel margine inferiore bianco di alcuni fogli. Valerio, 2002, p. 91. Armao. p. 132. Book.

  • A Cura Di Ambrogio M.Piazzoni

    Editore: Cosimo Panini Editore/ Treccani, Modena/Roma, 2003

    Da: Luigi De Bei, PREGANZIOL, TV, Italia

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    Libro Prima edizione

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    Cloth with Slipcased. Condizione: As New. Condizione sovraccoperta: As New. Edition originale. La Bibbia di Federico da Montefeltro - Riproduzione integrale dei Codici Codex Urb.Lat.I e Codex Lat.2 della Biblioteca Apostolica Vaticana - Due tomi di formato 470 x 630 x 100 mm.ciascuno,per complessive 1.108 pagine Tiratura limitata di 500 copie numerate.Stampa con speciale retino a punto variabile.Riproduzione dell'oro in lamina con trancia a caldo,successivo trattamento di invecchiamento e rilievo della lamina - Riproduzione dell'oro a pennello - Fustellatura a pagina singola - Legatura realizzata a mano Copertine in legno rivestite di velluto rosso,ricamo a più colori e oro sui piatti anteriori,borhcie in argento massiccio sui piatti anteriore e posteriore,due bindelle con fermagli in argento -addenda : /////////////// Commentario in due volumi riuniti in cofanetto,che comprende le schede descrittive di ogni singola pagina del manoscritto - a cura di Ambrogio M.Piazzoni - THE BIBLE OF FEDERICO DA MONTEFELTRO (BIBBIA DI FEDERICO DA MONTEFELTRO) (Fine Facsimile Illuminated Edition in Two Tomes) Franco Cosimo Panini() This large Bible in two tomes, in the Biblioteca Apostolica Vaticana since 1657, does not conform to the usual idea of an illuminated codex. It measures 44,2 x 59,6 cm, and the number of folios, 241 in the first tome and 311 in the second, makes it particularly weighty, even hard to move, adapted more to a permanent display lectern than for daily perusal. Furthermore the thirty-five large miniatures decorating the beginning of each book appear more like paintings framed in a precious vellum passepartout than miniatures, "miniature" usually suggesting something extremely small, often only explored successfully with the help of a magnifying glass. This is not the case with the Urbino Bible, in which every detail is pleasingly arranged on a page four times larger than a standard modern sheet with some of the miniatures 15 centimetres high and 26 centimetres wide. More than a book this Bible serves as a monumental tribute to Federico da Montefeltro, Duke of Urbino, who created one of the most vital centres of renaissance culture in Urbino. The Bible, one of the finest codices in Federico's library, was written by Ugo Comminelli of M??s and decorated in Florence in the space of two years (1477-1478) by Francesco di Antonio del Chierico, a miniaturist then at the height of his fame. Other celebrated artists of the day, Attavante, Francesco Rosselli and probably Davide Ghirlandaio, brother of the better known Domenico, worked with Francesco to illustrate the Bible -Description of the work: o Complete reproduction of the Codex Urb. Lat. 1 and Codex Urb. Lat. 2 in the Biblioteca Apostolica Vaticana. Two tomes, each 47x63x10cm, with a total of 1108 pages. Limited edition of 500 numbered copies. Variable dot screen printing. The gold leaf is reproduced using hot plates, before burnishing to create an aged effect or the application of relief-work. Gold brush work reproduced. Each page individually die-cut. Hand-bound. Cover in red velvet over wood, embroidered in coloured and gold thread on front plate, bosses in solid silver on front and back boards, two bands and clasps in silver. Commentary in two tomes in a single box, including a note describing each page of the manuscript - Size: 470 x 630 x 100 Mm. Each.

  • Autori Vari

    Editore: Franco Cosimo Panini, Modena, 1997

    Da: Luigi De Bei, PREGANZIOL, TV, Italia

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    Libro Prima edizione

    EUR 25.500,00

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    Couverture rigide. Condizione: Neuf. Condizione sovraccoperta: Neuf. prima edizione. Citazioni 6 Rimuovi da preferiti Aggiungi a preferiti Livello bibliografico Monografia Tipo documento Testo a stampa Titolo La Bibbia di Borso d'Este : ms. Lat. 422-423, Biblioteca Estense e universitaria, Modena : Ferrara, seconda metà del 15. secolo Pubblicazione \Roma! : Istituto della Enciclopedia italiana ; Modena : F. C. Panini Descrizione fisica v. ; 41 cm Note generali Ed. di 750 esempl. di cui 748 num. Titolo uniforme Bibbia , Comprende 1 2 Commentario al codice. - Classificazione Dewey 220.47 (20.) BIBBIA. TESTI ORIGINALI, PRIME VERSIONI E TRADUZIONI IN LATINO Lingua di pubblicazione LATINO Paese di pubblicazione ITALIA Codice identificativo IT\ICCU\CFI\0328237 Language : Facsimile : Latin Text - commentary : Italian text Bibbia di Borso d'Este Modena, Biblioteca Estense Universitaria, Mss. Lat. 422 e Lat.423 La Bibbia eseguita per Borso d'Este, Duca di Ferrara, tra il 1455 e il 1461 costituisce il capolavoro assoluto della miniatura italiana del Rinascimento. Per la prima volta in questo codice l'illustrazione libraria acquisisce il nuovo linguaggio della Rinascenza volgendo a nuova razionalità le fantasie e le eleganze tardogotiche. Alle sue pagine posero mano i maggiori artisti dell'epoca, decisi a creare un'opera destinata a tramandare nei secoli lo splendore della corte estense e la munificenza del Duca. I miniatori, tra i quali spiccano i nomi di Taddeo Crivelli e Franco dei Russi, dipinsero ogni carta del manoscritto nel rect o e nel verso , guardando alle regole nuove della prospettiva giunte dalla Toscana e sfoggiando la meticolosa attenzione al vero tipica dell'arte fiamminga. Stupendi sono anche i fregi, ornati con una eccezionale varietà di motivi mitologici, animalistici e araldici. Nel suo insieme la Bibbia di Borso d'Este costituisce una eccezionale galleria d'arte rinascimentale , la cui ricchezza non trova paragone in nessuna altra testimonianza artistica coeva. Come ogni edizione in facsimile di Franco Cosimo Panini Editore, anche la Bibbia di Borso d¿Este è corredato di un volume di commentario scientifico curato dai principali esperti e studiosi della materia. Il volume, redatto in corso d¿opera e quindi aggiornato sulle ultime risultanze emerse nel corso della campagna fotografica, consente di approfondire in tutti i suoi aspetti le vicende storiche e artistiche del codice, fornendo inoltre un¿esauriente scheda codicologica e un dettagliato ragguaglio sulle pagine del prezioso manoscritto. Size: 410 x 280 Mm.

  • Immagine del venditore per ATLANTE NOVISSIMO. (dal II volume) ILLUSTRATO ED ACCRESCIUTO SULLE OSSERVAZIONI, E SCOPERTE FATTE DAI PIU` CELEBRI E PIU` RECENTI GEOGRAFI. TOMO I-II-III-IV venduto da Il Cartiglio di Roberto Cena srlu

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    Rilegato. Condizione: buono. Legatura coeva in piena pergamena rigida con piccole unghie; ai dorsi, titolo breve e numero di tomo in oro su tassello rosso, sostituito con uno di epoca recente quello al tomo III; tagli spruzzati di rosso; ai contropiatti anteriori, etichetta di possesso \" Biblioteca di Pier Paolo Vaccarino\".I volume: frontespizio figurato su doppia pagina, inciso da G. Zuliani su invenzione di P. A. Novelli; 6 pagine non numerate per dedica a Sua Eccelenza il Signor Carlo Spinola; seguono, Approbatio, Indice dei Capi e Paragrafi e Distribuzione della Materia e delle Carte Geografiche (con antiche annotazioni manoscritte che indicano il posizionamento di 21 carte geografiche al Tomo IV anzichè al Tomo I, come da indice); XVI pagine numerate; 50 pagine numerate con testo su doppia colonna; 49 tavole incise fuori testo su doppia pagina e colorate all`acquarello d`epoca, numerate a penna 70, con salto di numerazione per le tavole che sono state posizionate al Tomo IV; 2 tavole di quelle riguardanti l`Inghilterra contengono una doppia carta geografica sul foglio doppio; pertanto le mappe raffigurate sono 51 su 49 fogli doppi. Chiudono 2 pagine non numerate per indice di Alcuni Associati ed elenco di Alcuni Libri usciti dalle Stampe di Antonio Zatta. II volume: frontespizio con titolo inserito all`interno di cornice rocaille con raffigurati elementi mitologici e geografici; 2 pagine non numerate per Distribuzione delle Carte Geografiche con numerazioni e nota anticamente manoscritte, bianco il verso; 50 tavole incise fuori testo su foglio doppio e colorate all`acquarello, numerate da antica mano 49 al verso bianco, ripetizione del numero 43; al verso bianco della carta n. 30, Polonia, lungo estratto manoscritto da antica mano tratto da un articolo della Gazzetta di Lugano del 1793, inerente la Polonia. III volume: al recto del foglio di guardia anteriore, antica nota manoscrtitta \"Marogna\"; frontespizio figurato identico al volume II,2 pagine non numerate per Distribuzione delle Carte Geografiche con numerazioni e nota anticamente manoscritte, bianco il verso; 54 tavole incise fuori testo e acquarellate, impresse su foglio doppio, numerate da antica mano 55 in quanto il frontespizio è numerato 1; le carte 16 e 17 compongono un`unica grande carta dell`Istria. IV volume: frontespizio figurato identico al volume I,2 pagine non numerate per Distribuzione delle Carte Geografiche con numerazioni e nota anticamente manoscritte, bianco il verso; 63 tavole incise fuori testo e acquarellate, impresse su foglio doppio, in parte anticamente numerate a penna al verso bianco; alla tavola 62, fitte note storiche antcamente manoscritte lungo i bordi. In totale, oltre al frontespizo figurato del primo volume, 216 tavole fuori testo in bella coloritura coeva, raffiguranti 218 carte geografiche di tutto il mondo. L`opera è completa delle sue tavole, 2 in più di Phillips e 1 in più di Sabin, comprese le 12 carte delle Colonie Unite dell`America Settentrionale e le 3 con le Nuove scoperte de` Russi, Nuove scoperte nel Mare del Sud e la Nuova Zelanda. Seconda edizione del più importante atlante geografico prodotto in Italia nel XVIII secolo. Tutte le mappe in questo esemplare sono magnificamente colorate a mano all`epoca, e riportano l`annotazione manoscritta del titolo al verso bianco della carta. Molto importante la mappa della Nuova Zelanda, che rappresenta una delle prime versioni a stampa della mappa di Cook e la prima carta stampata in Italia di quel terriorio. Diversi esemplari riportano date diverse ai frontespizi. Olschki, Choix, I, 812: \"Cet ouvrage nous offre un exemple magnifique de l`art de l`illustration venitienne au XVIII siecle. Chaque carte est accompagnee de dessins relatifs a` quelque specialite de la region: la vue d`une ville, un monument singulier, des costumes, des fruits, etc.\"; Morazzoni, p. 138 \"Antonio Zatta può vantare al suo attivo un atlante geografico dei più ornati e caratteristici che si siano stampati in Italia nel Settecento.

  • Alfieri, Vittorio

    Editore: Dalla tipografia di Kehl co caratteri di Baskerville,, 1795

    Da: Libreria Antiquaria Pontremoli SRL, Milano, MI, Italia

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    [Kehl], Dalla tipografia di Kehl co caratteri di Baskerville, [1795] MDCCXCV [ma 1790], Editio princeps. Ottimo esemplare, ben marginoso e pulitissimo (lieve alone al margine esterno delle prime carte, un forellino ad a4, lontano dal testo, minimo foxing passim; restauro conservativo alla cerniera del piatto anteriore). Editio princeps di uno dei saggi più importanti dell Alfieri politico, considerato dall'autore stesso «come "un comento a una parte" della "Tirannide"", quasi come una sua estensione ed applicazione all'ambito letterario» ("Per far di bianca carta carta nera", n. 10) segnato dal tentativo di collocare la figura dello scrittore all interno del migliore sistema di governo, quello che maggiormente favorisca la nascita delle "Lettere". --- L'avvincente storia editoriale delle opere stampate a Khel è ricostruita dallo stesso poeta nelle pagine della sua «Vita». Mentre si trovava in Alsazia, si recò con l amico Tommaso Caluso di Valperga a visitare «la famosa tipografia stabilita in Kehl grandiosamente dal Signor di Beaumarchais, coi caratteri di Baskerville comprati da esso, e destinato il tutto alle molte e varie edizioni di tutte le opere di Voltaire. La bellezza di quei caratteri, la diligenza degli artefici, e l opportunità che mi somministrava l essere io molto conoscente del suddetto Beaumarchais dimorante in Parigi, m invogliarono di prevalermene per colà stampare tutte l altre mie opere che tragedie non erano; ed alle quali avrebbero potuto essere d intoppo le solite stitichezze censorie, le quali esistevano allora anche in Francia, e non picciole» (V. Alfieri, «Vita scritta da esso», in «Opere», I, introduzione e scelta di M. Fubini, testo e commento a cura di A. Di Benedetto, Milano-Napoli, Ricciardi, 1977, p. 264). -- In prima istanza Alfieri fece imprimere «L America libera», e la stampa «ne riuscì così bella e corretta [.] ch io poi per due e più anni consecutivi vi andai successivamente stampando tutte quelle altre opere, che si son viste o che si vedranno. E le prove me ne venivano settimanalmente spedite a rivedere in Parigi; ed io continuamente andava sempre mutando e rimutando i bei versi interi; a ciò invitandomi, oltre la smisurata voglia del far meglio, anche la singolar compiacenza e docilità di quei proti di Kehl, dei quali non mai abbastanza mi potrei lodare» («Vita scritta da esso», II, p. 214). --- Tra il 1788 e il 1790 Alfieri fece stampare le sue opere, tra cui «Del principe e delle lettere». Negli anni successivi le vicende editoriali si faranno sempre più avventurose, seguendo le imprevedibili traiettorie della vita dell autore: nel 1792 Alfieri dovette fuggire da Parigi, lasciandosi alle spalle, oltre alla biblioteca personale, anche le copie delle edizioni Kehl da poco stampate (circa 500 esemplari ciascuna) e mai messe in circolazione. Requisiti dal governo rivoluzionario, gli esemplari rinvenuti nella dimora parigina di Alfieri vennero in parte acquisiti dalle biblioteche pubbliche della capitale francese, in parte andarono venduti o dispersi. Le opere stampate a Kehl e mai distribuite assumono dunque una rarità quasi leggendaria. --- La pubblicazione del «Principe» fu per Alfieri assai complessa: «Una lettura attenta del testo mostra le incertezze, le oscillazioni, le difficoltà e i ripensamenti attraverso cui l'Alfieri riesce, infine, a far valere e a svolgere nelle sue implicazioni la sua fede nell'efficacia liberatrice delle lettere, che gli fa sognare l'avvento di un "nuovo secolo letterario, chiamato "dalla virtù che il fea nascere, e che proteggevalo sola, il secolo della indipendenza (Del principe e delle lettere, III.9, vol. I, pp. 242-244, ed. Cazzani)» (D Andrea, «Del principe e delle lettere", pp. 312-13). E i continui ripensamenti sono testimoniati anche dall intricata vicenda editoriale che condusse alla stampa: il testo definitivo, che oggi leggiamo nell edizione della tipografia Kehl che qui presentiamo, passò attraverso revisioni e riscritture: «L approfondito lavoro di revisione del Principe in vista della stampa si svolse a Parigi su una copia di servizio dettata al segretario del tempo, Gaetano Polidori, entro la metà del 1789, come documenta la schedula del Rendimento di conti relativa a quell anno: "In tutto maggio, dettati e corretti i due libri del Principe e della Tirannide" (Vita, vol. II, p. 263). A lungo e inutilmente ricercata dagli studiosi di Alfieri, la copia Polidori, che affianca alla tormentata redazione intermedia del trattato anche quella della Tirannide e del Panegirico di Plinio a Trajano, è stata rintracciata da Roberto Marchetti nella collezione privata della famiglia Ferrero Ventimiglia ed è apparsa di recente nella mostra di prime edizioni e cimeli alfieriani tenutasi presso la Biblioteca Reale di Torino dal novembre al dicembre del 2001» (C. Mazzotta, scheda n. 98 della Mostra Alfieriana, Biblioteca Medicea Laurenziana, 2003-2004; cfr. anche D Andrea, «"Del Principe e delle Lettere": dal manoscritto laurenziano alla stampa di Kehl»). Il lavoro sul testo proseguì assiduamente anche quando i torchi ormai erano in movimento: nell edizione definitiva furono infatti inseriti dei "cartolini volanti", segnati con un asterisco nel margine inferiore interno del foglio, a sostituire pagine con errori da correggere. Ma gli interventi di Alfieri furono anche puntuali, letteralmente in corso di stampa, al di fuori dei cartolini, come testimonia la lezione «quanto fia» in luogo di «quanto sia» (p. 122 r. 1, cfr. D Andrea, pp. 322-23), presente in pochissimi esemplari, tra cui quello qui presentato. Ricorda Parenti, nei "Luoghi di stampa falsi", che «i rarissimi opuscoli alfieriani recanti l indicazione Dalla tipografia di Kehl, co caratteri di Baskerville, furono veramenti impressi a Kehl nella tipografia del Beaumarchais, amico dell Alfieri, fra il 1787 e il 1789, ma quasi tutti con l anno di stampa falso». -- Ne sono censite solo due copie nel catalogo Sbn (Biblioteca del Centro nazionale di studi alfieriani,

  • commentario a cura di Ernesto Milano

    Editore: IMAGO, Castel Guelfo di Bologna, 2010

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    Couverture rigide. Condizione: Neuf. Condizione sovraccoperta: Neuf. Edition originale. Breviario di Ercole I D'Este - edizione in facsimile del codice.Breviarum secundum consuetudinem Romanae Curiae.Biblioteca Estense Universitaria di Modena,Ms.Lat.CCCCXXIV = Ms.V.G.11 Formato 380 x 270 mm.986 pagine riccamente miniate e dorate - Indorsatura eseguita con strumenti del '700 anche con recuperi di antiche carte.Carta pergamena trattata a mano per il raggiungimento dello stato ottimnale di invecchiamento.Legatura eseguita artigianalmente.Pelle fiore a concia naturale.Cucitura a mano.Incassatura su carta antica.Taglio dorato Elegantecustodia espositore . Tiratura limitata di 900 esemplari in numeri arabi. Commentario di Ernesto Milano con saggi di I Ansaloni ,M.Mari,L.Sala,P.Baraldi e P.Di Pietro Lombardi - Livello bibliografico Monografia Tipo documento Testo a stampa Titolo [ Breviario di Ercole 1. d' Este : Lat. 424=Ms.V.G.11] Pubblicazione [Castel Guelfo di Bologna : Trident, 200.?] Descrizione fisica 1 vol. : ill. ; 39 cm + 1 vol Note generali Facsimile del manoscritto conservato presso la Biblioteca Estense Universitaria di Modena Il titolo si ricava dal commentario Edizione unica Comprende Breviario di Ercole 1. d'Este : Breviarium secundum consuetudinem Romanae Curiae, Modena, Biblioteca Estense Universitaria, ms. Lat. 424= Ms.V.G.11 / commentario al facsimile del codice a cura di Ernesto Milano ; presentazione di Luca Bellingeri ; testi di Ernesto Milano ; saggi di Ivano Ansaloni . [et al.] Lingua di pubblicazione Commentario in lingua italiana LATINO il facsimile Language : Latin for the Facsimile and Italian text for the commentary.- Paese di pubblicazione ITALIA Codice identificativo IT\ICCU\MOD\1614091 Size: 380 x 270 mm.

  • Hardcover. Condizione: Very Good+. On offer is an absolutely sensational, original set of three [3] historic photo albums, circa 1920 with one album identified specifically as 'October 11-29, 1920'. This is an outstanding, irreplaceable, one of a kind, collection of approximately 158 period photographs, each about 2-1/2 x 1-1/2 inches, wherein the photos include: Uman, summit of Latakuh Pass, the Gilan jungle, Lahijan, a super photo of a sailing barge on the Chamkhaleh, scenes around the Caspian, gypsies, a Ford vehicle stuck in a pond, a mosque in Kasvin, the Shah's Palace in Tehran, scenes of Baghdad, the bringing in of Bolshevik prisoners, a shikarchi [a muzzle loading rifle], the Tomb of Esther and Mordechai, a caravan of camels, the Persian Army, a display of corpses and heads on posts, an oil refinery at Abadan, Nodeh, Shah Suvar and Muskrat plus many, many more, which makes for one part diary-like experience following this officer and his group and another part an historic, photgraphic evidence of the ancient world meeting the modern world and the difficult collision. Careful reading suggests while unidentified, the photographer and original owner of the albums was a British officer, [assuredly, future famed author on the Middle East, Cecil James Edmonds, whose initials are present on most of the pictures and there is a picture of the man himself] who has a portrait of his 'batman' and provides many more clues that will assuredly assist researchers in confirming his ownership. Historians, collectors and researchers of old Persia and the roots of contemporary Iran will understand that these albums are of no small historic value: in 1920 Persia was at the crossroads of history being the end of one era in their history and the beginnings of another. 1920 saw the new, raw Communist regime, now the Soviet Union marking the end of old imperial Russia, invade northern Persia and establish Soviet satellite states in Gilan [the northernmost province of Persia, where an independent Soviet Republic was established there under Kuchik Khan, with Soviet recognition and military assistance], Kurdistan, Azerbaijan, and Khorasan. With great cynicism a march on Teheran was initiated, though supposedly repudiated by the Soviet Government. This was also the start of the Persian Revolution in 1921 wherein Reza Khan Pahlavi overthrew the corrupt Shah Ahmad Mirza and crushed the separatist regimes in Gilan, Kurdistan, Azerbaijan, and Khorasan. Following the coup of Persian General Reza Khan Pahlavi in February of 1921, a peace treaty with the Soviets was ratified, and Soviet forces withdrew. This collection of photographs offers an unusual and unique perspective for historians as it is in these photos we see the old world's demise and the modern era conceived. Most of the photos are in excellent condition being sharp and clear. The photo albums are approx. 6 x 4/5 inches.

  • EUR 20.500,00

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    Couverture rigide. Condizione: As New. Condizione sovraccoperta: As New. Edition originale. Facsimile del Manoscritto Lat.9474 composto presumibilmente a Tours 1503-1508 ca.Text in Latin 476 pagine miniate con 49 illustrazioni a piena pagine e 337 miniature ai margini - Miniaturista Jean Bourdichon - il volume di commentario è in lingua inglese a cura di Vari Studiosii.- Language Latin for the facsimile and english for the commentary- the set of two vols.Euro 20,500,00.- Tiratura numerata di 987 esemplari.- Size: 305 x 200 Mm.

  • Immagine del venditore per Undecima Asie tabula continet India extra Gange[m]. venduto da Libreria Oreste Gozzini snc

    EUR 20.000,00

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    [Anno MCCCCLXXXII augusti vero kalendas XVII impressum Ulme per ingeniosum virum Leonardum Hol. (Ulm, Lienhart Holle, 16 luglio 1482)]. Foglio del "Tolomeo di Ulm" (prima edizione, del 16 luglio) recante la carta geografica della penisola indocinese impressa in xilografia a doppia pagina su una facciata e il relativo testo descrittivo, stampato su una pagina dell'altra facciata. Il foglio misura mm. 401x523; l'immagine, misura, al filetto esterno della xilografia, mm. 380x300 (nel punto più corto in larghezza) e mm. 380x372 (nel punto più lungo in larghezza). Coloritura a mano originale. Sulla xilografia sono visibili delle ossidazioni dovute alla presenza al verso del foglio d'una cornice e d'una iniziale a stampa miniate con un colore verde che col tempo ha ossidato la carta. Nel 1482 Lienhart Holle pubblicò ad Hulm una edizione della Geografia di Tolomeo basata sulle carte di Nicolaus Germanus (c. 1420 - c. 1490) che aveva prodotto a Firenze una serie di magnifici atlanti manoscritti su pergamena negli anni 60 e 70 del Quattrocento. Il modello sul quale furono esemplate le carte di Hulm fu l'atlante manoscritto che Nicolaus aveva offerto al papa Paolo II e che pare fosse stato inviato appositamente in Germania (senza essere mai più rispedito a Roma: è conservato allo Schloss Wolfegg). L'edizione di Ulm è il primo atlante pubblicato a Nord delle Alpi e il primo con le carte impresse in xilografia (i due incunaboli precedenti della Geografia di Tolomeo - Bologna 1477 e Roma 1478 - recavano carte incise in rame). L'incisore delle xilografie fu probabilmente Johann Schnitzer di Armsheim (il planisfero reca la sua firma). Una delle mappe più ricercate della penisola indocinese, la terza in assoluto, in ordine di tempo, che sia stata impressa in un atlante a stampa. Per quanto riguarda il Tolomeo stampato ad Ulm cfr. Gof P1084; HC *13539; BMC II 538; IC.9309; Schreiber 5031; Sabin 66472; Nordenskiold Collection II, 199.Sheet of "Ptolemy of Ulm" (first edition, July the 16th, 1482) bearing the geographical map of the Indochinese peninsula printed in double-page woodcut on one side and the relative descriptive text, printed on one page of the other side. The sheet measures mm. 401x523; the image measures, to the external fillet of the woodcut, mm. 380x300 (at the shortest point in width) and mm. 380x372 (at the longest point in width). Original hand coloring. On the woodcut you can see some oxidations due to the presence on the back of the sheet of a frame and of an initial illuminated with a green color that over time has oxidized the paper. In 1482 Lienhart Holle published in Hulm an edition of Ptolemy's Geography based on the maps of Nicolaus Germanus (c. 1420 - c. 1490) who had produced in Florence a series of magnificent handwritten atlases on parchment in the 1460s and 1470s. The model on which Hulm's maps were patterned was the manuscript atlas that Nicolaus had offered to Pope Paul II and which seems to have been specially sent to Germany (without ever being sent back to Rome: it is kept at Schloss Wolfegg). The Ulm edition is the first atlas published north of the Alps and the first with the maps printed in woodcut (the two previous incunabula of Ptolemy's Geography - Bologna 1477 and Rome 1478 - had copper engraved maps). The engraver of the woodcuts was probably Johann Schnitzer of Armsheim (the planisphere bears his signature). One of the most sought after maps of the Indochinese peninsula, the third ever, in order of time, which has been imprinted in a printed atlas.

  • Timothy B.Husband Und Eberhard König

    Editore: Faksimile Verlag, Luzern, 2003

    Da: Luigi De Bei, PREGANZIOL, TV, Italia

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    Libro Prima edizione

    EUR 18.000,00

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    Cloth with Slipcased. Condizione: As New. Condizione sovraccoperta: As New. Edition originale. Les Belles Heures du Duc de Berry - Facsimile del Manoscritto registrato sotto la segnatura " The Cloisters,acc.n.° 54.1.1/ di New York - riproduzione integrale del manoscritto miniato con 172 miniature+ volume a parte di commentario a cura di Timothy B.Husband e Eberhard König. l'insieme dell'opera - Size: 238 x 170 mm.

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    Condizione: molto buono. 2 tomi in un vol. in-folio (mm.420x272), imponente antiporta allegorico figurato inciso in testa ai due vol., arma araldica del dedicatario Principe di Sulmona, inc. a piena pagina, ff.34 nn., pp.371, pp.(46, Index), 22 carte geografiche su doppia pagina, incise in rame (Planispherium continentis Veteris.- Planispherium continentis Nova. - Europae; Asiae; Africae; Mexici; Peruviae tabulae). Legatura coeva piena pergamena rigida, dorso a nervi con titolo manoscritto. Seconda edizione del rarissimo atlante del Nicolosi (cartografo di Roma, 1619-1670), richiestogli nel 1652 da Propaganda Fide e pubblicato la prima volta nel 1660. All'inizio della sezione della carte vi è la grande mappa del doppio emisfero, derivata da quella di Nicolas Sanson. Rispetto alla prima edizione le mappe in questa tiratura sono assai più ricche di indicazioni di località Le carte di Sud America e Africa sono orientate con il sud in testa del foglio copiando Ramusio e Bertelli del secolo precedente. Atlante veramente insolito e raro, con carte geografiche di grande bellezza. Sabin 55258. Burden 354-355. Shirley 418. Bagrow-Skelton, p.262. Book.

  • Autori Vari

    Editore: Moleiro Editor S.A., Barcelona, 2003

    ISBN 10: 8488526970ISBN 13: 9788488526977

    Da: Luigi De Bei, PREGANZIOL, TV, Italia

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    EUR 14.000,00

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    Cloth. Condizione: As New. Condizione sovraccoperta: As New. Edition originale. Beato di Liébana Codice di Girona ( Monasterio de Tabara -) Catedral,Num.Inv.7 ( 11 ) Formato 400 x 260 mm. Pagine 568, 2 colonne,38 linee - datazione X° secolo - Scrittura Visigotica - 114 miniature arrichite con dell'oro - Nel 1078 il canonico cantore Juan lo diede alla Cattedrale di Girona. Il Beato di Girona con la sua varietà iconografica e complessa,era il capolavoro prodotto dallo " Scriptorium " di San Salvador de Tabara.Quello che rende questo manoscritto cosi unico è il numero addizionale d'illustrazioni che contiene comparandolo con i Beati anteriori.Comincia con una Croce e d una Majestas,e insuguito viene una visione del cielo sconosciuta dino a quel momento,e continua con sei miniature degli evangelisti.Contiene anche genealogie che rappresentano un ciclo straordinario della vita e dell'amore di Gesù,un ciclo che non s'incontra in nessun altro codice e che è poco usato nell'arte di quell'epoca sulla penisola iberica.- L'insieme dell'opera : Facsimile e Inventario Euro 13.000,00.- Size: 400 x 260 mm.

  • Immagine del venditore per Commissione Dogale per Antonio Piovene, mandato Capitanio a Verona. venduto da Linea d'acqua

    Editore: [Die V Martij, Venezia, 1777], 1777

    Da: Linea d'acqua, Venezia, Italia

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    Manoscritto / Collezionismo cartaceo

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    Rilegato. Condizione: ottimo. Manoscritto in 8° (222x157); [76] cc. Bella legatura in piena pelle marmorizzata, dorso a cinque scomparti decorato con filetti e fiori in oro. Tagli dorati, sguardie in carta decorata. Splendida antiporta allegorica policroma miniata su pergamena, raffigurante il Doge con il leone di San Marco in basso, mentre in cielo San Giuseppe presenta il bastone fiorito a Maria con Gesù Bambino in braccio. Carte in pergamena non numerate, manoscritte ad inchiostro bruno con i nomi del Piovene e del Doge Aloisio Mocenigo, che commissiona la carica al nobiluomo, rialzati in oro. Perfetto stato di conservazione. Unicum. Importante e raro documento di storia veronese in cui sono riportati doveri del Capitanio e le regole comportamentali nel governo della città. Le Commissioni dogali per la città di Verona difficilmente sono riscontrabili sul mercato. La datazione è riscontrabile nell'ultima carta scritta.

  • Immagine del venditore per Wapen des heyligen Romischen Reichs Teutscher nation. venduto da Libreria Antiquaria Pregliasco

    KÖBEL, Jacob - KALLENBERG, Jacob

    Editore: Franckfurth am Main, Cyriacus Jacob, 1545, [1545], Franckfurth am Main, 1545

    Da: Libreria Antiquaria Pregliasco, Torino, Italia

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    Condizione: molto buono. 2 opere in un volume in folio piccolo (292x200 mm), importante rilegatura tedesca in cuoio con dorso a 4 nervi, piatti sono riccamente decorati a secco da varie serie di bordure concentriche che includono santi e profeti a figura intera, scudi, teste di re e imperatori del SRI; (abilissimi restauri alla cerniera anteriore, a cuffie e spigoli) il tutto racchiuso in un bel cofanetto con piatto anteriore in plexiglass che lascia a vista l'elaborata legatura. Carattere gotico, ff. 86 n.n. (segn.*4, A-L4, a-c4, B-E4, #6, *4). I primi 4 comprendono il frontespizio in rosso e nero con grande stemma imperiale xilografato con allegorie e tre di testo di Jakob Köbel sul procedimento elettivo imperiale, ff. 72 figurati al recto verso e 10 ff. di testo con colophon e impresa tipografica sull'ultimo. L'opera consta quindi di 144 xilografie a piena pagina, di cui 120 con lo stemma principale delle città o dei 37 Principati ed il loro nome in alto e 24 con vessilli privi di stemma e di scritte in alto (fascicoli a-c4). Un indice manoscritto con eleganza all'epoca sul foglio libero della sguardia posteriore fornisce in ordine alfabetico i nomi delle città di questo esemplare. Seppur con i fascicoli #6 e B-E4 rilegati verso la fine dell'opera, l'esemplare è conforme a quello della MDZ Munchener Digitalisierung (che ha questi 22 fogli all'inizio); mentre altre copie digitalizzate non riportano la segnatura #6. In fine è rilegata l'opera: FRONSBERGER, Leonhardt. Besatzung. Ein kurtzer Bericht, wie Statt, Schlosser oder Flecken. Franckfurt am Mayn, Feyerabend und Hüter, 1564: ff. XVI, (uno con data e impresa tipografica al recto e un bianco). Al frontespizio grande xilografia raffigurante l'imperatore che giunge all'accampamento, 5 figure belliche n.t. L'assieme delle due opere di Köbel comprende un totale di  150 xilografie della prima metà del Cinquecento ed è fonte fondamentale per gli studiosi dei vessilli nonché preziosa documentazione per la storia degli abiti dell'epoca. I 144 emblemi di località della Germania meridionale ? tra le altre Aalen, Esslingen, Schwäbisch Hall, Gmünd, Giengen, Reutlingen, Isny, Überlingen, Friedrichshafen (ora Buchhorn), Ulm, Strassburg, Rottenburg am Neckar, Rottweil o Biberach ? compaiono su bandiere dipinte sventolate da uomini in costume tradizionale davanti alle rispettive città. Rarissima prima edizione in importante rilegatura d'epoca di straordinario figurato che ritrae i vessilli dei principi e delle città del Sacro Romano Impero, sventagliati da sbandieratori in pittoreschi abiti con sullo sfondo paesaggi (talora realistici, come nel caso di Strasburgo, dove si intravede la cattedrale). Le xilografie sono spesso firmate ?IK?, ragione per cui l'opera è da sempre attribuita a Jacob Köbel, che peraltro non solo fu un noto Rechenmeister ma anche un stimato intagliatore. Di recente si è ritenuto più probabile che siano invece opera del pittore e xilografo Jacob Kallenberg (1500-1565), maestro bernese considerato all'epoca al pari di Holbein. L'opera fu ristampata da Schmidt e Feyerabend nel 1579. L'esemplare riporta, oltre a una provenienza tedesca a inchiostro del 1775, un'appartenza a lapis del pittore svizzero Ludwig Vogel (1788-1879) e la data 1829: nei suoi dipinti relativi alla storia elvetica, spesso compaiono portabandiera in costume con stendardi - il che lascia supporre che questo libro gli sia stato d'ispirazione per i suoi quadri. Vogel "fu uno dei più importanti pittori storici svizzeri, il più celebre del suo tempo, anche perché molte delle sue opere, tra cui I Confederati davanti al cadavere di Arnold Winkelried e Il tiro alla mela di Guglielmo Tell, furono riprodotte in stampa e fotografia ed ebbero un'ampia diffusione" (Dizionario Storico della Svizzera). Affascinante esemplare in legatura d'eccezione, sebbene restaurata; foglio di titolo abilmente rinforzato lungo il margine interno, con strappetto restaurato nel margine superiore; pallide macchie di polver. Book.

  • AA.VV.-

    Editore: Moleiro, Barcelona, 2005

    ISBN 10: 8496400212ISBN 13: 9788496400214

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    Couverture rigide. Condizione: As New. Condizione sovraccoperta: As New. Edition originale. Apocalipsis 1313 Facsimile del Manoscritto della Bibliothèque Nationale de France segnatura : Fr.13096 di 334 pagine riproduzione integrale del manoscritto con 162 miniature 8 86 pagina intera ) con oro + volume di commentario a cura di Marie-Thérèse Gousset e Marianne Besseyre.Tiratura rigorosamente limitata a 987 esemplari -Firmato e datato nel 1313 dal miniatore Colin Chadelve, questa Apocalisse è una creazione unica, poiché sembra essere stata progettata per soddisfare le esigenti richieste del suo committente. Il manoscritto contiene un insieme di immagini eccezionali, sia per l¿abbondanza, sia per la qualità della tecnica pittorica. Questo codice raccoglie il ciclo iconografico del libro dell¿Apocalisse più esteso del Medioevo. Sono anche complici nel fare di quest¿opera un gioiello unico la luminosità dei colori, l¿effetto di contrasto degli ori e la ricchezza delle illustrazioni dell¿Apocalisse e dell¿Inferno. Il lettore attuale, privilegiato, potrà osservare gli spietati castighi destinati ai condannati dell¿Inferno, poiché l¿artista ha dipinto nel minimo dettaglio le torture più terribili e sorprendenti: i peccatori vengono scuoiati, segati a metà, martellati su una incudine, introdotti in calderoni pieni d¿acqua od olio bollente, accecati con pinze e scalpelli. Questo manoscritto brilla per l¿insistenza nel rappresentare l¿Inferno, i suoi orrori e i suoi tormenti, in una ostentazione di immaginazione e fantasia dell¿artista, che in altri codici si riduce a un mero elemento aggiuntivo. Le miniature, dallo stile omogeneo in tutto il manoscritto, vengono animate da una straordinaria forza drammatica, raggiunta anche grazie ai gesti dei personaggi e il dinamismo delle scene, nonché la varietà dei colori e l¿uso abbondante dell¿oro. L¿eccezionalità di questa Apocalisse si deve anche al fatto di essere un pezzo raro tra i manoscritti francesi d¿inizio secolo XIV, poiché in essa possiamo trovare pochissime tracce dello stile parigino. Infatti, questa Apocalisse sembra essere l¿adattamento singolare di un tipo di libro gotico inglese molto popolare, e spicca come produzione testuale iconograficamente isolata, unica e straordinaria. L¿artista di questo manoscritto riesce ad orchestrare quattro livelli di lettura in modo coerente e senza precedenti; abbina il testo apocalittico, i modelli iconografici tradizionali, i commenti e la sua percezione di questi testi, facendone emergere così nuovi significati. L¿Apocalisse del 1313 costituisce, secondo gli esperti, un cambio importante nella concezione gotica dell¿Apocalisse illustrata, verso un libro di devozione più personale e privata, usato per il raccoglimento e la meditazione nell¿intimità. Apocalisse 1313 «Prima edizione, unica ed irripetibile, con un tiraggio rigorosamente limitato a 987 esemplari autentificati con un atto notarile» Bibliothèque nationale de France, Parigi Segnatura: Fr. 13096. Data: 1313 Misure: ± 220 x 155 mm 334 pagine, 162 miniature (86 a tutta pagina) miniate in oro. Volume di studi a colori, a cura di: Marie-Thérèse Gousset e Marianne Besseyre. ISBN: 978-84-96400-21-4 Volume di commento Contents: From the editor to the reader The Apocalypse of 1313 Presentation of the manuscript Marie-Thérèse Gousset (Ingénieur de recherche, Centre de Recherche sur les Manuscrits Enluminés, BnF) Colins Chadewe "ordinat" and "enluminat" the manuscript Marie-Thérèse Gousset An innovative series of paintings: the teaching of images combining the old and the new Marie-Thérèse Gousset "The Hell of Trades" in the Apocalypse of 1313 Marianne Besseyre (Conservateur, Centre de Recherche sur les Manuscrits Enluminés, BnF) Commentaries on the paintings Marianne Besseyre Marie-Thérèse Gousset The commentary and its author and translator Marie-Thérèse Gousset Conclusion Bibliography.

  • Immagine del venditore per ORATIONES DIVERSAE A.M.D.G. Ad maiorem Dei gloriam venduto da Libri Antichi e Rari di A. Castiglioni

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    Rilegato. Condizione: in ottime condizioni. ORATIONES DIVERSAE siglato al frontespizio A.M.D.G. Ad maiorem Dei gloriam: frase latina, dal significato letterale: «per la maggior gloria di Dio». La frase si trova per la prima volta nei Dialoghi (1,2) di San Gregorio Magno, anche se già nella Prima lettera ai Corinzi di San Paolo si trova già la frase "Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualche altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio." 1 Cor. 10,31. Versetto da cui presumibilmente è nata la forma attuale. Questo è anche il motto della Compagnia di Gesù; l'acronimo "A.M.D.G." contrassegnava la maggior parte dei libri editi dalla Compagnia di Gesù a conferma di questo il timbro sull¿angolo destro della pagina del frontespizio MASSILIAE JHS SOC. JES. La raccolta di preghiere è per sua natura da considerarsi in UNICA COPIA. Il manoscritto si presenta in bella legatura coeva in piena pelle marrone lavorata in rilievo ai piatti, splendido lavoro di doratura con ferri finissimi, doratura di titolo ed elaborato motivo geometrico al dorso, ampia doratura alle unghie e con ampia cornice interna sia al piatto superiore che a quello inferiore, sguardie in bella carta ottocentesca, tutti i tagli sono dorati. Il manoscritto si compone di 30 fogli di carta pesante colorata a simulare la pergamena, questo processo di lavorazione fu inventato in Francia intorno al 1850, datazione peraltro confermata dal fatto che su alcuni fogli è visibile la FILIGRANA ¿CANSON FRERES¿. La nobile famiglia Canson discende da Jean Baptiste (1636) figlio di Cesare di Sagnard barone Claude Queyrières e Langon ( Sagnard è una delle 500 più antiche famiglie nobili di Francia dal 1439 ad oggi) , Jean Baptiste Canson diventerà il signore di Glavenas e Canson i qui discendenti fonderanno un fabbrica della carta che durò fino al finire dell¿ultimo quarto dell¿800 e che nel corso della sua vita conobbe vere e proprie innovazioni tecnologiche che durarono per i secoli a venire. Dei 30 fogli del manoscritto abbiamo che : a) Sguardia b) 2 fogli bianchi c) 1 foglio di FRONTESPIZIO illustrato al fronte e al retro. d) 21 fogli illustrati su entrambe le facciate, nello specifico sulle facciate superiori sono manoscritte delle brevi preghiere ¿dedicate¿ ogni preghiera è finemente inserita in ampie ed elaborate cornici illustrate mentre alle facciate di retro sono illustrate da una sorta di ¿cul de lamp¿ quasi a formale riflessione e meditazione sulla preghiera appena recitata. e) 1 foglio dedicato alla preghiera ¿Pro remissione peccato rum¿ che risulta completo al fronte ma incompiuto al retro f) 2 fogli lasciati in bianco g) 1 foglio con il fronte in bianco e al retro illustrato con il ¿cul de lamp¿ h) 1 foglio con al fronte l¿indice (TABLE) riportante l¿elenco delle 22 preghiere ¿Orationes Diversae¿ al retro il foglio è bianco. i) 1 foglio lasciati in bianco j) Sguardia La datazione del manoscritto è da ritenersi oscillante tra il 1846 e il 1878, tale data la si ricava da un lato dal tipo di carta utilizzata e dall¿altro dal fatto che la PREGHIERA numero 20 dedicata al PAPA porta alla pagina di sinistra lo stemma di Papa Pio IX Il Manoscritto ¿ORATIONES DIVERSAE¿ si presenta assolutamente ben conservato,

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    Full-Leather. Condizione: Very Good. On offer is a superb, original 18th Century Latin, and some Greek, manuscript book of over 328+ hand-numbered and some unnumbered leaves of handwritten writings being a treasure trove of ancient medical and alchemy lore and history epitomizing the state of post Renaissance sciences, the book includes various charts, indices, remedies, tinctures, other pharmacological and chemical recipes, alchemy, observations, treatments and astrological notes. Circa 1730 to 1750s, as evidenced by the marbelized end papers and separator pages in this premium 6.25 x 5.5 x 2 inch oblong leather bound clasp enclosed book was an esteemed doctor's medical book or more likely a rich monastic hospital or library given there is are remnant of a paste-down label on the edges though the spine portion of the label is gone. There is a small heart encased by filigree stamped in gilt and a gilt frame on the cover. Research suggests this book was written by 2 or maybe 3 different but similar in style and quality hands giving further credence to a monastic effort. There is a stylized graphic border on each page framing the handwriting. Titles, capital letters, section headings, important notes or comments are in red with the balance in period brown ink. The book has approximately 500 pages handwritten as the numbering accounts for each leaf but the writings are many times on the reverse of the leaf too or 2 pages in other words. Shallow interior vertical crack to the rear cover, chipping to the tips of the spine, some rubbing and general ageing do not detract from this awesome work of ancient medical and alchemy history. Interior pages and text block is VG.

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    Half-Leather. Condizione: Good+. Condizione sovraccoperta: None. DAVID DEUCHAR (illustratore). HERALDIC CREST MANUSCRIPT. Large, thick Folio, late 18th century marbled boards and 1/2 sheep, crack to spine and partial unhinging of front board, age worn but otherwise well-preserved. A handsome and imposing manuscript of 1000s of engraved crests, including numerous crests drawn by hand, arranged by the famed engraver David Deuchar (1743-1808) interestingly organized according to device type (i.e. hands, lions etc.) Carefully compiled and researched manuscript, seemingly intended for publication, with numerous markings accorded to known and unknown heraldic crests and their corresponding family names. Pasted to first blank is a letter dated 1884 from the Edinburgh bookseller William F. Clay explaining how he "secured a unique collection of several thousand heraldic crests and devices, engraved and drawn in ink by the celebrated engraver David Deuchar and his son." He offers the manuscript for 30 shillings (1884). Clearly a working manuscript of the well regarded "Dance of Death" engraver and of great use for research.

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    Couverture rigide. Condizione: Neuf. Condizione sovraccoperta: Neuf. Edition originale. Das Deutsche Gebetbuch der Markgraefin von Bradenburg - Facsimile e commentario a cura di Robert Suckale e altri.Luzern 2003 Faksimile Verlag Pagine 156 con illustrazioni conformi al manoscritto originale + commentario Euro 12.000,00.

  • aa.vv:-

    Editore: Moleiro Editor S.A., Barcelona, 2004

    ISBN 10: 8496400093ISBN 13: 9788496400092

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    Couverture rigide. Condizione: As New. Condizione sovraccoperta: As New. Edition originale. Salterio Glossatum Anglo-Catalano Manoscritto Lat.8846 della Bibliothèque Nationale de France - Formato : 356 pagine 480 x 325 mm. Realizzato in due epoche distinte : Canterbury ca.1200 e Catalogna ca.1350. Salterio anglo-catalano,testo in tre colonne con le versioni ebraica,romana e gallicana dei salmi.145 circa miniature arrichite con dell'oro.190 iniziali ornamentate con filigrana oro.La Parte miniata nel XIV secolo è stata attribuita a Ferrer Bassa e la sua Bottega.Unica edizione limitata a 987 esemplari,numerati e certificati,uno ad uno,con atto notarile.Data di Pubblicazione : Novembre 2004 - Euro 11.000,00 illustrazioni di questo manoscritto furono realizzate in due epoche diverse: - Canterbury, ca. 1200: 184 pagine. Questa prima parte segue il programma iconografico del Salterio di Utrecht. Inizia con quello che Leroquais chiamò "prologo del Salterio": 8 straordinarie miniature a pagina intera. Seguono 52 affascinanti miniature di circa 15 x 32 cm (larghezza di pagina) all¿inizio di ogni salmo. La maggior parte delle pagine ha iniziali decorate. - Catalogna, ca. 1340: a partire dalla pagina 185 si trovano 46 miniature di larghezza di pagina e di altezza di 15/25 cm, incorniciate con colori vivi e divise in due o tre registri a loro volta composti da due o tre scomparti (sono rare quelle composte singolarmente: pagine 328 e 340). Le miniature delle pagine 144, 146, 160, 162, 164 e 172 sono anch¿esse opera di Ferrer Bassa, sebbene abbiano uno stile un poco differente; poterono essere dipinte dall¿artista catalano su uno schizzo lasciato incompiuto dal pittore inglese (considerando la composizione, l¿iconografia secondo il modello del Salterio di Utrecht e i fattori stilistici e tecnici: drappeggi, uso di un blu reale sostenuto che più tardi scompare. le lettere decorate di queste pagine sono tutte del miniatore inglese). A partire dalla pagina 185 ritroviamo una grande libertà iconografica sia nell¿interpretazione tipologica dei salmi che delle profezie del Nuovo Testamento. - Le miniature hanno fondi di colore cremisi con filigrane d¿oro o fondi d¿oro lucido. - 28 iniziali istoriate (di solito con re, personaggi che pregano, Cristo o la Vergine col Bambino) su fondo cremisi e filigrana d¿oro. - 190 lettere ornate su fondo dorato (di solito 2 all¿iniziodi ogni salmo e due più piccole all¿inizio delle preghiere finali) con decorazione vegetale. - Nell¿ illustrazione di questa seconda parte, possiamo apprezzare, in alcune delle pitture, la partecipazione di vari artisti catalani di una stessa bottega. I motivi e i dettagli architettonici, vegetali, i vestiti, e la gamma usata sono molto omogenei. Ciò nonostante, ci sono alcune variazioni stilistiche che lasciano intravedere la partecipazione di vari artisti. - Il manoscritto, incompiuto, passò in Catalogna poco dopo la sua realizzazione. All¿inizio si trova una lunga preghiera in latino copiata da mano catalana (sec. XIV-XV). Quasi sicuramente, Pietro il Cerimonioso fu il committente della parte dipinta da Ferrer Bassa. Più tardi, il codice arricchì il tesoro della biblioteca di Jean de Berry, secondo un inventario di libri e gioielli del duca. È possibile che avesse fatto parte dei 78 manoscritti venduti nel 1511 da Charles Croy alla prima donna bibliofila della storia, Margherita d¿Austria, reggente dei Paesi Bassi. Quando arrivò a Parigi, il manoscritto aveva una rilegatura in velluto verde, cosa che permise di seguirne il percorso nei diversi inventari di Margherita d¿Austria (1516 e 1523). Assieme alla maggior parte dei libri di Margherita d¿Austria, passò alla nipote Maria d¿Ungheria, sorella di Carlo V. Dopo la morte della regina d¿Ungheria, arriva ai fondi generali della biblioteca dei Borgogna, a Bruxelles. Compare nell¿inventario svolto tra il 1615 e il 1617 per gli arciduca Alberto ed Elisabetta. Il manoscritto passò dalla biblioteca di Bruxelles a Parigi nel 1796. La rilegatura di Napoleone I fu realizzata nel 1809. Salterio Glossato «Prima edizione, unica ed i.

  • Editore: Priuli & Verlucca Editori, Ivrea

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    Cloth. Condizione: As New. Condizione sovraccoperta: As New. Messale di Giorgio di Challant (secolo XV - Aosta) Due volumi rilegati a mano in mezzo vitello marrone, con impressione a secco e in oro e piatti in legno con legacci, posti in cofanetto con testate in legno e fiancate in vitello marrone con impressioni a secco. Tiratura limitata a 333 esemplari. Formato cm 51x34, pagine 352 (codice) stampate da 8 a 12 colori più ori, pagine 147 (commentario). L'antica Collegiata dei Santi Pietro e Orso in Aosta conserva, tra le opere più importanti dell'arte figurativa tardo medioevale, un'opera di grande valore storico: il Missale magnum festivum Georgii Challandi fatto eseguire, verso la fine del XV secolo, da un discendente della più potente e illustre famiglia feudale della Valle d'Aosta, Giorgio di Challant, priore della Collegiata aostana dal 1468 al 1509 e Governatore del ducato di Aosta. Si tratta di un codice liturgico manoscritto e miniato, di notevoli dimensioni (cm 51x34) e comprendente 176 carte membranacee (e quindi 352 pagine), di cui le prime otto e le ultime diciassette non numerate. Lo specchio di scrittura è di cm 21x33 ed alloggia 28 linee di scrittura su due colonne. Le miniature denotano una sensibilità artistica di altissimo livello: basti pensare alla grande tavola della Crocifissione che precede il Canone, a quelle riproducenti la Concezione della B. V. Maria, la natività, le solennità di S. Orso, di Pasqua, della Pentecoste, del Corpus Domini, di San Giovanni Battista, dei Santi Pietro e Paolo, dell'Assunzione di Maria Vergine al cielo, della Natività della B. V. Maria e di Ognissanti, nelle quali gli elementi decorativi e figurativi, ispirati spesso a motivi tratti dalla natura, esulano dal puro ornato stilistico, per diventare un complemento necessario ed espressivo dell'intero apparato iconografico e testuale. Oltre alle numerose scene raffigurate - veri capolavori di un'arte particolare, lontana dalle grandi scuole italiane dell'epoca - gli ornati marginali, dai colori caldi e vivi, e le grandi iniziali, molte delle quali trattate ad oro zecchino, rivelano nel miniatore un'abilità non comune nel variare la disposizione dei fregi, senza cadere in ripetizioni. L'opera è proposta in edizione in facsimile autentico (in due volumi), con una tiratura di 333 esemplari, rigorosamente numerati. Il primo volume contiene il facsimile, composto di 352 pagine stampate da 8 a 12 colori più ori, su carta avoriata, con i bordi fustellati e le bucature. Il secondo volume contiene gli apparati storico-critici e le presentazioni, in versione trilingue (italiano, francese, inglese). I due volumi, rilegati a mano in mezzo vitello marrone, con impressione a secco e in oro e piatti in legno con legacci, sono posti in un cofanetto con testate in legno e fiancate in vitello marrone con impressioni a secco. Euro 12.000,00.- Size: 210 x 330 Mm.

  • Milvia Bollati/Jean-Laurent Hablot,Marie Jacob e Altri

    Editore: Patrimonio Ediciones, Valerncia, 2007

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    Couverture rigide. Condizione: Neuf. Condizione sovraccoperta: Neuf. Edition originale. CaratteristicheUbicazione attuale: © Chantilly, Musée Condé. Ms.65. Secolo XV. 1410-1416 e 1485-1489. Lingua: Latino.Illustrazioni:130 illustrazioni miniate e 102 pagine di testo. È accompagnato da un Cd-Rom con la totalità dei 208 fogli che compongono il codice originale.Volume:La nostra edizione in facsimile contiene 150 pagine e include le sue 130 miniature.Formato:29,2 x 21,3 cm.Prima, vera e unica edizione in facsimile con supporto pergamenata appositamente trattato. Questo esclusivo supporto dall fabbricazione artigianale, il cui prezzo è 10 volte superiore rispetto alla carta di tipo couché, utilizzata da Patrimonio nei volumi di commentari, permette di apprezzare di manera unica dopo nostro procedimento segreto necessario ed esclusivo di invecchiamento medioevale, dei seguenti sensi. Tatto: dal tutto simile; udito: suono caratteristico passando suoi fogli; vista: ondulazione e ruvidezza simile ai fogli del codice originale; olfatto: odore caratteristico. ? Immagini 3D. A tutti i suoi ori ? lamina, tinta- e a tutti i suoi argenti è stata applicata una patina invecchiante e sottili microlesioni prodotte dal passo dei secoli e rilevate attualmente in tutti i codici medievali miniati. Retino stocastico. ? Serie Pergamenata. Prima e unica edizione in facsimile con supporto pergamenata e lamina d'oro con caratteristiche simili a quelle utilizzate dalle case editrice più prestigiose specializzate in facsimili o quasi-originali di manoscritti miniati su carta, pergamenata o pergamena naturale di pelle d'agnello. 744 unici esemplari numerati e autenticati con atto notarile, destinatti esclusivamente ai nuovi sottoscrittori della Collection Bibliothèque duc de Berry composta dalla Bibbia Moralizzata dei Limbourg, delle Grandes Heures del duca di Berry e delle Très Riches Heures del duca di Berry. ? L'impiego di supporto e lamina dorata dalle caratteristiche simili a quelle usate da altre case editrici, con una percentuale di oro mai vista prima d'ora, riduce significativamente i suoi costi, con il risultato di un facsimil ad un prezzo migliore. ? Il grande successo mondiale della nostra fedele edizione facsimile del BnF Ms. Fr. 166, Bibbia Moralizzata dei Limbourg ? unico manoscritto miniato dai fratelli Limbourg, non riprodotto prima per rigorosi motivi di conservazione ? ha portato alla pubblicazione facsimile delle Très Riches Heures del duca di Berry ? Contrariamente al Ms. Fr. 166, le Très Riches Heures del duca di Berry erano già state riprodotte precedentemente. Da quando nel 1969 il lungimirante e prestigioso editore newyorchese George Braziller e il parigino Draeger Frères, ebbero il privilegio di custodirne il codice presso i propri laboratori e di pubblicarne una magnifica edizione facsimile, varie furono le copie che seguirono. ? Nella nostra pubblicazione desideravamo includere qualcosa che ci differenziasse e in questo senso qualcosa di unico, per la prima volta le miniature de Les Très Riches Heures del duca di Berry sono miniate con tutto il loro splendore originale, quello che solo l'oro di lega può conferirgli, proprio come furono concepite. ? Nella nostra Serie Oro, esaurita già durante la fase di prepubblicazione, ciò viene accreditato con atto notarile mediante analisi in laboratorio della lamina di oro di 22,25 carati, applicata su tutti ed ognuno dei fogli. Altri punti degni di rilievo presenti nelle nostre serie Oro, Pergamenata e Italia, sono il contrasto, l?effetto di tridimensionalità delle immagini e la peculiarità dei dettagli e dell?intensità degli azzurri lapislazzuli, con unrisultato che supera una qualsiasi magnifica edizione facsimile, raggiungendo il superbo effetto finale di un autentico manoscritto originale dipinto e miniato a mano. ? Le Très Riches Heures sono state classificate come il re dei manoscritti miniati, un miracolo della storia dell?arte e rappresentano l?ultima commissione del duca di Berry, il più celebre mecenate dell?arte gotica. ? Il manoscritt.

  • OTTONELLI, Gian Domenico

    Editore: Giovanni Antonio Bonardi 1649-1655, 1649

    Da: Libreria Antonio Pettini, ROMA, RM, Italia

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    Rilegato. Condizione: buono. Opera divisa in quattro volumi, rarissima a trovarsi completa: Libro primo, detto la Qualità delle comedie. Per dichiarare, quale sia la lecita a' buoni christiani, e quale la illecita; e per distinguere la modesta dalla oscena, secondo la dottrina di s. Tomaso, e d'altri theologi per sicurezza della coscienza. In-4°, XV, (6cc), 172pp (i.e. 272), legatura in pelle coeva, nervature e titolo al dorso in oro, Firenze, Bonardi 1655; Libro secondo, detto La solutione de' nodi. Per isciogliere molte difficoltà, e per risoluere molti casi di coscienza intorno alle comedie poco modeste; e per mostrare, che non è mai lecita la loro permissione . Opera di un theologo religioso, stampata ad instanza del sig. Odomenigico Lelonotti da Fanano. Si aggiunge al fine vna Censura d'autori antichi, e moderni intorno a' compositori, compositioni, lettione, e recitamento di poca honestà. Et di più il Giuditio, che si può fare di quelle comedie, che si rappresentano tal'hora con titolo di honesta ricreatione da persone ascritte in vna osseruante congregatione. In-4°, (20cc), 158pp (i.e.258); 135pp+1, legatura in pelle coeva, nervature e titolo in oro al dorso, Firenze, Bonardi, 1649; Libro terzo, detto L'instanza, per supplicare a' signori superiori, che si moderi christianamente il theatro dall'oscenità, e da ogni altro eccesso nel recitare, secondo la dottrina di S. Tomaso, e d'altri theologi antichi e moderni. Opera d'vn religioso theologo, stampata per soddisfattione del sig. Odomemigico Lelonotti da Fanano. . Vi sono due indici, vno de' capi, e punti, l'altro delle materie. In-4°, (16cc), 377pp, (16cc), legatura in pelle coeva, nervature e titolo in oro al dorso, Firenze Bonardi, 1652; Libro detto L'ammonitioni a' recitanti, per auuisare ogni christiano à moderarsi da gli eccessi nel recitare. Sono diuise in tre breui trattati, cioè il primo intorno à recitanti. Il secondo intorno al comico Beltrame, & al suo libro. Il terzo intorno à ciarlatani. Opera d'vn theologo religioso da Fanano, stampata ad istanza del sig. Odomenigico Lelonotti. Con aggiunta all'vltimo d'vn'Hipomnistico, ouero Discorso ammonitorio, diretto in forma di preghiera a' musici comedianti mercenarij, & ad ogn'altro musico aiutante al theatrale, e poco modesto recitamento. Con due indici, vno dell'ammonitioni, e l'altro delle cose notabili. In-4°, (16cc), 566pp, (2cc), legatura in pergamena con titolo manoscritto al dorso, Firenze, Bonardi 1652.Il gesuita Ottonelli (Odomenigico Lelonotti da Fanano) fu, insieme a Giovanni Paolo Oliva e Paolo Segneri, uno dei critici del teatro più celebri nelle fila della Compagnia di Gesù e in particolare la sua critica è importante per tracciare l'evoluzione del rapporto fra teatro professionale e religione (Zampelli, 2006). Sicuramente sono i libri di teatro, soprattutto Della Christiana moderatione del theatro, a raccontarci molto di Ottonelli. Dagli aneddoti autobiografici sepolti in queste pagine dense possiamo ricostruire l'attività di Ottonelli per i cinque anni cruciali che precedettero il suo arrivo a Firenze nel 1640. Dipingono un quadro sorprendente. Ottonelli si presenta non come un teologo o uno scrittore, ma come un uomo d'azione, un guerrigliero impegnato nella lotta contro il teatro e soprattutto contro il ruolo delle donne in esso. Ottonelli sapeva che in Inghilterra le attrici erano proibite (anche se occasionalmente sul palco apparivano donne di compagnie continentali e la regina e le sue dame si esibivano in maschere di corte). Ottonelli conosceva la pratica inglese e la raccomandava per l'Italia, anche se sapeva che gli attori italiani erano assolutamente contrari. Le donne erano essenziali per l'economia del teatro popolare, e Ottonelli spiega perché. Vendevano i biglietti e permettevano di dare un'occhiata al viso o al petto per qualche soldo. Durante le rappresentazioni vendevano merce: "mercantie, profumeria, saponetti, moschardini, o simili coserelle". Cantavano, eseguivano acrobazie e si scambiavano mance, una pratic.

  • Immagine del venditore per I Dieci Libri dell'Architettura, tradutti et commentati da Monsignor Barbaro venduto da Libreria Antiquaria Pregliasco

    VITRUVIUS, Marcus Pollio

    Editore: eletto Patriarca d'Aquileggia. Venezia, per Francesco Marcolini, 1556,, Venezia, 1556

    Da: Libreria Antiquaria Pregliasco, Torino, Italia

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    Condizione: molto buono. in-folio (mm 390x260), ff. 151 (con numeraz. da p. 5 a 274 e 9 ff. nn. in fine; con vari errori, la segnatura C è di soli 7 ff., K3 e L6 ripetuti in segnatura, aggiunti num. CXXV- CXXVIII tra I4 e I5, in questo esemplare ripetuto anche B3). Legatura moderna in p. pergamena rigida, titolo manoscritto al dorso. Testo in caratt. tondo, commento in corsivo. Titolo-frontesp. architettonico a p.pag. con figure, grande legno allegorico con effigie del Barbaro al verso della dedica, ripetuto al recto dell'ultimo f. che riporta al v. la grande impresa tipogr. del Marcolini; 131 grandi silografie architettoniche di cui 8 a doppia pagina e 6 con estensioni incollate di mezza pag. Completo di una volvelle mobile al f. Q2 v. e di due parti mobili rotanti su asse asimmetrico per i teatri di Curione ai f. V2 v. e V3 r. Come in tutti gli esemplari, tavole corrette sono state incollate sopra un paio di fogli, eccetto che per B3 per cui è stato inserito il foglio in fascicolazione anzichè essere incollato. Prima edizione, dedicata al Cardinale Ippolito d'Este, della traduzione di Daniello Barbaro del più importante testo di architettura dell'antichità. Stimatissima ed assai più corretta, questa versione soppiantò ben presto quella del Cesariano (Como 1521). Edizione di grande rarità e straordinaria bellezza tipografica ed iconografica, dalla collazione assai complessa. Esemplare assolutamente completo di ogni sua parte ed in buono stato (accuratamente rinfrescato, titolo con restauri nel margine esterno inferiore bianco, fori di tarlo abilmente restaurati alle pp. 69-72 con parziale perdita di testo). Fowler 407. Mortimer, Harvard Italian Cat. 547. Cicognara 713: «Magnifica edizione. è da anteporsi ad ogni altra italiana che conservasi, ma viene giustamente riputata la prima veramente italiana» . Poleni pp.73-82. Book.

  • BECCARIA Cesare.

    Editore: (Marco Coltellini), (Livorno), 1764

    Da: studio bibliografico pera s.a.s., LUCCA, Italia

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    Copertina rigida. Condizione: discrete. Prima edizione. Prima edizione. Cm.21,4x16. Pg.104, (2 di errata). Modesta legatura ottocentesca in mz.pelle, con piatti marmorizzati. Esemplare a buoni margini. Carte mediamente brunite. Svariate, anonime chiose manoscritte ottocentesche ai margini. Le pagine 99-102 si presentano carta diversa, vergellata, e con inchiostratura differente, in probabile riproduzione fotostatica. In fine la carta con l'"Errata Corrige": Questi sono gli errori più importanti trascorsi per difetto del manoscritto, gli altri può facilmente il Lettore correggerli da se". Edizione originale di uno dei capisaldi della cultura contemporanea, opera in cui, tradizionalmente, per la prima volta viene messa in discussione la pena di morte, e che ebbe significativa importanza nella stesura, pochi anni dopo, della ''Dichiarazione dei diritti dell'uomo". E ad essa, ed ai commenti successivi di Voltaire, Diderot ed altri, si ispirarono chiaramente i principi riformatori che, in Europa e nel Nord America, contrassegnarono la seconda metà del secolo dei lumi ed il successivo XIX secolo. Ne è autore il giurista ed economista milanese Cesare Beccaria (1738-1794), che dopo gli studi compiuti a Parma presso i Gesuiti si avvicinò alle idee illuministiche, iniziando a frequentare l'ambiente dei fratelli Verri, che lo spinsero a realizzare il presente fondamentale testo. "Tra i massimi rappresentanti dell'illuminismo italiano, la sua fama è legata al trattato "Dei delitti e delle pene" (pubblicato anonimo a Livorno nel 1764), che pose le fondamenta della scienza criminale moderna. Beccaria fonda i criteri per la misura dei delitti e la proporzione delle pene sui princìpi della filosofia illuministica francese e sulla teoria contrattualistica (in particolare di J. Locke) e utilitaristica: egli intende quindi il delitto come violazione dell'ordine sociale (e del primitivo "contratto") e la pena come una difesa di questo: di qui la polemica contro la pena di morte "né utile né necessaria" e in contraddizione con il principio contrattualistico (giacché nessuno ha rinunciato al diritto alla vita)" (da "Enciclopedia Treccani"). "Il tenore talvolta dirompente (la distinzione tra reato e peccato causò la messa all' Indice dell' opera nel 1766) dei concetti presenti nel trattato suscitarono un vasto dibattito in tutta Europa, ma rese consigliabile al Beccaria di mantenere, in un primo tempo, l'anonimato, onde evitare problemi con le autorità. Si spiega così l'assenza di ogni riferimento all'autore sul frontespizio della prima edizione" (dal sito del ministero degli Affari esteri). > Firpo, "Le edizioni italiane del "Dei delitti e delle pene", 1. Bessler, "The Italian Enlightenment and the American Revolution", Journal of Public Law and Policy, XXXVII. Einaudi, 380. 300 gr.