Persona è un termine che ha fatto il suo ingresso nella storia culturale dell'Occidente grazie alla tradizione teologica del cristianesimo, nel contesto degli sforzi compiuti, fin dai primi secoli, per chiarificare razionalmente il mistero della Trinità e la dottrina cristologica. Le pagine di questo volume, attraverso un'analisi delle tematiche fondamentali che hanno segnato la formazione del concetto "persona" nella patristica e nell'età medievale, mostrano tuttavia come queste riflessioni non solo hanno messo capo a una pluralità di modelli - "sostanza individuale di natura razionale" (Boezio), "ultima solitudo" (Duns Scoto), "ex-sistentia" (Riccardo di San Vittore) -, ma affondano le loro radici nelle riflessioni di Platone e Aristotele sull'etica e l'amicizia. Radici che, correttamente interpretate e smentendo consolidate letture, svelano come fin dal pensiero greco l'identità dell'uomo, in quanto distinta dall'autosufficienza del divino, fosse determinata solo grazie alla relazione con l'altro. Una relazione di sé con gli altri - del proprio con l'estraneo - che interpella, oggi più che mai, il nostro definirci persone.
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