Un'unica sostanza per tutto l'universo e nessuna differenza che consenta una qualsiasi forma di trascendenza. Questo lo scenario filosofico e scientifico nel quale viene a collocarsi la descrizione dell'uomo contenuta in uno dei più fortunati e controversi testi polemici dell'illuminismo, scritto nel 1747 dal filosofo e medico Julien Offray de La Mettrie. L'intera dimensione del vivente è ricondotta a un principio materialistico unitario e può essere scientificamente descritta attraverso lo studio della struttura degli organismi. Da qui una serie di osservazioni e di esempi che illustrano il modo in cui incomincia ad articolarsi un nuovo sguardo rivolto alla vita, scrupolosamente basato sull'esperienza e al riparo da spiegazioni o tentazioni metafisiche. Da qui, anche, una messa fuori gioco della nozione di "anima" in quanto sostanza separata dal corpo e dalla materia. Di conseguenza un rilancio - assai azzardato per quell'epoca, ma non solo - di molte e decisive questioni morali.
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Julien Offray de La Mettrie (Saint-Malo 1709 – Berlino 1751) studia medicina a Parigi e a Reims. Si perfeziona a Leida seguendo il magistero di Herman Boerhaave che ne influenzerà tanto l’orientamento medico quanto quello filosofico. Dopo avere esercitato come chirurgo presso il reggimento delle Gardes Françaises, nel 1746 è costretto a rifugiarsi in Olanda a causa delle sue posizioni materialistiche. Nel 1748 Federico ii di Prussia lo accoglierà a Berlino sotto la sua protezione, consentendogli di continuare la sua attività di studioso sino alla prematura morte. Fabio Polidori (Trieste 1957) insegna Filosofia teoretica e Filosofie del Novecento presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste. Le sue ricerche si rivolgono principalmente alla filosofia contemporanea, con particolare attenzione alle questioni della soggettività e della metafisica attraverso il pensiero di Nietzsche, Heidegger, Bergson, Deleuze, Foucault, Derrida e Sloterdijk. È redattore di “aut aut” e di “Etica & Politica” ed è membro del comitato editoriale di varie riviste filosofiche. Tra le sue pubblicazioni: L’ultima parola. Heidegger/Nietzsche, Firenze 1998; Necessità di una illusione. Lettura di Nietzsche, Roma 2007; Passi indietro. Su verità, soggetto, altro, Roma 2012.
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