Nel presente volume sono raccolti gli esercizi sui telai piani da me proposti agli Allievi Ingegneri del Politecnico di Torino sull'arco di circa un quindicennio (1986-2001). Tali esercizi sono stati risolti completamente, riportando, oltre ai diagrammi delle caratteristiche della sollecitazione interna, la deformata elastica della struttura, la curva delle pressioni e il poligono delle forze attive e reattive. Tutti questi elementi consentono all'Allievo una interpretazione meccanica sintetica degli esempi presentati. Per quanto riguarda sia la teoria, su cui si basano i metodi di risoluzione, che la stessa simbologia, si fa esplicito riferimento al Volume 2 della presente Collana di Ingegneria Strutturale ("Scienza delle Costruzioni 2", autore: Alberto Carpinteri, Pitagora Editrice Bologna, 1992). Con il termine "telaio" si intende un sistema di travi a vari gradi di iperstaticità. Nel testo si farà riferimento soltanto ai telai piani caricati nel proprio piano. I telai piani, in relazione alla configurazione deformata dei propri nodi-incastro, si possono suddividere in: (a) telai a nodi fissi; (b) telai a nodi spostabili. Nei primi i nodi incastro ruotano elasticamente ma non traslano, a condizione che sia possibile trascurare la deformabilità assiale delle singole travi. Nei secondi, invece, i nodi incastro non solo ruotano ma anche traslano in misura non trascurabile. Nel metodo di risoluzione proposto, le traslazioni dei nodi-incastro risultano essere tra le incognite del problema, insieme ai momenti iperstatici che si sviluppano in corrispondenza degli stessi nodi-incastro. Si tratta cioè di un metodo misto, che si colloca tra il metodo delle forze e quello degli spostamenti, per cui le equazioni risolventi sono costituite in parte da relazioni di congruenza e in parte da relazioni di equilibrio. Il metodo misto sopraindicato consiste più in dettaglio nello svincolamento rispetto alla rotazione di tutti nodi-incastro, interni ed esterni, ponendo in essi delle cerniere ed applicandovi i relativi momenti iperstatici. Una volta inserite le cerniere in tutti i nodi-incastro, si ottiene un sistema di travi, detto struttura reticolare associata, che può risultare iperstatico, isostatico o labile. Nei primi due casi si tratterà di telaio a nodi fissi, con le incognite ridotte ai soli momenti iperstatici, e le equazioni risolventi alle sole relazioni di congruenza angolare. Nell'ultimo caso si tratterà invece di telaio a nodi spostabili, con le incognite supplementari costituite dagli spostamenti dei nodi e le equazioni supplementari costituite da altrettante equazioni di equilibrio, in genere esprimibili tramite l'applicazione del Principio dei Lavori Virtuali. Nel volume vengono ampiamente illustrati i concetti di simmetria e antisimmetria strutturale. La conseguenza più notevole derivante dalle proprietà di simmetria di una struttura iperstatica è la riduzione del suo effettivo grado di iperstaticità. In alcuni casi la simmetria assiale può implicare l'annullamento delle traslazioni dei nodi incastro, anche se il telaio è a nodi spostabili una volta caricato in modo non simmetrico. Sono inoltre considerate come azioni esterne sia i cedimenti vincolari anelastici che le variazioni termiche (uniformi nello spessore della trave o a farfalla). Nel caso in cui mi telaio a nodi spostabili sia soggetto a dilatazioni termiche o a spostamenti imposti, le componenti di rotazione rigida derivanti direttamente da tali distorsioni, dovranno ricavarsi dallo schema reticolare a nodi bloccati, che, essendo isostatico, non oppone alcuna resistenza a tali movimenti. Alcuni esercizi sono stati risolti sia con il metodo misto che con il Principio dei Lavori Virtuali. Esclusi i casi delle travature reticolari iperstatiche e degli archi iperstatici, il metodo misto si rivela usualmente più agile e diretto nell'ottenimento della soluzione.
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Alberto CARPINTERI. Professore Ordinario di Scienza delle Costruzioni nel Politecnico di Torino (1986-2023), ha ricoperto i ruoli di Direttore del Dipartimento di Ingegneria Strutturale (1989-1995) e di Coordinatore dell’omonimo Corso di Dottorato di Ricerca (1990-2014). Ha presieduto le maggiori Associazioni Scientifiche Internazionali nel settore della Integrità Strutturale (ICF, ESIS, IA-FraMCoS) ed ha ricevuto premi e riconoscimenti internazionali per la sperimentazione sui materiali (ASTM, SEM, RILEM). È autore di oltre 1000 pubblicazioni, di cui oltre 500 appaiono come articoli su riviste internazionali, mentre oltre 50 costituiscono volumi scientifici o didattici.
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