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fabrizo Serra, 2019, pp. 180 - BIBLIOTECA DI «VICHIANA» -- L'Autore legge il testo ovidiano di alcune celeberrime trasformazioni avendo in mente altri testi, che appartengono al nostro tempo. Una consentaneità, o anche una pur parziale possibilità associativa, che suggerisce approfondimenti esegetici di entrambi i testi e può promuoverne visioni più mature. La condizione di eterno migrante di Ahmed Salman Rushdie, dimidiato tra cultura orientale di origine e cultura occidentale acquisita, di cittadino diviso, anche dalla Partition, tra India e Pakistan, tra Pakistan ed Inghilterra, avvicina lo scrittore anglo-indiano al poeta latino che scrive a cavallo tra I sec. a.C. e I d.C., negli anni in cui si consolida il principato augusteo nato dalle ceneri di un regime repubblicano da tempo in crisi. Ovidio annuncia al mondo che la legge della vita e la regola della storia consistono nel loro continuo cambiamento, canta le trasformazioni cui sono eternamente soggetti realtà e individui, in ragione del loro comportamento o, più frequentemente, della volontà loro imposta da altri. Una visione esistenziale fondata sulla teoria della 'liquidità' del pensiero che sembra non lasciare spazi ad una stabilità di princìpi. L'ispirazione ovidiana di Rushdie risulta a tratti così stringente che nella presentazione comparativa di loci tratti dai due testi, sia pure esibenti situazioni e personaggi diversi tra loro, è occorso di intrecciare la scrittura dell'uno con quella dell'altro, facendo scivolare con assoluta naturalezza la parola di un mito nella parola di una novel. Il lettore coglie le interferenze che dimostrano come la stessa terminologia, o la stessa immagine, o la stessa sensazione emergenti da un testo possono essere destinate a significati assai lontani tra loro. Le distanze culturali e antropologiche sono annullate dall'inesauribile possibilità che due testi hanno di compenetrarsi reciprocamente, acquisendo linfa l'uno dall'altro, e l'uno dando apporto di senso all'altro. (Dalla Premessa) Sommario: Premessa. 1. Destini di migranti e multiculturalismo. 'Je suis Ovide'; 2. Ispirazioni classiche; 3. La nuova aetas Ouidiana: il 'realismo magico' ante e post litteram; 4. Shame The Satanic Verses Metamorphoses; 5. Reminiscenze trasversali: la ribellione; 6. Il bene e il male in Ovidio e in Rushdie: Aracne e Minerva; 7. Il bene e il male in Ovidio e in Rushdie: Niobe e Latona; 8. Horror e tragedia: il mito di Procne Filomela Tereo: a. [Prókne e Filomèla]; b. Procne, Filomela, Tereo, personaggi ovidiani; c. Le ali della salvezza e della vendetta; d. Filomela, paladina del femminismo; e. La debolezza del potere maschile. 9. Arazzi e shawls: da Aracne a Filomela a Rani, da Rani a Filomela ad Aracne; 10. Ambivalenze semantiche, voci e controvoci: una sintesi; 11. Metamorfosi palingenesi 'sperectomy' Superi incriminati; 12. Defaillances divine, divine vendette, incertezze umane: a. Dafne o dell'amore scongiurato; b. Callisto o dell'amore rubato; c. «This rock was named Pygmalien» o dell'amore sognato (da I canti di Orfeo). Bibliografia: Ovidio: a. Edizioni e Commenti; b. Studi. Rushdie: a. Narrativa; b. Collections; c. Interviews; d. Studi. Appendice I: Testi e traduzioni; Arachnes Idmoniae fabula (met. VI 1-145); Il mito di Aracne idmonia (met. VI 1-145); Niobes fabula (met. VI 146-312); Il mito di Niobe (met. VI 146-312); Procnes, Philomelae et Terei fabula (met. VI 424-674); Il mito di Procne, Filomela e Tereo (met. VI 424-674). Appendice II: Salman Rushdie. Indice degli autori moderni. Indice dei luoghi citati.
Codice articolo ca1539
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