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Dettagliatissima incisione in rame su carta spessa non retroscritta Estratta da prestigiosa e rarissima opera del 1847. .incisione che ha quindi oltre 167 anni! Carlomanno o Pipino d'Italia disfatto dai Veneziani a Rialto Carlomanno ribattezzato Pipino al momento dell'incoronazione a Re d'Italia (Rex Longobardorum) (Aprile 773[1] o777[2] ? 8 luglio 810) fu re dei Longobardi sotto la sovranità del re dei Franchi e poi imperatore, suo padre Carlo Magno dal 781 fino alla morte. Secondo il Pauli Gesta Episcop. Mettensium Carlomanno era il secondo figlio maschio del re dei Franchi e Re dei Longobardi, poi imperatore, Carlomagno e di Ildegarda[3] (758 ? Thionville, 30 aprile 783), che, secondo la Vita Hludowici Imperatoris[4], era di origine sveva, discendente, da parte di madre, da Goffredo, duca degli Alemanni[5], essendo figlia di Emma di Alamania, figlia di Hnabi, Duca di Alamania[6], mentre secondo il Codex Laureshamensis il padre di Ildegarda e marito di Emma era il conte Geroldo di Vinzgouw[7]. Alla nascita gli era stato imposto il nome Carlomanno, ma, prima di essere unto re d'Italia, fu ribattezzato col nome reale Pipino (secondo la storica, Sandrine Vassileff, perché il nome Carlomanno era legato negativamente all'Italia, sia per lo zio, che per il fratello, di suo padre Carlomagno[8]), anche perché il suo fratellastro Pipino il Gobbo, pur vivendo a corte, era stato diseredato, in quanto dichiarato illegittimo e forse anche perché malformato. Secondo la Pauli Continuatio Romana, Carlomanno, nel 781, fu ribattezzato Pipino da Papa Adriano I[9] e, dallo stesso fu unto "re d'Italia" (regem super Italiam), mentre il fratello minore, Ludovico fu unto re d'Aquitania[10], a Roma, il giorno di Pasqua, il 15 aprile[11] dopo che suo padre, nel 773, aveva soggiogato i Longobardi e conquistato il loro regno[10]. Pipino sotto la tutela del cugino di suo padre, Adelardo di Corbie, dopo aver cinto la Corona Ferrea, risiedette a Pavia[11]. Fu assai attivo in Italia per espandere l'Impero franco. Nel 788-789 iniziò la conquista dell'Istria, e nel 791 condusse il suo esercito nella valle della Drava e saccheggiò la Pannonia, mentre il padre marciava, seguendo il corso del Danubio, nel territorio degli Avari. Carlo Magno fu poi costretto ad abbandonare l'impresa per affrontare l'insurrezione sassone del 792. Nel 793, Pipino invase il Ducato di Benevento[11], ancora sotto il dominio dei Longobardi. Il margravio Enrico del Friuli ed il principe slavo Voinimiro, nel 795, attraversarono il Danubio ed attaccarono le fortificazioni degli Avari costruite a forma di anello, riuscendo a conquistare, secondo gli Annales Fuldenses, il grande Anello degli Avari, la fortezza principale[12]. Pipino, l'anno successivo completò l'opera, distruggendo il Ring dopo averlo espugnato per la seconda volta[12], sottomettendo definitivamente gli Avari[10]. Il bottino fu immenso e fu inviato a Carlo Magno ad Aquisgrana[12] e distribuito a tutti i suoi seguaci e persino a governanti stranieri, compreso il re Offa di Mercia.Per la vittoria sugli Avari fu composto un poema in onore di Pipino: De Pippini Regis Victoria Avarica[13]. Nell'806, a Thionville, suo padre Carlomagno redasse un progetto di divisione dell'impero in tre parti[11], una a ciascun figlio, senza menzionare chi gli sarebbe successo sul trono imperiale ed inviò il documento al Papa Leone III: a Pipino sarebbe toccato l'Italia, laBaviera, parte della Carinzia e l'Alemannia[11]. Esistono tuttavia du versioni differenti riguardo alla sconfitta dei Franchi.Secondo lo storico francese Christian Settipani, esperto di genealogie, Pipino, nell'810, occupò l'Istria e la laguna veneta[14].Nell'ambito di queste imprese di Pipino è da ricordare anche il disastroso attacco alla laguna di Venezia, allora territorio bizantino ma di fatto indipendente.Secondo la storiografia veneziana, Pipino, occupato il porto di Albiola, organizzò una flotta per conquistare la laguna (allora ancora non esisteva la vera Ve. Codice articolo 313724869346
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