Riassunto:
Con lo sviluppo delle tecnologie elettroniche e la produzione di computers via via più potenti e capaci, il calcolo strutturale ha subito negli ultimi tre decenni una vistosa metamorfosi. Le procedure di calcolo, eseguite manualmente dai singoli ingegneri, con l'ausilio tuttalpiù dei tradizionali metodi grafici, sono state progressivamente sostituite e ormai soppiantate dalle procedure di calcolo automatico eseguite dai moderni calcolatori. Sino ad alcuni anni or sono il calcolo delle deformazioni e delle sollecitazioni interne di strutture a geometria complessa, non potendosi affrontare in forma chiusa, veniva eseguito con approssimazioni, a volte grossolane e in certicasi scarsamente realistiche. Oggigiorno i modelli numerici consentono invece di considerare anche un numeroelevato di punti, i cosiddetti nodi, con i relativi spostamenti e le relative deformazioni e sollecitazioni interne. Il metodo degli elementi finitiè al tempo stesso un metododi discretizzazione, poiché considera un numero finito sebbene grande di nodi strutturali, e un. metodo di interpolazione, poiché consente di stimarele grandezze statiche e cinematiche anche al di fuori dei nodi. L'enorme mole di informazioni da gestire viene organizzata ed ordinata in forma matriciale dal calcolatore. In questo modo il linguaggio stesso dell'analisi strutturale ha assuntoun aspetto diverso,sicuramente più sinteticoe omogeneo. Ciò significa che, per ogni tipo di elemento strutturale, è possibile scrivere equazioni statiche, cinematiche e costitutive aventi la medesimaforma, le quali, una volta discretizzate, forniscono una matrice di rigidezzaglobale, che presentauna dimensione pari al numero dei gradi di libertà considerati. Tale matrice, moltiplicata per il vettoredegli spostamenti nodali, che rappresenta l'incognita primariadel problema, fornisceil vettore delle forze esterne applicate ai nodi, che a sua volta rappresenta il termine noto del problema. Risolta questa equazione matriciale, e tenendo conto delle eventuali condizioni al contorno, è possibile infine risalire alle deformazioni ed alle sollecitazioni interne nodali.
Informazioni sull?autore:
ALBERTO CARPINTERI. Professore Ordinario di Scienza delle Costruzioni nel Politecnico di Torino (1986-2023), ha ricoperto i ruoli di Direttore del Dipartimento di Ingegneria Strutturale (1989-1995) e di Coordinatore dell’omonimo Corso di Dottorato di Ricerca (1990-2014). Ha presieduto le maggiori Associazioni Scientifiche Internazionali nel settore della Integrità Strutturale (ICF, ESIS, IA-FraMCoS) ed ha ricevuto premi e riconoscimenti internazionali per la sperimentazione sui materiali (ASTM, SEM, RILEM). È autore di oltre 1000 pubblicazioni, di cui oltre 500 appaiono come articoli su riviste internazionali, mentre oltre 50 costituiscono volumi scientifici o didattici.
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