Libri antichi e da collezione

Milan Antiquarian Book Fair 2023

Un colloquio con il Presidente ALAI Gabriele Maspero

La suggestiva Villa Necchi si prepara a ospitare un evento straordinario dedicato ai libri antichi e rari. In questa intervista esclusiva, il presidente dell'Associazione Librai Antiquari d'Italia (ALAI), Gabriele Maspero, ci svela i dettagli e le passioni che circondano questa mostra unica. Scopriamo insieme come l'ALAI porta avanti la sua missione e come i librai antiquari si preparano per la Milan Antiquarian Book Fair di ottobre.

Qual è il vostro obiettivo principale per la mostra di Milano quest'anno?

Villa Necchi è stata scelta come sede espositiva perché affascinante, storica, centrale. Vorremmo garantire per tre giorni particolare visibilità al mondo del libro antico e raro, che vive quotidianamente la sua magia e si merita un weekend celebrativo. Dopo la bella esperienza di collaborazione col Salone della Cultura degli ultimi anni, l’ALAI si presenta con una mostra esclusiva e mirata, ma ugualmente divertente e attrattiva.

Quali sono gli elementi distintivi che rendono unica la mostra di Milano rispetto ad altre mostre simili? 

Noi qui ci ricolleghiamo a una tradizione commerciale indimenticata, che ha il suo inizio decine di anni fa al Palazzo delle Stelline. Il respiro della fiera a Villa Necchi è europeo, con la partecipazione degli stranieri della Lega Internazionale dei Librai Antiquari (LILA-ILAB). Tendiamo a considerare questa esposizione come biglietto da visita del nostro intero settore in Italia, tanto quanto a New York esiste la mostra a Park Avenue Gallery oppure a Parigi quella del Gran Palais.

Come è stata la preparazione di questa fiera rispetto alle edizioni passate?

Abbiamo cominciato con una scommessa sulla villa, trafitti dalla sua estetica ed entusiasmati dalla disponibilità del FAI. Poi con la ricerca di un’agenzia che assecondasse le nostre esigenze. Aperte le iscrizioni per gli espositori, abbiamo proseguito con molteplici confronti su grafica, sicurezza, biglietteria, promozione e qualsivoglia dettaglio. Se il Consiglio Direttivo dell’ALAI è un luogo collegiale, il polso organizzativo è stato specialmente della vicepresidente Anna Franchini Baumann. Ci telefoniamo da mesi due volte al giorno.

AbeBooks - Maspero

Quali iniziative o attività speciali avete pianificato per coinvolgere il pubblico durante l'evento?

La mostra dell’ALAI ha luogo nella glass-house del giardino e in alcuni locali della villa di Via Mozart. Grazie a un noto collezionista, in uno di questi speriamo di allestire un’esposizione particolare di objets trouvés, libri e pezzi da collezione trasversali, squisitamente rappresentativi di un’epoca e collegati con l’era razionalista di Piero Portaluppi, l’architetto delle sorelle Necchi. Resta poi valida la possibilità per il visitatore di acquistare in più il ticket museale e godersi tutti gli interni della residenza, secondo il tradizionale percorso del FAI.

Qual è la vostra visione per il ruolo dell'antiquariato nell'evoluzione della cultura contemporanea?

Il libro antico è uno dei prodotti più “concentrati” dell’esperienza umana. Lo dicevano i grandi librai italiani nel 1927 promuovendolo con una mostra pionieristica in Argentina. In esso sono mischiati contenuto intellettuale, arte tipografica, industria della carta, genio dell’illustratore e dell’incisore, abilità del legatore, e via discorrendo. Se oggi vogliamo tramandare belle collezioni e ampie biblioteche, ci vuole un mercato frizzante che permetta di metterle in piedi. Nel mondo anglosassone l’apprezzamento per la nostra professione è già altissimo.

La Teseide

Quali sono i benefici di appartenere all'Associazione Librai Antiquari d'Italia?

Molteplici: essere rappresentati davanti alle istituzioni e riconosciuti pubblicamente come professionisti, poter partecipare a mostre internazionali, condividere più facilmente informazioni bibliografiche, captare le evoluzioni legislative sui beni culturali, fare rete con 1600 colleghi sparsi nel mondo, infine partecipare ad assemblee e congressi. Insomma fa la differenza l’appartenenza a una comunità, per altro storica, nonché unica associazione di categoria in Italia.

Come si preparano i librai antiquari per un evento di questa portata?
 
Solitamente nei mesi precedenti selezioniamo le più recenti acquisizioni che ci sembrano adeguate per rarità o tematica. Poi le studiamo, le schediamo e spesso stampiamo un catalogo o una lista in pdf. L’attesa è anche carica della curiosità per i titoli dei colleghi. Invitiamo i nostri più cari clienti, prepariamo la documentazione, diamo istruzioni ai nostri collaboratori e affidiamo il materiale a un corriere di fiducia. Infine c’è il piacere dell’allestimento, che un po’ assomiglia alla tribolazione che precede il Natale.

Come stabilite la provenienza e la storia delle opere che portate alla mostra?

Ogni libraio ha in bottega scaffali di bibliografie che raccontano di libri e ne certificano la completezza. Quelle ragionate ci dicono anche qualcosa di più, contestualizzando con informazioni sull’origine delle edizioni, o delle varianti. Se poi i nostri esemplari hanno segni particolari, tipo dediche autografe o legature firmate, ne nasce un viaggio all’indietro che è una delle delizie intellettuali della professione. Tutto ciò che compriamo ha comunque almeno un passaggio certificato.

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Qual è la vostra storia personale dietro la passione per il collezionismo di libri antichi?

Molti di noi nascono collezionisti e si tramutano in commercianti. Oppure ereditano antiche librerie. Personalmente dico sempre che ho mosso i miei primi passi all’epoca del film con Johnny Depp “La nona porta”, che narra di un cacciatore di libri rari; ma la lampadina mi si accese con una lezione alla Statale di Milano dello storico dell’arte Giovanni Agosti. Lui ci spronava ad applicare le nostre conoscenze nel mondo reale. Iniziai a imitare il personaggio del thriller, rivendendo i volumi che mi appassionavano e che acquistavo dalle altre librerie antiquarie. Da solo e senza particolari disponibilità economiche.

Quali sono i prossimi eventi in programma in Italia?

Ripeteremo l’avventura di Venezia. Lo scorso Febbraio abbiamo riportato dopo quasi quarant’anni una piccola mostra ALAI in laguna, con tutte le complicazioni logistiche connesse. Era la premessa di Villa Necchi. È andata molto bene e tutti hanno apprezzato l’ambientazione. Posto che vince non si cambia. Ma sarebbe interessante pensare anche a Firenze e Torino.

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